Aspettando Identità Milano
Dopo anni di restrizioni, taboo o limitazioni. Non per festeggiare chissà cosa ma per concentrarsi sui contenuti che esploreremo tra 10 giorni al MiCo di via Gattamelata, sede della diciottesima edizione del Congresso di Identità Milano.
Il tema di quest’anno è “Signore e signori, la rivoluzione è servita”, un filo rosso e un programma di cui si è parlato recentemente nella conferenza stampa di presentazione, alla presenza di curatori, ristoratori e cuochi simbolo del congresso, giornalisti, produttori,e partner.
Le prime considerazioni sono di Paolo Marchi, fondatore e curatore di Identità: «Abbiamo dato questa headline all’edizione di quest’anno perché il mondo sta cambiando rapidamente e ognuno di noi deve dedicare al cambiamento più attenzione di sempre. Avremo grandi ospiti internazionali – Alex Atala, Albert Adrià o Andoni Luis Aduriz, Leo Espinosa, Angel Leon, Paco Morales, Chef Binta… – perché le idee migliori nascono confrontandosi col mondo. Succede in condizioni di pace e prosperità, e ancora di più ora, in tempi di pandemia e guerra. È urgente ragionare su idee che 15 anni fa non appartenevano a questo mondo».
«L’ultima volta che abbiamo organizzato una conferenza 10 giorni prima del congresso», aggiunge Claudio Ceroni, fondatore di MagentaBureau e Identità Golose, «era il 2019. Siamo tornati a quel modello perché mai come quest’anno abbiamo così tante novità. La rivoluzione è nell’ordine delle cose: ne siamo immersi o travolti, genererà inevitabilmente degli errori ma è soprattutto una grande opportunità per cambiare la natura delle cose per come le abbiamo sempre pensate. E questo varrà anche per noi, a partire dalle nuove scenografie che troverete al MiCo. La rivoluzione non riguarda solo il piatto ma anche tutto ciò che esiste attorno».