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Gli eletti e le elette dei Verdi del Canton Ginevra dovranno astenersi dal mangiare carne durante gli eventi ufficiali ai quali prenderanno parte.

Svizzera – La misura, decisa questo fine settimana durante il congresso del partito, sta però creando dissensi tra la formazione ecologista.

“Mi impegno ad adottare almeno una dieta vegetariana durante le sessioni plenarie, le sessioni di lavoro, i pasti ufficiali o qualsiasi altro evento a cui dovrò partecipare in qualità di deputato o consigliere di Stato”: recita così l’emendamento accettato sabato, 21 maggio 2022 nell’ambito del congresso dei Verdi di Ginevra e incluso nel vincolo di mandato dei candidati e delle candidate per le prossime elezioni cantonali del 2023.

La misura, accettata a debole maggioranza (53 sì, 45 no e 16 astensioni), ha suscitato lo sgomento soprattutto di molti ecologisti ‘storici’, che criticano l’avanzata del moralismo sotto la veste dell’esemplarità in seno al loro partito, riporta il giornale Le Temps. “Quando si è capaci di dire che cosa ci è permesso mangiare e bere, si può anche dire come dobbiamo vestirci, come dobbiamo pensare. Il diktat alimentare riflette una deriva settaria”, ha commentato il deputato dimissionario Christian Bavarel.

La parlamentare cantonale Sophie Desbiolles ha da parte sua difeso il progetto: “Non è radicale essere vegetariani, è ragionevole. È il minimo che i funzionari eletti possano fare, visto che questa misura non riguarda la maggioranza dei pasti consumati”. Il dossier non è però chiuso. Viste le opposizioni che si sono manifestate, i Verdi ne ridiscuteranno in occasione della loro assemblea generale prevista a metà giugno.