Prodotti tipici

Miel Villuercas-Ibores

Spagna – Il «Miel Villuercas-Ibores» Dop è un miele ottenuto dalla flora autoctona elaborata dalle api Apis mellifera. I mieli sono i seguenti: Miele monoflora di retama (Retama sphaerocarpa). Miele monoflora di castagno (Castanea sativa). Miele millefiori. Miele di melata.

Miele millefiori: è il miele che si raccoglie all’inizio dell’estate e la sua composizione pollinica riflette la diversità della flora dei mesi precedenti, essendo costituita da polline abbondante di Fabaceae, Fagaceae, Ericaceae, Lamiaceae e/o Cistaceae, con le caratteristiche della zona.

Miele di melata: è il miele prodotto dalle api grazie alle secrezioni presenti sulle parti vive delle piante che si trovano sopra di essa specialmente delle specie appartenenti alla famiglia delle Fagaceae, del genere Quercus; e da una percentuale ridotta di polline che lo accompagna derivante da piante appartenenti alle Fagaceae, Ericaceae, Lamiacea e/o Cistaceae, con le caratteristiche della zona.

La sua lavorazione termina per lo più alla fine dell’estate, quando la presenza di piante fiorite nelle aree di pascolo è la più ridotta dell’anno.

Miele di retama: colore da ambrato chiaro a ambrato scuro con riflessi rossastri; molto aromatico con sapore dolce.

Miele di castagno: colore ambrato scuro con sfumature rossastre o verdastre. Aroma dominante. Leggermente acido, amaro e con carattere astringente.

Miele millefiori: colore da ambrato chiaro a ambrato scuro in funzione della fioritura, con aroma e sapori variabili.

Miele di melata: colore ambrato scuro; sapore meno dolce e odore intenso e caratteristico.

Il miele è ricavato esclusivamente da arnie ubicate nella zona di produzione, la transumanza al di fuori di questa zona non è consentita. Allontanamento delle api dai telai con spazzole, e/o affumicatori. Disopercolamento dei favi con un sistema tradizionale di coltelli o di pettini. Estrazione del miele mediante centrifuga dei favi. Stoccaggio del miele in fusti o maturatori. Decantazione e filtrazione del miele per eliminare le impurità.

In casi eccezionali in cui è a rischio la sopravvivenza della colonia, a causa di una stagione non propizia, è consentita l’alimentazione supplementare delle api all’infuori della stagione di raccolta del nettare. Questo tipo di nutrimento può essere costituito da uno o più dei seguenti prodotti: miele del proprio alveare, saccarosio (zucchero di canna), glucosio e sciroppo (nettare) di frutta.

Il miele confezionato si presenta in forma liquida (fluido) o solida (cristallizzato). In caso di miele cristallizzato esso viene scaldato fino a 45 °C per favorire la sua decantazione e il suo confezionamento.

Il miele sarà contraddistinto da una controetichetta numerata con il logo della denominazione che sarà applicata nello stabilimento di condizionamento in modo tale che non sia permessa una nuova utilizzazione della stessa. Su di essa deve obbligatoriamente apparire il simbolo dell’Unione europea e il logo della denominazione di origine protetta «Miel Villuercas-Ibores» Dop.

Il logo della denominazione di origine protetta «Miel Villuercas-Ibores» è il seguente: Miel Villuercas-Ibores Dop. A destra appare il nome Extremadura con una mappa sulla quale è evidenziata con un cerchio doppio la zona di produzione del miele.

La zona geografica di produzione del miele è situata nella Comunità autonoma di Extremadura (Spagna), in particolare nel sud est della provincia di Càceres. Essa comprende complessivamente 27 municipi che formano la regione di Villuercas-Ibores comprendente tutti i municipi compresi nella provincia di Cáceres.

La regione di Villuercas-Ibores è composta da un insieme di altipiani montuosi, con ripide pendenze fortemente accidentate, circondate da rocce di quarzite armoricana, ardesia e di gres. L’altitudine massima si trova nel massiccio di La Villuerca (1 601 m). La rete idrografica è costituita da una serie di corsi d’acqua che appartengono al bacino del Tage del Guadiana. Il clima è del tipo sub-umido, le precipitazioni in questa regione sono, in linea generale, superiori a quelle della maggior parte delle regioni dell’Extremadura.

Secondo il sistema di classificazione dei suoli (Soil Taxonomy) del dipartimento dell’agricoltura, i terreni appartengono agli ordini Entisol, Inceptisol Alfisol. I terreni appartenenti all’ordine degli Entisol costituiscono frange molto strette nelle valli dei fiumi Ruecas e Silvadillos; quelli appartenenti all’ordine degli Inceptisol sono sostanzialmente dislocati lungo i fianchi delle montagne esposti a Nord. Infine, quelli appartenenti agli Alfisol sono ubicati nella parte meridionale della zona geografica, sulle terrazze dei fiumi e sulle piattaforme costituite da una formazione sedimentare grossolana (raña). Si tratta di suoli con poche caratteristiche proprie della coltura, per i quali la coltivazione più idonea è quella di tipo forestale.

