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Il Barolo 2001 è pronto da bere

Nella nobile e prestigiosa cornice di Palazzo Barolo, nel pieno centro della Torino sabauda, è stata presentata ufficialmente l'annata 2001 del Barolo, la prima del nuovo millennio.
L'incontro è stato organizzato dall'Enoteca Regionale del Barolo, che da oltre vent'anni è punto di riferimento per turisti, cultori e operatori del settore interessati a conoscere la realtà enologica della langa cuneese.
Lo scopo dell'Enoteca Regionale è sempre stato quello di presentare questo vino al grande pubblico, affiancando inoltre una panoramica sulla conoscenza, sulla valorizzazione e sulle risorse del territorio del Barolo anche attraverso iniziative e manifestazioni culturali.
Un paziente lavoro che tanto assomiglia, nella sua cura, ai processi che portano l'uva dalla vigna alla bottiglia ed il Barolo deve il suo successo ad entrambi gli impegni, oltre che naturalmente alla natura, alle nebbie e alla terra piemontese.
In una sala superiore gremita, tra degustazione e musica, l'annata 2001 ha avuto come presentatori il professor Luigi Cabutto, presidente dell'Enoteca Regionale del Barolo, e l'enologo Lorenzo Tablino.
L'ospite d'onore avrebbe dovuto essere Sergio Billé, presidente della Confcommercio e testimonial scelto per rappresentare il Barolo 2001, che però non ha potuto essere presente per improrogabili impegni. La sua figura era stata scelta dagli organizzatori in omaggio ai tanti ristoratori e albergatori che si prodigano nel campo dell'accoglienza turistica. A loro, sempre a detta dell'organizzazione, è rivolto l'invito di apprezzare e far apprezzare un prodotto di prestigio come il Barolo, vino che negli anni passati era considerato così esclusivo da essere sì considerato ospite d'onore delle occasioni più esclusive, ma proprio per questo riservato solo alle grandi occasioni.
"Oggi invece" dice il professor Cabutto "grazie ad una comunicazione che ha saputo far leva sul fascino e sulla grandezza di un vino impegnativo, al Barolo corrisponde un messaggio alto e prestigioso, ma assolutamente piacevole, in grado di resistere al tempo e soprattutto adatto a mille e più occasioni".

Alessandro Tibaldeschi