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Sull’etichetta, leggi "Talento" e bevi Spumante

E' ufficiale: si chiameranno "Talento" gli spumanti metodo classico creati in Italia. Lo stabilisce il decreto ministeriale 30 dicembre 2004 che detta le norme sulla Regolamentazione dell’utilizzo della menzione «Talento» nella designazione e presentazione dei V.S.Q.P.R.D. e dei V.S.Q. elaborati con il metodo classico.
La relativa pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale è datata n. 12 del 2005.
Così come in Francia le
migliori bollicine si identificano nello Champagne, in Spagna nel Cava e in Germania nel Sekt, in Italia d'ora in poi questi spumanti si identificano con il termine "Talento", sinonimo quindi di spumante metodo classico, ottenuto cioè con la rifermentazione in bottiglia e lavorando uve Pinot e Chardonnay solo di zone ad alta vocazione.
“In Italia – spiegano i responsabili dell'Istituto Talento Metodo Classico – qualsiasi vino che abbia più di tre atmosfere di pressione, magari ottenute anche con il gas, può fregiarsi sull’etichetta della parola spumante il che vuol dire – aggiungono – che il consumatore, al di là delle conoscenze, non ha alcuna possibilità di distinguere, tra i 250 milioni di bottiglie di spumante che l'Italia mette ogni anno sul mercato, gli esclusivi 17 milioni di metodo classico”.
L’Istituto Talento Metodo Classico “vede quindi riconosciuti i suoi sforzi” perché “il Talento diventa per legge la parola che nell’ambito degli spumanti sta a significare l’eccellenza, colmando una lacuna che esisteva da sempre”.