Prodotti tipici

Suruç Narı

Turchia – La Suruç Nar Dop è un frutto di dimensioni da grande a media, la cui buccia presenta sfumature rosse e rosa su uno sfondo quasi completamente giallo. La Suruç Narı Dop ha una forma non perfettamente rotonda, lievemente schiacciata sull’asse picciolo-corona; il rapporto tra diametro e lunghezza del frutto è superiore a 1. Suruç Narı Dop si compone di quattro parti principali: i chicchi, la buccia, la membrana (mesocarpo) e i semi della melagrana.

Il colore della Suruç Narı Dop va dal rosa al rosso chiaro; i chicchi sono morbidi, la struttura esterna è mediamente sottile ed elastica e presenta sfumature rosso-rosa su sfondo giallo. I chicchi sono grossi e facili da sgranare; costituiscono il 60 % circa del frutto, che viene generalmente consumato come melagrana in ragione del gusto agrodolce.

Si indicano di seguito alcune caratteristiche della Suruç Narı Dop: Percentuale di buccia: tra 39,4 % e 40,3 %., Percentuale di succo: min. 45 %, Densità del succo: tra 1 072 e 1 075 g/cm3, Percentuale di solidi solubili nell’acqua: min. 15 %, Acidità titolabile (in equivalenti acido citrico): meno dell’1 % per i frutti dolci, 1-2 % per quelli acidi), Tenore di zuccheri totali: min. 12,8 %, Tenore di ceneri: tra 0,52 e 0,55 %, Valore del pH: tra 2,9 e 3,3, Contenuto di antociani: massimo 110 mg di Cy.3 Gl/L di succo di frutta, Tenore fenolico totale: min. 1 300 mg acido gallico/mL di succo, Acidi organici maggiormente presenti: acido citrico (media 10,4±0,68 g/L), acido ascorbico (media 6,1±2,83 g/L) e acido malico (media 0,26±0,16 g/L), Composti fenolici maggiormente presenti: quercetina (52,9±6,6 mg/L), acido caffeico (46,2±9,5 mg/L), e catechina (11,3±3,8 mg/L).—

Il peso del frutto oscilla tra 250 e 650 grammi.

Tutte le fasi della coltivazione della Suruç Nar Dop» devono avere luogo entro il limite geografico determinato. Le fasi principali sono: impianto, potatura, irrigazione, concimazione, raccolta e controlli agricoli.

Oltre alle diciture obbligatorie previste dalla normativa relativa all’etichettatura e alla presentazione dei prodotti alimentari, l’etichetta deve riportare le seguenti indicazioni: il nome della denominazione Suruç NarıDop, la ragione sociale e l’indirizzo, oppure la denominazione abbreviata e l’indirizzo, oppure il marchio registrato del produttore, il simbolo Dop dell’Unione europea.

La Suruç Narı Dop si coltiva entro i confini della provincia di Şanlıurfa. Le pianure di Birecik, Suruç, Harran e Ceylanpınar si sono formate in seguito ai crolli tettonici nella parte meridionale della provincia, che è delimitata a sud dal confine con la Siria, mentre nella parte settentrionale della provincia si trova il lago della diga di Atatürk. Gli altopiani di Karacadağ, Siverek e Viranşehir si trovano nella parte orientale della provincia, dove scorre il Cırcıp, mentre a ovest scorre il fiume Fırat (Eufrate).

Şanlıurfa è collocata all’altitudine più bassa della Turchia. La struttura della sua superficie declina da nord a sud. A sud l’altitudine è inferiore a 500 m, ma può giungere a 750 m a nord.

Nella regione predomina il clima continentale. Le estati sono siccitose e calde; gli inverni sono piovosi e relativamente miti. Nella zona si registrano forti escursioni termiche giornaliere e annuali. Secondo i dati meteorologici, in nessun mese dell’anno la temperatura mensile media scende a 0 °C. A gennaio, che è il mese più freddo, la temperatura media è di 5,2 °C. A febbraio inizia poi a salire su base mensile e a maggio supera i 20 °C. Da giugno ad agosto durante il giorno la temperatura supera spesso i 40 °C. Da marzo a fine settembre il numero medio dei giorni con temperatura media compresa tra +20 °C e +25 °C è pari a 177. Il numero di giorni con temperatura media giornaliera di +25 °C e oltre è di circa 120.

