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L’agroalimentare piemontese alle Olimpiadi invernali

Tasting Piemonte è il progetto elaborato dalla Regione Piemonte per far conoscere al pubblico delle Olimpiadi tutta l’eccellenza e la qualità delle produzioni agroalimentari regionali.
Casa Piemonte, Casa Italia e Piemonte Clubbing, i punti allestiti dalla Regione per accogliere gli sportivi, le delegazioni straniere, i media, gli opinion leader, i vip, offriranno ai loro ospiti una vasta scelta di prodotti tipici della cucina piemontese che, in Casa Piemonte e al Piemonte Clubbing saranno accompagnati dalle 11 docg (Asti, Barbaresco, Barolo, Brachetto d’Acqui, Dolcetto di Dogliani Superiore, Gavi, Gattinara, Ghemme, Moscato d’Asti, Roero e Roero Arnesi) e dalle 46 doc, che costituiscono oltre l’80% della produzione vitivinicola regionale.
Una festa di sapori realizzata grazie al contributo operativo dell’IMA-.Piemonte (Istituto per il Marketing Agroalimentare) che attraverso il circuito delle 11 Enoteche Regionali e il sistema dei Consorzi di Tutela ha selezionato i prodotti più rappresentativi della produzione piemontese, che sono intimamente legati al territorio in cui vengono coltivati.
“L’obiettivo di base – spiega Angelo Giordano, presidente dell’IMA – è quello di fare conoscere e apprezzare al maggior numero di visitatori la qualità indiscussa dei nostri prodotti tipici : vini noti come il Barolo, il Barbaresco e il Barbera, e vini meno conosciuti dal pubblico straniero, accompagneranno brasati, risotti, formaggi dop, verdure e dolci, tutti rigorosamente made in Piemonte: una vetrina importante per i prodotti del nostro agroalimentare che costituisce un aspetto considerevole dell’intera economia piemontese infatti da solo rappresenta oltre l’8,4% dell’export regionale”.
Sui tavoli dei ristoranti, allestiti nei vari punti ristoro saranno servite oltre 3000 bottiglie di vino che accompagneranno 550 kg di riso, oltre 420 kg di carne di maiale (tra carrè, costine e cosciotti), più di 600 kg di carne di vitello e oltre 500 tagli per arrosto. 350 sono i kg di salame cotto e 250 quelli di salame crudo che si aggiungeranno agli oltre 400 kg di formaggi dop. Non mancherà la frutta con più di 300 kg di mele, 100 kg di kiwi e 200 kg di pere e la verdura con 200 kg di peperoni, 50 kg di porri, 550 kg di patate, 100 kg di verza, 100 kg di cavolfiore e 30 kg di sedano.
“Un impegno importante – spiega Mino Taricco, Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte – per un progetto di valorizzazione e promozione dell’agroalimentare di proporzioni considerevoli. Il comparto agricolo riveste un ruolo fondamentale nell’economia del Sistema Piemonte: negli ultimi anni la produzione a prezzi di base ha sfiorato i 3,5 milioni di euro e il giro d’affari generato dalle esportazioni ha toccato i 2,5 milioni di euro, di conseguenza la presenza forte di questo comparto, in occasione dei giochi olimpici, era obbligatoria anche perché il Piemonte all’estero è conosciuto soprattutto grazie alle sue produzioni tipiche e di qualità”.
Con questa operazione l’Ima – conclude Taricco – conferma la sua volontà di dar vita a strategie di valorizzazione dell’agroalimentare piemontese a 360° e di diventare un punto di incontro di progetti e realtà diverse per una promozione che sia realmente attiva e integrata”.
Quindi tutta la produzione enogastronomia piemontese sale sul palcoscenico delle Olimpiadi Invernali, gli ospiti internazionali che visteranno il Piemonte avranno la possibilità di compiere un viaggio virtuale alla scoperta di tutti i prodotti tipici che rendono unica la nostra regione nel mondo.
