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Emergenza diossina ad Acerra

Bisognerà intervenire con la massima urgenza per sbloccare rapidamente i fondi stanziati dal Governo con il provvedimento Diossina in Campania e quelli destinati agli indennizzi per le altre emergenze che hanno colpito gli allevatori della regione.
E' quanto dichiarato da Rosario Lopa – nuovo portavoce dell’ass.Italia,Agricoltura – all’ incontro di questa mattina con una delegazione di agricoltori organizzato dall’associazione stessa, alla notizia della dichiarazione dello stato di emergenza, causa diossina per il comune di Acerra.
Il comparto ovi-caprino in Campania – osserva Lopa – costituisce una voce molto importante dell'economia rurale della regione e, in particolare, della provincia di Napoli, che conta quasi 4 mila aziende di allevamento la cui conduzione è quasi sempre a carattere familiare.
Per questa ragione – ha proseguito il portavoce dell’associazione – oltre ad assicurare il giusto ristoro economico agli allevatori, bisogna avviare con la Regione Campania una serie di contatti al fine di stabilire un programma di sostegno a beneficio delle aziende da inserire nel quadro del Piano di sviluppo rurale.
Le imprese, già duramente colpite dall'emergenza diossina che ha intossicato i capi di bestiame e reso inutilizzabile il latte prodotto, non possono affrontare da sole e senza garanzie di indennizzo anche l'emergenza determinata dalla morìa dei capi di allevamento.
Le emergenze ambientali vedono sempre più nell’agricoltura il settore più penalizzato: ne è la prova l’emergenza diossina che nell’estate 2003, grazie all’intervento dell’allora Ministro Alemanno, si pose in essere all’emanazione del decreto-legge n. 192, con il quale sono state predisposte misure urgenti per le imprese agricole colpite dall’inquinamento da diossina.
Quel decreto legge del 24 luglio 2003, n.192,ribadiva la necessità di mettere in atto interventi urgenti a favore del comparto agricolo colpito da eccezionali avversita' atmosferiche e dall'emergenza diossina nella Campania. Se, come appare,- ha concluso Lopa- gli allevatori non hanno nessuna colpa di questo inquinamento ambientale, sarà necessario provvedere al loro risarcimento per evitare che l’agricoltura paghi il prezzo di errori non suoi. Ma soprattutto è necessario un controllo sempre più attento del territorio, che assicuri all’attività agricola un contesto ambientale adeguato non solo rispetto alle norme igienico-sanitarie ma anche a una produzione agroalimentare sempre più indirizzata alla qualità.