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L’ASCA si è dotata di
una macchina portentosa

L'ASCA (Agenzia italiana per la sicurezza ed il controllo degli alimenti) con sede a Ispica, provincia di Ragusa in Sicilia ha una macchina efficacissima: si chiama Hplc ed ha un precedente di tutto rispetto: ha scoperto il colorante cancerogeno ''Sudan'' usato nel peperoncino in polvere.
E' una delle macchine piu' costose
(150 mila euro) presente nel laboratorio dell'Agenzia siciliana.
L' Hplc e' in grado di individuare in un chilo di prodotto la presenza di appena 0,001 milligrammi di sostanza sospetta, come un fitofarmaco.
I 1.800 metri quadri del laboratorio condotto da 10 tecnici sotto la presidenza del nutrizionista Giorgio Calabrese e del direttore Paolo Branca, sono divisi in ''isole''. Si va dalla zona in cui arriva il prodotto da analizzare ai reparti strumentali che esaminano l'eventuale presenza di fitofarmaci, microtossine, additivi (in massima parte coloranti) e metalli pesanti.
Un altro laborario ospita gli strumenti in grado di accertare la presenza di organismi geneticamente modificati, partendo dall'estrazione del Dna del prodotto, che viene sottoposto a screening per individuare il cosiddetto ''Promotore S 35'', presente in tutti i prodotti gli Ogm, una sorta di ''innesco'' che apre la strada alle proteine tansgeniche.
L' entrata a regime dell' Asca, che fa capo all' Efsa (European Food Safety authority) e' prevista per i primi di settembre. ''L' Agenzia – ha detto l' assessore Innocenzo Leontini – nel dare garanzia di sicurezza ai prodotti, innesca una virtuosa strategia di mercato: la gente chiede innanzitutto di potersi fidare del cibo che arriva sulla tavola.
I nostri disciplinari garantiranno il massimo della sicurezza, arginando cosi' quei prodotti che provengono da altri Paesi e che non rientrano nei parametri di sicurezza e qualita' da noi richiesti''.
''La sicurezza alimentare e' un valore assoluto – ha continuato Leontini, partecipando a un dibattito su questo tema, moderato dal giornalista Antonio Lubrano -.
Dai Paesi Terzi arrivano prodotti che non hanno le caratteristiche di quelli locali. Da questo momento, con il simbolo dell'Asca, non c' e' piu' possibilita' di confondere tra le nostre merci certificate e quelle che arrivano da oltre confine''.
Per l'assessore all'Agricoltura ''la Sicilia sta cambiando registro: sono finiti i tempi in cui la principale occupazione del comparto agricolo si riduceva alle declaratorie per lo stato di crisi, alla richiesta di risarcimento dei danni per la siccita' o per la grandine.
Noi siamo in grado di praticare una svolta.
Le due sigle che darei alla comunicazione dell'assessorato sono S. A., e cioe' sicurezza alimentare''.

Ansa/Agroalimentare