Identità Milano 2023, programma completo dell’Auditorium: 42 super-ospiti ci racconteranno la rivoluzione
Dalla “A” di Adrià, Aduriz, Atala e Abou Zaki alla “W” di Faith Willinger: è definitivo il cartellone della sala grande al congresso milanese, che vedrà protagonisti i relatori internazionali e i top italiani e svilupperà il tema centrale della kermesse
Saranno 42, tutti di altissimo livello, i relatori nella sola sala Auditorium a Identità Milano 2023, in rappresentanza di sei Paesi diversi e soprattutto interpreti perfetti del tema centrale del congresso, “Signore e signori, la rivoluzione è servita”. Spiriti rivoluzionari, dunque, che convergeranno su Milano per raccontare il proprio approccio al cambiamento (anche) in cucina. Ai nomi che si avevamo già rivelato in anteprima se ne sono aggiunti molti altri: il conduttore tv Fabio Fazio, ad esempio, che in Identità Talk dialogherà con Corrado Assenza sulla collaborazione che hanno recentemente inaugurato; o lo chef pluristellato Enrico Bartolini, con il suo Michele Cobuzzi; e ancora Alberto Gipponi e i fratelli Cerea, impegnati a narrare “La rivoluzione del casoncello è servita” nell’ambito di uno spazio speciale che celebra Bergamo Brescia – Capitale italiana della cultura 2023.
Ma le novità sono molte. Ecco il quadro completo.
SABATO 28 GENNAIO 2023
Mattina – In sala Auditorium si parte subito forte col tema di Identità Milano 2023, ossia “Signore e signori, la rivoluzione è servita” (per saperne di più sul tema, leggi qui o vai alla fine di questo articolo). I lavori partiranno alle 10,30 con il consueto benvenuto da parte di Paolo Marchi e Claudio Ceroni, fondatori di Identità Golose. A seguire, quello che è a sua volta diventato un appuntamento classico: l’introduzione al tema del congresso, a tutta verve&cultura, da parte di Davide Rampello, direttore artistico e curatore. Alle 10,55 la prima lezione, anzi il primo talk del nuovo format Identità Talk: a parlare di Osmocosmo, l’universo degli odori sarà infatti un pezzo da novanta, lo statunitense Harold McGee, food scientist e celebre autore del best seller On food and cooking. Dopo di lui, alle 11,25, un altro mito: la parola ad Andoni Luis Aduriz, chef-patron del Mugaritz a Errenteria in Spagna. Torniamo in Italia per la lezione delle 11,15: a raccontarci un nuovo modo di concepire le coltivazioni vegetali sarà Luca Travaglini, co-fondatore di Planet Farms, con Enrico e Roberto Cerea del Da Vittorio di Brusaporto (Bergamo). Prima della pausa pranzo, altri due ospiti internazionali e “stellari”: saranno David Gelb e Brian McGinn, rispettivamente creator & executive producer il primo, executive producer & director il secondo, sempre di Chef’s Table. Con loro, quattro dei protagonisti della loro serie tv, ossia Corrado Assenza, Dario Cecchini, Gabriele Bonci e Franco Pepe, nonché la giornalista statunitense Faith Willinger, “gola profonda” della cucina italiana negli States.
Pomeriggio – Si riparte alle 15 con una scommessa italiana alla quale Paolo Marchi crede molto, volti possibili della giovane cucina tricolore che guarda al futuro: si tratta di Richard Abou Zaki e Pierpaolo Ferracuti del Retroscena di Porto San Giorgio (Fermo). Alle 15,40 spazio a Bergamo Brescia – Capitale italiana della cultura 2023; la lezione intitolata “La rivoluzione del casoncello è servita” vedrà come protagonisti Alberto Gipponi, del Dina di Gussago, e di nuovo i fratelli Cerea. Alle 16,20 torneremo ad allargare la nostra visione con un relatore speciale, anzi una relatrice: si tratta di Fatmata Binta, fondatrice della Fulani Kitchen Foundation in Ghana e vincitrice perciò del Basque Culinary World Prize 2022. Dall’Africa al Sud America: alle 17 salirà sul palco un grande, il brasiliano Alex Atala del D.O.M. di San Paolo in Brasile. Con lui si chiuderanno i lavori della prima giornata in Auditorium.
DOMENICA 29 GENNAIO 2023
Mattina – Dopo il benvenuto di Paolo Marchi e Claudio Ceroni, alle 10,40 palco per Carlo Cracco e Luca Sacchi del ristorante Cracco di Milano. Alle 11,20 primo ospite internazionale della giornata: si tratta di Angel Leòn, chef-patron dell’Aponiente a Cadice, in Andalusia. A mezzodì invece una coppia al microfono: sarà quella formata dalla canadese Jessica Rosval, talentuosissima chef della botturiana Casa Maria Luigia a Modena, e da Errico Recanati, dell’Andreina di Loreto: ci parleranno de La rivoluzione del fuoco. Alle 12,40 rullo di tamburi: sarà l’attesissimo momento in cui Massimo Bottura salirà sul palco, con lui anche David Gelb e Brian McGinn di Chef’s Table.
