Prodotti tipici

Sabina

L’olivo extra vergine d’oliva è stato coltivato in Sabina da millenni, tracce dell’uso dell’oliva risalgono al 6-7 secolo a.C.
Il clima temperato e l’esposizione a sud della zona creano le condizioni ideali per la coltivazione dell’olivo, mentre la natura collinare del territorio rende impraticabili i metodi moderni di agricoltura intensiva. Così gli oliveti rimangono ancora proprietà di famiglie locali, quasi tutti in piccoli appezzamenti, e la raccolta delle olive viene fatta a mano.
Essendo una pianta di natura rustica, l’olivo si presta bene alla coltivazione biologica; negli ultimi anni infatti della nostra zona si è diffusa molto questo tipo di coltivazione dell’ olivo, grazie anche agli aiuti dell’Unione Europea. testimonianza dell’alta qualità dell’ olio della Sabina, possiamo dire che è stato il primo in Italia a ricevere il riconoscimento Dop. A Canneto (fraz. di Fara in Sabina) sorge l’olivo più grande d’Europa. Il suo tronco misura circa 7.20 m di circonferenza, e l’albero ha un’età stimata di 2.000 anni.
A Castelnuovo di Farfa, nell’ antico Palazzo Perelli, si trova il Museo dell’ olio d’oliva.
La varietà dell’ olivo tradizionalmente piu coltivato in Sabina è “Carboncella”, seguito dal “Leccino”, “Frantoio” e “Olivastro”.

da www.wikipedia.org

Sabina (Dop) è un olio extravergine di oliva a Denominazione di origine protetta[1] tipico del territorio sabino, corrispondente in modo approssimativo all’antica area della popolazione dei Sabini, con estensione nelle province di Roma e di Rieti. Unico ad aver ricevuto nel 1995 il riconoscimento D.O.C. ed È considerato il primo D.O.P. italiano, essendo stato il primo[2] olio in ordine di tempo ad ottenere la certificazione.

La zona di produzione dell’olio extra-vergine di oliva Sabina Dop si estende fondamentalmente in due province, quella di Rieti e quella di Roma e riprende in linea generale i confini dell’antico territorio Sabino.

Le tecniche utilizzate per la produzione dell’olio, sebbene siano state ammodernate in virtù degli sviluppi tecnologici, in particolare per quanto concerne i frantoi sono rimaste pressoché invariate dall’epoca preromana.

Fondamentale per l’ottenimento dell’olio extra vergine di oliva Sabina D.O.P. è la qualità del terreno e il clima mite che caratterizza la zona. I comuni nella provincia di Rieti
Per la Provincia di Rieti sono da considerare all’interno della Sabina i comuni: Cantalupo in Sabina, Casaprota, Casperia, Castelnuovo di Farfa, Collevecchio, Configni, Cottanello, Fara Sabina, Forano, Frasso Sabino, Magliano Sabina, Mompeo, Montasola, Montebuono, Monteleone Sabino, Montenero Sabino, Montopoli di Sabina, Poggio Catino, Poggio Mirteto, Poggio Moiano, Poggio Nativo, Poggio San Lorenzo, Roccantica, Salisano, Scandriglia, Selci, Stimigliano, Tarano, Toffia, Torricella in Sabina, Torri in Sabina, Vacone.

I comuni della provincia di Roma
In provincia di Roma: Guidonia Montecelio, Fonte Nuova, Marcellina, Mentana, Monteflavio, Montelibretti, Monterotondo, Montorio Romano, Moricone, Nerola, Palombara Sabina, Sant’Angelo Romano, San Polo dei Cavalieri (località Caprareccia e territorio non oltre i 475 metri di altitudine), Roma (parzialmente il territorio del Nord-Est).

Le cultivar caratterizzanti sono:

Carboncella
Leccino
Raja
Pendolino
Frantoio
Moraiolo
Olivastrone
Salviana
Olivago e Rosciola
Caratteristiche organolettiche
Le caratteristiche organolettiche:

colore: giallo – verde con sfumature oro.
odore: di fruttato;
sapore: fruttato, vellutato, uniforme, aromatico, dolce, amaro e piccante per gli oli freschissimi;
panel test: mediana del fruttato > 0 e mediana del difetto = 0;
acidità massima totale espressa in acido oleico, in peso, non eccedente grammi 0,6 per 100 grammi di olio;
numero di perossidi £ 14 Meq0 2 /kg;
acido oleico minimo 68%.

La Strada dell’olio e dei prodotti tipici della Sabina è nata all’interno del progetto di promozione turistica dei prodotti agroalimentari tipici italiani. L’iniziativa si inserisce all’interno dell’attività cultural-promozionale della Città dell’olio, associazione collegata all’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e istituita con l’intento di uniformare le varie attività dei comuni e delle province per costruire dei percorsi turistici facilmente riconoscibili.

La Strada dell’olio Sabina ha inaugurato in una parte del territorio sabino, con l’apertura di un museo dell’olio e l’organizzazione di eventi collegati alla spremitura e alla raccolta delle olive, quali ad esempio frantoi aperti del Lazio, sebbene i cartelloni con l’oliva stilizzata non siano presenti in modo evidente nella totalità della Sabina.

Storicamente la produzione di olio in Sabina ha radici antichissime, certamente di epoca preromana e presumibilmente anche in epoche precedenti la storia italica.