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Sicurezza alimentare, dall’ Istituto Superiore Sanità (Iss) regole per ridurre rischi

Giornata Mondiale, “limitare plastica monouso”

L’Iss ha ricordato le regole fondamentali per prevenire contaminazioni:

limitare l’uso della plastica monouso“,

evitare di usare il microonde con alimenti già conservati nella plastica e con contenitori non appropriati“,

prestare attenzione all’ “igiene del cibo” e a una “cottura adeguata“,

evitare il consumo di cibi takeaway se preparati e distribuiti in contenitori di plastica“,

limitare la plastica per gli alimenti scaldati“,

fare “attenzione agli sbalzi termici del cibo“,

usare acqua sicura e ridurre l’uso di bottiglie di plastica“.

Il 7 giugno si è celebrata la Giornata Mondiale della sicurezza sanitaria degli alimenti, istituita dall’Assemblea generale delle nazioni Unite.

La Giornata rappresenta un’occasione di riflessione su un tema di grande importanza riportato alla ribalta anche dall’emergenza Covid.

Si stima che nel mondo le malattie a trasmissione alimentare colpiscono ogni anno centinaia di milioni di persone e possono rappresentare un grave rischio per la salute, in particolare quella dei bambini.

Oggi, l’attenzione a ciò che si mangia è cruciale per la salute globale ma anche per far fronte ai cambiamenti climatici e dare vita a sistemi alimentari sostenibili a livello mondiale.

Inoltre, l’attenzione a ciò che si mangia, con l’emergenza Covid, è diventato anche più importante.

Secondo la Fao, la Food and Agriculture Organization of the United Nations, “la pandemia ha affinato l’attenzione sulle questioni relative alla sicurezza alimentare, come igiene, resistenza antimicrobica, malattie zoonotiche, cambiamenti climatici, frodi alimentari e i potenziali benefici della digitalizzazione dei sistemi alimentari, identificando inoltre debolezze o vulnerabilità nei sistemi di produzione e controllo degli alimenti”.

L’obiettivo è quello di promuovere la corretta informazione dei cittadini migliorando la consapevolezza di come l’elevato livello di sicurezza alimentare riguarda tutti.

Nel nostro Paese le attività di controllo per la tutela dei consumatori sull’intera filiera alimentare, dal campo alla tavola, rientrano nei compiti del Servizio Sanitario Nazionale, attraverso l’articolazione dei dipartimenti di prevenzione delle ASL, coordinati dagli assessorati regionali alla sanità e supportati, per le attività analitiche, dagli Istituti zooprofilattici sperimentali.

Il Ministero interviene oltre che attraverso l’attività di indirizzo e coordinamento, anche operativamente, attraverso le sue articolazioni territoriali, nel controllo degli alimenti importati.

E in Italia?

Cibi e bevande nel nostro Paese sono 6 volte più sicuri di quelli nelle altre nazioni. Lo dice un’analisi della Coldiretti, realizzata sulla base dell’ultimo rapporto dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa).

Lo studio ha analizzato oltre 90.000 campioni di alimenti in vendita nell’Unione Europea, fornendo un quadro preciso sulla presenza dei residui di pesticidi su diversi alimenti quali: verdura, cereali, frutta, latte e vino.

Dall’analisi traspare inoltre che i prodotti agroalimentari extracomunitari con residui chimici irregolari sono il 5,6% rispetto alla media Ue dell’1,3% e ad appena lo 0,9% dell’Italia.

Fonte: FAO, Coldiretti, Ministero