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Studio finanziato dall’UE sulla dieta dei bambini nel primo anno di vita

All'interno del 5° Programma Quadro che copre azioni comunitarie di ricerca e sviluppo tecnologico, si sta svolgendo dal 1° gennaio 2003, il progetto “INFABIO della durata di tre anni; terminerà infatti il 31 Dicembre 2005.
Coinvolge sette Paesi Europei: Francia(Jouy-en-Josas, Marsiglia) , Germania (Dusseldorf, Berlino) , Irlanda(Cork) , Italia(Modena, C. Monti, Piacenza) , Scozia (Glasgow) , Spagna (Granada) e Svezia (Karolinska) .
Il coordinamento è stato affidato all'Università di Glasgow, in Scozia.
INFABIO ha il seguente scopo: appurare gli “effetti della dieta e dello stile di vita sul rischio di infezioni gastrointestinali e di allergie nell'infanzia; conoscenze, aspettative e bisogni del consumatore”.
L'acronimo INFABIO deriva dall'unione di due parole, "infant" e "biomarkers ed ha lo scopo di valutare come diversi marcatori biologici, tra cui soprattutto la flora intestinale, possano essere influenzati dalla dieta e dallo stile di vita dei bambini durante l'infanzia, in particolare nel corso del primo anno di vita.
Esistono infatti numerose differenze nelle abitudini e nello stile di vita alimentare nei diversi Paesi Europei. Per esempio, nel Regno Unito l'allattamento al seno è meno diffuso e molti neonati vengono svezzati prima del terzo mese di vita.
Al contrario, nei Paesi Scandinavi l'allattamento materno riveste una maggiore importanza e il divezzamento viene posticipato rispetto ad altri Paesi.
Una delle principali modalità con cui queste abitudini alimentari e l'ambiente in cui si vive possono influenzare lo sviluppo del bambino è attraverso l'effetto esercitato sulla flora batterica dell'intestino, nell'ambito della quale, studi condotti negli ultimi anni hanno identificato moltissime differenze tra i bambini allattati al seno e quelli allattati artificialmente. Questi batteri, normalmente presenti nel nostro intestino, producono diverse sostanze: ammonio, enzimi, acidi grassi a corta catena, ecc.
Tutte queste molecole, possono essere utilizzate come marcatori utili ad identificare le caratteristiche degli alimenti ingeriti, lo sviluppo delle attività batteriche (benefiche o dannose che siano) e per valutare il rischio di sviluppare infezioni gastrointestinali, respiratorie
Il progetto INFABIO si inserisce in un campo di notevole interesse per la gastroenterolgia pediatrica, che è quello della caratterizzazione della flora intestinale durante il divezzamento e della sua eventuale modulazione da parte di sostanze che rientrano nella categoria dei "cibi funzionali".
Per "cibo funzionale" si intende qualunque cibo o ingrediente con effetti benefici, al di là delle proprietà dei nutrienti tradizionali che contiene.
Due esempi importanti di cibi funzionali sono i così detti probiotici e prebiotici.
Vengono definiti probiotici i "supplementi alimentari vivi che influenzano positivamente la salute dell'ospite, migliorandone l'assetto della microflora intestinale". Questi nutrienti vengono spesso identificati impropriamente con i "fermenti lattici", che sono invece semplici batteri del colon non dotati di queste funzioni.
I prebiotici sono "ingredienti non digeribili che influenzano positivamente la salute dell'ospite, stimolando in maniera selettiva la crescita e/o l'attività di uno o più batteri del colon dotati di attività probiotica".
Alcuni esempi di prebiotici sono gli oligosaccaridi non assorbibili, come l'inulina, contenuta nella cicoria, negli asparagi e nella cipolla.
All'interno del progetto INFABIO si articolano almeno quattro studi clinici diversi:
1° Studio "Cross Colturale": prevede di arruolare 100-150 bambini che vengono seguiti subito dopo la nascita, a 6 settimane, a 4 settimane dopo l'introduzione nella dieta di cibi solidi, a nove mesi e a dodici mesi.
Si tratta di bambini sani, nati a termine (37-42 settimane di gestazione), di peso>2.5 Kg, nati con parto vaginale o cesareo; di questi bambini vengono raccolti campioni di feci per valutare la composizione della flora batterica intestinale e per dosare e misurare sostanze ed attività associate al rischio di allergie ed infezioni gastrointestinali.
