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Richiesta la Dop all’Ue per il
“Salame di Napoli”

E' terminato l'iter burocratico, presso il Ministero per le Politiche Agricole e Forestali (Mipaf), del Consorzio di tutela del "Salame di Napoli" per l'ottenimento della relativa Denominazione di Origine Protetta (Dop).
La pratica ora prosegue presso gli uffici preposti dell'UE atti a concedere il benestare definitivo, entro i prossimi sei mesi.
L’area di produzione di questo prodotto interessa tutto il territorio della regione Campania.
La carne utilizzata deve provenire da suini del peso minimo di 150 kg, allevati in Campania e nelle regioni dell’Italia centro-meridionale.
Tra i cenni storici che contraddistinguono il "Salame di Napoli" come futuro insaccato Dop, viene evidenziata la consuetudine, nelle aree rurali, di impiegare il salame quale merce pregiata per offrirla in cambio di prestazioni altamente professionali (medici, avvocati ecc.) ed anche l'attitudine a consumarlo in occasione di feste e ricorrenze. Questi impieghi, ne facevano un bene prezioso al quale dedicare tutta le attenzione e la cura possibile.
Le precauzioni attuate nel passato per mantenere intatta la bontà e la genuinità delle carni, sono diventate nel tempo parte integrante delle tecniche di produzione, di affumicatura e di stagionatura, tramandate immutate dalle varie generazioni.