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SIGEP 2023: Esperti analizzano il futuro della panificazione

Durante il convegno ‘Pane: il futuro è sostenibile’ – che si è tenuto durante la quarta giornata di SIGEP – AIBI, ( l’Associazione Italiana Bakery Ingredients), ha ribadito come il futuro del pane non solo sia sostenibile, ma debba esserlo, perché questa è l’unica strada per il comparto di affrontare il futuro e risollevarsi dopo un periodo difficile, assecondando la richiesta di un consumatore sempre piú consapevole nelle scelte d’acquisto, che si dimostra comunque ben disposto verso il pane artigianale: l’84% degli italiani acquista quasi quotidianamente dai panificatori. «La sostenibilità è un tema impellente che abbraccia l’intera collettivitá. La panificazione artigianale, per definizione, ha giá buoni requisiti, perché il pane viene prodotto tutti i giorni, a chilometro zero – dichiara Giancarlo Ceccolini, neopresidente della FIPPA – ma ci sono margini di miglioramento, per esempio accelerando sulla sostituzione delle attrezzature attualmente utilizzate con soluzioni piú efficienti dal punto di vista energetico, ma per migliorare questi aspetti è imprescindibile un aiuto anche da parte delle istituzioni». Secondo l’Associazione, la sostenibilità deve essere declinata in piú direzioni, tra loro interdipendenti: ambientale, riducendo il consumo energetico anche intervenendo sulle attrezzature, sui packaging e sulla logistica; umana, con una sempre maggiore attenzione alla comunitá di appartenenza, alle relazioni, al concetto di filiera corta e al benessere del consumatore, abbracciando il tema dell’alimentazione funzionale. In questa prospettiva la circolaritá e, quindi, l’azzeramento degli sprechi diventa un altro aspetto di primaria importanza per il comparto, ridistribuendo le merci invendute a beneficio dei meno abbienti attraverso accordi con associazioni di charity, e con iniziative come quelle del pane sospeso, sulla quale AIBI sará particolarmente impegnata in questo 2023. «Il consumatore è sempre piú attento alla sostenibilitá, alla riduzione degli sprechi alla scelta di prodotti che preservano il pianeta – commenta Alberto Molinari, presidente di AIBI – e penso che noi produttori di materie prime dobbiamo e possiamo aiutare in maniera concreta l’intera filiera». L’evento ha visto la partecipazione anche di Valentina Bianchi, marketing manager della Puratos, Stefano De Dionigi, vicepresidente di AIBI, Giancarlo Ceccolini, neopresidente della FIPPA, Andrea Carrassi, direttore generale di ASSITOL, Alberto Molinari, presidente di AIBI, e Palmino Poli, delegato alla presidenza di ASSITOL per le fiere e gli eventi.

SIGEP: ALLA VISION PLAZA UNO SGUARDO SUL FUTURO DEL FUORI CASA DOLCE

Dalla Vision Plaza di SIGEP, un’overview sui trend del fuoricasa. A presentare i dati Matteo Figura Director Foodservice Italy di The NPD Group, che ha sottolineato come il mercato sia in ripresa anche se gran parte dell’aumento di valore dipenda dall’aumento dei prezzi. Se fino al lockdown la colazione era una dei driver di crescita per il mercato fuori casa, nell’era post-pandemica le cose sono cambiate. Nonostante la consuetudine a consumare fuori dalle mura domestiche il primo pasto del giorno stia tornando una consuetudine, bisogna tenere conto di alcuni importanti cambiamenti che continuano a frenare il trend anche nel dopo covid, e che The NPD Group ha cosí sintetizzato: crescita della disoccupazione femminile, l’homing (la tendenza cioè a fruire da casa di servizi che prima si sfruttavano fuori), il senso di insicurezza, l’incertezza economica e la de-urbanizzazione. Venendo al dettaglio dei dati, nell’ultimo anno la spesa per la colazione è cresciuta del 52.4%, con una spesa media individuale di 2,30 euro, in crescita dello 0,9% rispetto al 2021. Restano invece costanti i numeri di item ordinati e questo significa che il consumatore non rinuncia alle proprie abitudini, anche se diventate piú costose. Per quanto riguarda i luoghi di consumo, il bar gioca la parte del leone (77,3%), anche se è in forte crescita il numero di persone che si rivolge agli Ice Cream Shop (+50,3%) e che va al supermarket (+49%). Ma la vera sfida per il futuro del breakfast è il broaden alternative, ovvero il consumatore che pensa fuori dagli schemi, perché in situazioni di incertezza tende ad ampliare le opzioni per soddisfare le proprie esigenze.

C.s. Francesca Magnanini – francesca.magnanini@myprlab.it