Il viaggio non può che iniziare dagli oltre 50.000 ettari di vigneti che producono ogni anno circa 3 milioni di ettolitri di vino; vini unici, dal sapore forte e robusto ma anche amabile e delicato.
Accanto all’eccellenza della produzione vitivinicola c’ è tutto un universo di sapori particolari che rendono inconfondibili i nostri prodotti. Le carni per cominciare Quella della “razza bovina piemontese” possiedono grandi qualità nutrizionali e dietetiche, ottenute anche grazie all’intensa azione di selezione e miglioramento realizzata negli ultimi anni.
La razza Piemontese è garantita da un marchio di qualità che ne assicura l’affidabilità e la genuinità, e rappresenta un terzo del totale dei bovini allevati in Piemonte.
Ma l’Allevamento Piemonte punta anche sulla qualità della carne suina che nell’ultimo periodo si è caratterizzata per i processi di razionalizzazione e di innovazione che hanno portato a un miglioramento degli standard di salubrità, di sicurezza e di qualità.
40 dei 370 prodotti agroalimentari tradizionali del Piemonte sono derivati dalla lavorazione delle carni suine; il Salame Piemonte ha ottenuto di recente il riconoscimento della DOP e la Mortadella Bologna è un IGP.
Accanto alla carne il latte, e di conseguenza i formaggi ricoprono un ruolo fondamentale.
L’offerta casearia del Piemonte vanta una tradizione secolare, che risale al medioevo, ed è in grado di soddisfare tutti i gusti, inclusi quelli più raffinati. 9 sono le DOP (Bra, Castelmagno, Murazzano, Raschera, Robiola di Roccaverano, Toma Piemontese, Gorgonzola, Taleggio e Grana Padano): un patrimonio immenso, una grande ricchezza che non è soltanto economica-produttiva, infatti i formaggi piemontesi sono sinonimo di bontà, genuinità, tradizione, espressione di un territorio che si identifica con i suoi allevamenti e con i suoi uomini.
L’eccezionale panorama agroalimentare della Regione è costellato anche da verdure pregiate e tipiche coltivate nelle fertili pianure: dal peperone quadrato di Motta di Castigliole d’Asti a quello a corno di bue di Carmagnola, dal porro di Cervere alle cipolle di Ivrea, dagli asparagi di Santena, al cardo gobbo di Nizza Monferrato che sono solo alcune delle prelibatezze della nostra regione.
Tra la frutta spiccano i kiwi, le mele, le pere, le pesche, le albicocche coltivate nelle aree pianeggianti e collinari e i piccoli frutti di cui i boschi piemontesi sono ricchi.
Fiore all’occhiello del comparto ortofrutticolo piemontese è la Nocciola Piemonte (IGP del 1993) la cui coltivazione ha notevole importanza per la valorizzazione dell’habitat collinare e montano. La produzione di nocciole in Piemonte ha avuto un considerevole incremento, in seguito alla modernizzazione delle tecniche colturali e alla presenza di industrie dolciarie locali di assoluto prestigio.
Accanto alla frutta un altro settore che riveste un’importanza considerevole è quello dei cereali, costituito soprattutto da coltivazioni di frumento, mais e orzo.
Un discorso a parte bisogna fare per il riso che rappresenta un comparto di grande rilievo economico, produttivo, ambientale e tecnologico.
Il Piemonte è Capitale Europea del Riso con le sue pregiate varietà Carnaroli, Sant’Andrea, Baldo, Balilla, Violone Nano e Arborio coltivate soprattutto nelle zone settentrionali della regione (Vercelli, Novara, Biella) ma anche in provincia di Alessandria (soprattutto nelle zone del Monferrato Casalese).
Una schiera di prelibatezze che nascono tra le colline, le vigne, i pascoli e i campi piemontesi grazie al lavoro infaticabile di migliaia di agricoltori.

Comunicato Stampa
Agricoltura Regione Piemonte
Simona Valentino – simona.valentino@regione.piemonte.it