Per l'Italia, lo studio fa capo all'Azienda Policlinico di Modena e si svolge presso l'Unità Operativa di Pediatria dell'Ospedale S. Anna di Castelnovo ne' Monti con la supervisione della dottoressa Maria Baroni, direttore della stessa Unità Operativa che si occupa anche del secondo studio denominato "Caso Controllo"; la Facoltà di Agraria dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza è finanziata con un contratto per studi di biologia molecolare sui campioni raccolti dallo studio interventistico di Glasgow.
2° Studio "Caso Controllo": prevede di arruolare 30-50 bambini con allergia diagnosticata alle proteine del latte vaccino e 30-50 bambini non allergici, tutti di età compresa tra 6 e 36 mesi. E' prevista la raccolta di un campione di feci per ciascun soggetto arruolato per la caratterizzazione della microflora intestinale, e di un campione di siero per determinare il pattern di sensibilizzazione allergica. Lo studio, che per l'Italia si svolge presso il Policlinico di Modena, ha lo scopo di valutare eventuali differenze nella flora microbica intestinale di bambini allergici alle proteine del latte vaccino rispetto a bambini non allergici. Esistono già dati in letteratura in merito: sembra che i bambini allergici abbiano da un lato una colonizzazione da parte di batteri anaerobi (in particolare bifidobatteri e lattobacilli) ridotta rispetto ai bambini non allergici, e dall'altro una flora aerobia più consistente.
Lo studio INFABIO mira soprattutto a valutare eventuali differenze su questi aspetti nei diversi Paesi Europei;
3°Studio Interventistico con Probiotici": lo studio, condotto dall'Università di Granada, prevede l'arruolamento di 80 bambini all'età di 6 mesi allattati artificialmente che vengono poi suddivisi in 2 gruppi di 40 ciascuno: al primo gruppo vengono somministrate formule standard di latte artificiale, al secondo gruppo formule addizionate di probiotici (B. bifidum e B. longum), in entrambi i gruppi per almeno 3 mesi. Vengono raccolti e analizzati i campioni di feci di questi bambini al momento dell'arruolamento, e dopo 1, 2, e 3 mesi dall'assunzione della formula.
4° Studio Interventistico con Prebiotici": lo studio è condotto all'Università di Glasgow e prevede l'arruolamento di 60 bambini che siano allattati artificialmente già dalla nascita, suddivisi in 2 gruppi di 30 ciascuno: al primo gruppo vengono somministrate formule standard, al secondo formule di latte artificiale addizionate di prebiotici (oligosaccaridi), in entrambi i gruppi almeno fino ai 12 mesi. Vengono raccolti e analizzati i campioni di feci alle 2 settimane di vita, a 6 settimane, a 4 settimane dopo il divezzamento, a 6 mesi e a 12 di mesi di vita.
I dati di laboratorio verranno poi affiancati da informazioni relative allo stile di vita dei bambini, raccolte per mezzo di questionari sottoposti ai genitori.
Sono infatti previsti uno studio di "Sorveglianza dei Consumatori" e uno studio di "Sorveglianza su Dieta e Stile di Vita". Il primo utilizza un questionario messo a punto dall'Università di Cork (Irlanda), che indaga le attitudini nelle scelte alimentari attraverso domande relative al genere di alimenti utilizzati (commerciali o fatti in casa), ai fattori che influenzano maggiormente la scelta degli alimenti per sè e per il proprio figlio (il marchio, la qualità, il prezzo, ecc) ecc.
Il secondo studio utilizza altri questionari messi a punto dall'Università di Glasgow (Scozia) con l'aiuto di tutti i centri partecipanti e raccolgono domande relative alle modalità di allattamento, alla presenza o meno di allergie nella famiglia, alla gravidanza e l'alimentazione della mamma, all'assunzione di farmaci da parte della mamma o del bambino, all'ambiente in cui il bambino vive (tipo di riscaldamento, presenza di piante e animali, modalità di pulizia della casa, ecc.) ecc.
I dati raccolti da questi due studi di sorveglianza permetteranno di avere un quadro generale sugli effetti della dieta e dello stile di vita sul rischio di sviluppare allergie e infezioni gastrointestinali nell'infanzia.

Per saperne di più: www.gla.ac.uk/infabio