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Nuove etichette per cibi Ogm

ROMA – Con la riapertura domani dei negozi alimentari l’eventuale presenza di organismi transgenici dovrà essere obbligatoriamente indicata nelle etichette degli alimenti e dei mangimi commercializzati in tutta l’Unione Europea grazie ad un sistema di rintracciabilità ed etichettatura «dalla fattoria al supermercato» che dovrà essere garantita da adeguati controlli, per consentire ai consumatori e agli agricoltori di distinguerli da quelli tradizionali. E’ quanto ricorda la Coldiretti, che ha elaborato un vademecum per riconoscere i cibi biotech sugli scaffali, in riferimento all’entrata in vigore dei Regolamenti CE. La nuova normativa sull’etichettatura degli alimenti biotech – precisa la Coldiretti – riguarda attualmente prodotti per alimentazione umana (come gelati, oli, merendine e farine) contenenti o derivate da soia, colza e mais non provenienti dall’Italia, dove resta il divieto di coltivazione.
Gli Ogm importati o prodotti nell’Unione Europea dovranno infatti essere identificati con un codice che sarà trasmesso dagli operatori lungo tutta la catena alimentare e la loro presenza negli alimenti dovrà essere indicata in etichetta se superiore allo 0,9% (0,5% per quelli in corso di autorizzazione), mentre non è ammesso alcun margine per gli Ogm non autorizzati.
La presenza di Ogm – precisa la Coldiretti – deve essere indicata su tutti gli alimenti venduti preconfezionati e sfusi e in particolare ingredienti, additivi e atomi prodotti a partire da Ogm sono assoggettati all’obbligo di etichettatura Ogm che vale anche nelle ipotesi in cui non siano rilevabili tracce di proteine/DNA geneticamente modificato.