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Il miele, un toccasana per ferite e ustioni

Cure 'dolci' per favorire la cicatrizzazione delle ferite. Con una medicina speciale: il miele, in particolare quello di timo e la melata, secrezione zuccherina delle api. Le virtù curative di questo alimento, conosciute già dall'antichità, sono apprezzate anche dalla medicina ufficiale che, in diversi studi, ne ha testato le capacità antibatteriche. In Francia, però, c'è anche un ospedale pubblico che utilizza uno speciale protocollo di 'apiterapia' per curare le ferite e le ulcere, puntando sulle capacità cicatrizzanti, note nelle medicine tradizionali di diversi Paesi.
Pioniere di questa sperimentazione è il professor Bernard Descottes, capo del Dipartimento di chirurgia interna e trapianti dell'ospedale di Limoges, convinto sostenitore del miele come terapia dal 1984, quando ha cominciato ad ottenere risultati positivi su piaghe di difficile cicatrizzazione. Ad oggi ha trattato – "con successo", dice – 3 mila pazienti ed è diventato presidente dell'associazione francese di apiterapia. Descottes ha testato l'efficacia di centinaia di tipi di miele provenienti da tutto il mondo, ottenendo i migliori risultati con il miele di timo e la melata.
Secondo il ricercatore, che utilizza un protocollo di cura specifico nell'ospedale di Limonges, il miele garantisce cure due volte più rapide rispetto alle medicazioni grasse e cento volte meno care. Il segreto 'antisettico' del miele, già conosciuto da tempo, è l'acqua ossigenata che produce naturalmente, attraverso un enzima utilizzato dall'ape per trasformare il nettare. Il potere cicatrizzante, invece, è legato, secondo il ricercatore, sia allo zucchero che per osmosi asciuga la piaga, sia da un insieme di composti organici che favoriscono l'emissione di citochine e interleuchine precicatrizzanti.