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Ricompare il “Sudan 1”, un colorante utilizzato negli alimenti e vietato dall’Unione Europea

Il Movimento Consumatori denuncia la persistente presenza in commercio di prodotti alimentari contenenti il famigerato colorante "SUDAN 1" vietato dall’Unione Europea utilizzato per conferire colore rosso a cere e lucidi da scarpe ma assolutamente vietato in ambito alimentare, in quanto sospettato di avere natura cancerogena.
Nell'ambito del progetto "Questione di Etichetta", cofinanziato dal Ministero delle Attività Produttive, il Movimento Consumatori ha sottoposto ad analisi 45 prodotti fra spezie, sughi, salumi e paste, acquistati in 14 diverse città italiane. Il risultato è, a dir poco, sconcertante: quasi il 20% dei campioni è risultato contaminato dal colorante SUDAN.
"A distanza di oltre un anno dal primo allarme, lanciato dalle autorità sanitarie francesi, e dall'ordine di distruzione di tutti i prodotti adulterati, disposto dalla Commissione Europea, a causa del grave rischio per la salute pubblica, nessuna notizia ufficiale è stata ancora fornita ai consumatori italiani" dichiara Lorenzo Miozzi, Presidente Nazionale del Movimento Consumatori. "Chiediamo, pertanto, che il Ministro Sirchia, nel rispetto del diritto all'informazione dei cittadini italiani, comunichi ufficialmente la natura del rischio e le misure adottate e/o in procinto di essere adottate per fronteggiare questa emergenza – prosegue Lorenzo Miozzi – e renda pubblici i marchi e le tipologie di prodotti risultati contaminati, come già da mesi disposto dalla Food Standards Agency inglese, al fine di consentire a commercianti e consumatori di consegnare tali prodotti alle autorità sanitarie competenti, impedendone così l'ulteriore commercio o consumo.
Fatti di questo tipo evidenziano l'urgenza di procedere alla creazione dell'Authority per la sicurezza alimentare italiana."
Il Movimento Consumatori annuncia, peraltro, di aver presentato un esposto alle Procure di Torino, Milano, Roma e Catanzaro, al fine di ottenere il sequestro degli alimenti risultati adulterati e la punizione di coloro che si siano resi responsabili della loro produzione e distribuzione.

Fonte: www.prontoconsumatore.it