Pomeriggio – Altri volti femminili nel pomeriggio al centro del palco dell’Auditorium di Identità Milano 2023: prima quello di Antonia Klugmann de L’Argine a Vencò a Dolegna del Collio (Gorizia), con lei appuntamento alle ore 15. Circa 40 minuti più tardi i riflettori saranno tutti per la colombiana Leonor Espinosa, chef-patron del ristorante Leo di Bogotà nonché Best Female Chef World’s 50 Best Restaurants 2022. Alle 16,20 si tornerà in Italia con un nuovo appuntamento di Identità Talk, tema “La nostra rivoluzione stellata”: a parlarne saranno Andrea Aprea del ristorante Andrea Aprea di Milano, Riccardo Monco, Alessandro Della Tommasina e Alessandro Tomberli dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze, Federico Ceretto patron del Piazza Duomo ad Alba e Norbert Niederkofler del St.Hubertus in Val Badia. Chiusura di giornata, dalle 17,15, con il campione del mondo di pasticceria e cioccolateria Davide Comaschi.
LUNEDÌ 30 GENNAIO 2023
Mattina – Apertura di lavori dell’ultima giornata come sempre affidata al saluto iniziale di Paolo Marchi e Claudio Ceroni, alle 10,30. Seguirà la lezione di Moreno Cedroni e Luca Abbadir de La Madonnina del Pescatore di Senigallia (Ancona), mentre alle 11,20 voleremo in Spagna con Paco Morales del Noor di Córdoba. Alle 12 con Identità Talk rimarremo in ambito mediterraneo, con un must di Identità, la lezione del maestro Corrado Assenza del Caffè Sicilia di Noto (Siracusa), con lui un volto noto del piccolo schermo, quello di Fabio Fazio, insieme hanno ridato slancio alla Lavoratti, come abbiamo scritto qui. Seguirà l’intervento dello chef più stellato d’Italia, Enrico Bartolini, con il suo braccio destro all’Anima di Milano, Michele Cobuzzi.
Pomeriggio – Dopo la pausa pranzo, gran finale. Alle 15 palcoscenico per Niko Romito del Casadonna di Castel di Sangro (L’Aquila). Alle 15,40 un nuovo momento dolce con Andrea Tortora di AT Pâtissier. Chiuderà i lavori in Auditorium, dalle 16,20, il grande Albert Adrià dell’Enigma di Barcellona.
Ricordiamo inoltre che la versione 2023 di Identità Milano sarà molto diversa dalle precedenti, completamente rinnovata anche nelle forme e nei modi; d’altra parte, il tema dell’anno è “Signore e signori, la rivoluzione è servita”, non potevamo non rivoluzionarci anche noi. Come ha spiegato qui Paolo Marchi, fondatore con Claudio Ceroni dell’evento e suo curatore: “Temi come la sostenibilità, economica e ambientale, e l’attenzione alle condizioni di lavoro dei dipendenti sono centrali da diversi anni in ogni settore della società. Ma la pandemia prima, e la guerra scatenata dalla Russia poi, hanno scosso alle radici il mondo della ristorazione e dell’ospitalità con una forza che era impossibile immaginare. Tutto quello che è accaduto da tre anni in qua, e che è ancora lontano dall’essere superato, ci obbliga a pensare in maniera assolutamente nuova, a mettere in discussione quanto costruito finora. Nulla sarà come prima dell’autunno-inverno 2019/20, ecco spiegato il tema Signore e signori, la rivoluzione è servita. E chi ancora non lo ha capito, è tempo che apra gli occhi per non venire travolto dai fatti. Sì, perché nella vita arrivano momenti che hanno la forza distruttiva di uno tsunami, e contro i quali nulla che dipenda dalla nostra volontà possiamo fare per opporci nell’immediato. (…) Identità Milano torna a svolgere appieno la sua missione di raccontare il cambiamento e l’innovazione. L’edizione 2023, dal 28 al 30 gennaio, da un sabato a un lunedì, segna il ritorno a date più logiche per espositori, relatori, pubblico e noi stessi. Tutti al MiCo, il centro congressi di via Gattamelata a Milano, per misurarsi con la rivoluzione, presente e futura. Avendo ben presente che non smetteremo mai di cercare la qualità, ovunque essa sia. Non ci facciamo condizionare dalle circostanze, dai luoghi comuni, dalle tradizioni”.