Nella provincia di Şanlıurfa le precipitazioni aumentano in inverno e diminuiscono in estate. La quantità di precipitazioni annuali varia in proporzione inversa alla temperatura, aumentando verso nord e calando verso sud. Nella zona di Şanlıurfa le precipitazioni assumono di solito forma piovosa. Le nevicate sono assai rare e la neve non rimane sul terreno per più di uno o due giorni. L’umidità registra valori elevati nelle zone irrigue di Şanlıurfa, a sud e nel distretto di Halfeti; è invece modesta nel centro urbano e nel distretto di Suruç.

Per quanto riguarda il bilancio idrologico di Şanlıurfa, le precipitazioni iniziano ad accumularsi nel suolo a partire da novembre, e a gennaio il suolo è saturo d’acqua. L’eccedenza idrica si protrae fino ad aprile. A maggio la situazione muta e l’evaporazione dell’acqua inizia a superare le precipitazioni. L’assenza di precipitazioni a maggio e giugno è compensata dall’acqua accumulata nel suolo. Verso la fine di maggio l’acqua accumulata inizia a ridursi, e a giugno l’acqua accumulata nel suolo si esaurisce. Questa situazione si protrae fino a novembre. Gli studi idrogeologici hanno dimostrato l’esistenza di due falde acquifere sotterranee a Suruç. La prima falda acquifera, che ha l’importante funzione di mantenere l’umidità del suolo, si trova a circa 50-80 m dalla superficie. Qui, durante l’inverno e la primavera, si accumula l’eccesso di acque superficiali, che vengono utilizzate quando le precipitazioni vengono a mancare. Inoltre i venti che soffiano dal deserto siriano depositano nei campi agricoli della Şanlıurfa una grande quantità di minerali insieme alla polvere.

La Şanlıurfa si trova nella mezzaluna fertile nota storicamente come Mesopotamia, in cui si pratica l’agricoltura estensiva. È credenza che la Suruç Narı sia stata portata nella regione dai giardini di Babilonia. La Şanlıurfa rappresenta una delle risorse genetiche del melograno in Turchia. Per questo motivo la coltivazione del melograno è praticata nella regione ormai da secoli, e da secoli gli agricoltori seguono un metodo tradizionale per la coltivazione della «Suruc Narı». L’irrigazione inizia quando la metà degli alberi fiorisce. Luglio e agosto sono mesi critici per l’irrigazione, che lo sviluppo dei frutti impone di non trascurare. Il momento dell’irrigazione si decide osservando il colore degli alberi. La mancanza d’acqua provoca l’annerimento degli alberi e la screpolatura della buccia dei frutti. L’ultima irrigazione si effettua lavando gli alberi per rimuovere insetti e ragnatele una o due settimane prima del raccolto, che è una procedura delicata. Ogni frutto viene raccolto insieme al picciolo che lo unisce all’albero. La «Suruc Narı» può essere conservata, senza esporla alla luce, a temperatura ambiente per almeno due mesi.

La Suruç Narı Dopè diventata famosa nella regione, specialmente con la denominazione del distretto di Suruç, e la sua notorietà ha cominciato a diffondersi. La «Suruc Narı» è un prodotto agricolo che si distingue dalle altre melagrane coltivate in Turchia per la buccia sottile ed elastica dal colore giallastro, i chicchi facili da sgranare, il gusto agrodolce e l’aroma. Rispetto alle altre varietà, l’elevato contenuto di succo, di composti fenolici e di materia secca solubile in acqua conferisce alla «Suruc Narı» il suo carattere unico. In particolare l’elevato tenore di acido citrico, circa 10 volte superiore rispetto a gran parte delle altre varietà turche, e l’alta acidità titolabile (%) contribuiscono al suo peculiare gusto agrodolce.

Le proprietà pomologiche e organolettiche sono determinate dal clima (temperatura elevata, alto numero di giorni di sole, umidità relativa piuttosto bassa) e dal contenuto d’acqua nel suolo. Il fatto che la Suruç sia una fonte genetica di questa melagrana dimostra che nella regione la produzione si effettua ormai da secoli. L’acqua è un elemento essenziale che conferisce alla Suruç Narı le sue caratteristiche distintive, e le falde acquifere sotterranee soddisfano il fabbisogno d’acqua della Suruç Narı durante la fase di sviluppo del frutto nella lunga e torrida stagione estiva. Le lunghe giornate di sole, unite al costante approvvigionamento idrico e all’umidità relativa piuttosto bassa, donano alla Suruç Narı il gusto, il colore e la consistenza della buccia così peculiari. L’esperienza tradizionale che permette di decidere il momento dell’irrigazione e del lavaggio degli alberi prima del raccolto contribuisce a tali proprietà.

Riferimento alla pubblicazione del disciplinare: (1) GU L 343 del 14.12.2012, pag. 1.