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Sempre in tema di frodi alimentari

"Nel corso del 2004 sono quasi triplicati i casi di sequestri di alimenti e bevande contraffatti o falsificati effettuati alle dogane dei paesi comunitari nei confronti di prodotti "taroccati", come mele e vini, che cercavano di entrare illegalmente nell'Unione Europea".
E' quanto afferma la Coldiretti, sulla base dei dati della commissione relativi ai primi nove mesi, nell'esprimere soddisfazione per l'efficacia delle ispezioni.
A partire dal primo luglio 2004 infatti, oltre ai marchi dell'alta moda e ai compact disc, i controlli – precisa la Coldiretti – si sono rivolti anche contro i tentativi di commercializzazione delle imitazioni degli alimenti "tipici" comunitari.
Si tratta – precisa la Coldiretti – dei positivi effetti del regolamento N.1383/03 del Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea che rafforza i controlli alle dogane contro le contraffazioni ed estende il campo d'applicazione del regolamento 3295/94 sugli interventi in dogana ai nuovi diritti delle proprietà intellettuali, come le denominazioni d'origine e le indicazioni geografiche protette degli alimenti (dei vini e dei prodotti agricoli e alimentari).
D'altra parte – precisa la Coldiretti -sono state molti i tentativi di falsificare prodotti alimentari sventati anche sul territorio nazionale.
Lo conferma – continua la Coldiretti – l'attività svolta dall'Ispettorato Repressione Frodi che nel 2004 ha portato, tra l'altro, alla sequestro di 600.000 uova importate e spacciate come nazionali, alla scoperta di quasi 2.000 chili di false clementine Made in Italy e addirittura a numerose denunce per lo "spaccio" di quasi 1.500 confezioni taroccate di peperoni di Senise Igp, una specialità tutelata a livello comunitario.
Da difendere infatti – sostiene la Coldiretti – c'è il paniere nazionale della qualità che può contare sul primato comunitario con 148 prodotti riconosciuti in Europa, il 21% del totale, per un valore al consumo di 8,5 miliardi di Euro generato da 42 prodotti ortofrutticoli, 31 formaggi, 36 oli di oliva, 28 prodotti a base di carne, 2 aceti, 3 prodotti da panetteria, 2 prodotti di carne e frattaglie fresche, 2 zafferani, una essenza e un miele. Ai quali si aggiunge – continua la Coldiretti – il patrimonio nazionale di 447 vini Docg, Doc e Igt, che rappresentano il 60% della produzione italiana di vino che genera un fatturato complessivo di circa 8 miliardi di Euro e un valore delle esportazioni superiore ai 2,5 miliardi di Euro, la principale voce dell'export agroalimentare nazionale. Se in Europa l'avvio dei controlli rappresenta una importante ed ulteriore garanzia control il falso made in Italy molto resta da fare a livello internazionale dove – riferisce la Coldiretti – secondo una indagine Nomisma è falso un prodotto alimentare "italiano" su tre.
La diffusione internazionale delle imitazioni è la dimostrazione che nel tempo della globalizzazione e del commercio elettronico – sostiene la Coldiretti – la difesa della proprietà intellettuale delle denominazioni tipiche è un'esigenza non più rinviabile e le trattative sul commercio internazionale del WTO rappresentano un appuntamento determinante per garantire una effettiva protezione contro l'usurpazione di nomi che fanno parte del patrimonio storico, culturale e territoriale del Paese.
Si tratta – conclude la Coldiretti – di raggiungere l'obiettivo di istituire, contro le contraffazioni, un registro internazionale delle denominazioni d'origine a difesa delle produzioni le cui caratteristiche sono strettamente legate al luogo di provenienza nell'ambito dei negoziati sul commercio internazionale.

Fonte: Coldiretti