La regione di Villuercas-Ibores gode di una grande ricchezza floreale che caratterizza l’area biogeografica in cui essa è ubicata (LADERO, 1987), e ampie parti del suo territorio sono destinate a pascolo e a bosco ceduo ove le api possono facilmente bottinare la flora autoctona, dando vita così a un miele di qualità eccellente. Vi sono anche molte foreste di leccio, quercia da sughero, castagno e quercia comune che riforniscono le api di nettare, melata e polline. Malgrado la regione sia popolata in generale da specie di alta montagna o da pascolo, le specie più importanti della zona sono il castagno, l’ulivo, la macchia mediterranea e il cisto, con grandi foreste di quercia.

Tra le numerose specie vegetali dalle quali le api possono trarre nutrimento, si distinguono alcune piante tra le più mellifere, di maggior interesse nella regione di Villuercas-Ibores, tutte piante indigene della zona di produzione:

famiglia delle BORAGINACEAE: Echium plantagineum L. (hannebane, viperina comune, viperina a foglie di piantaggine), Anchusa azurea Miller (lingua di bue); famiglia della BRASSICACEAE: Raphanus raphanistrum L. (rafano, ravanello); famiglia delle ERICACEAE: Erica australis L. (erica rossa o colorata) Erica lusitanica (erica bianca), Erica umbellata L. (erica umbellata), Calluna vulgaris (L.), Hull (erica comune) Arbustus unedo L. (corbezzolo); famiglia delle FABACEAE: Retama sphaerocarpa L. (retama comune), Trifolium stellatum L. (trifoglio stellato), Genista tridentata (ginestra), Cytisus multiflorus (citiso con tanti fiori); famiglia delle FAGACEAE: Castanea sativa Miller (castagno), Quercus pyrenaica (quercia dei Pirenei) Quercus rotundifolia L. (leccio) Quercus suber L. (sughera); famiglia delle LAMIACEAE: Lavandula stoechas pedunculata (lavanda selvatica) Miller, Rosmarinus officinalis (rosmarino); famiglia delle ROSACEAE: Rubus ulmifolius (rovo); famiglia delle APIACEAE (OMBRELLIFERE): Erynginum campestre (calcatreppola); famiglia delle CISTACEAE: Cistus ladanifer (cisto ladanifero), Cistus Halimium (cisto giallo).

La regione di Villuercas-Ibores da sempre è legata alla pratica dell’apicoltura. Esistono riferimenti concreti a tale attività risalenti perlomeno all’anno 1086 e che menzionano eventi particolari come il «miracolo di nostra Signora della Guadalupe» (1575). Attualmente si contano ancora molti toponimi della regione che fanno riferimento alle Alpi e alla flora locale (Castañar, Carrascalejo o Peraleda) nonché i siti aventi un nome che evoca l’apicoltura come «La Umbría del Colmenar» nel comune di Cañamero o «El Arroyo del Enjambrero» y «Valle del Enjambrero» nel comune di Alía.

La zona di produzione presenta caratteristiche rurali e montane, con comuni a bassa densità di popolazione nei quali l’agricoltura e l’allevamento sono le principali fonti di sostentamento. Tali caratteristiche, associate a una flora autoctona che nel corso degli anni non ha subito l’intervento dell’uomo, fanno di questa regione un luogo propizio all’apicoltura, in cui il miele è ancora estratto in modo artigianale per preservarne tutte le qualità e le proprietà.

Tra le pratiche tradizionali locali del settore apicolo della zona di produzione, è opportuno menzionare il sistema produttivo utilizzato. Non si pratica la transumanza e lo spostamento degli alveari è consentito soltanto all’interno della zona di produzione.

Un’altra caratteristica fondamentale del processo di produzione è che il miele dell’ultimo raccolto viene lasciato nell’alveare. In tal modo gli apicoltori della zona effettuano un’apicultura non intensiva. Al momento della raccolta autunnale non si procede all’estrazione totale del miele, ma una parte è lasciata come riserva necessaria per l’alimentazione dell’arnia durante l’inverno. Si rispetta così il benessere dell’ape e si garantisce la sostenibilità dell’alveare, garantendo alle api le migliori condizioni possibili.

La zona di produzione, con la sua lunga tradizione nel settore dell’apicoltura, è una delle zone più importanti della regione dell’Extramadura in cui gli apicoltori da secoli sfruttano la flora autoctona. L’adozione della denominazione «Miel Villuercas-Ibores» Dop risponde al prestigio storico di cui gode il miele in questa regione, derivato dal trattamento e dalle tecniche di confezionamento, tradizionali e artigianali nonché dalle caratteristiche particolari del miele, conseguenza dell’ambiente naturale in cui ha luogo la produzione. Inoltre, a differenza delle altre regioni dell’Extremadura, la transumanza non è praticata: si ottiene pertanto un miele omogeneo in termini di flora locale, le cui particolari caratteristiche derivano esclusivamente dalla combinazione di fattori naturali e umani della zona geografica della Dop «Miel Villuercas-Ibores». Le prove del carattere tradizionale del sistema di produzione impiegato sono rappresentate dai valori dei parametri ottenuti nel prodotto finale, indicatori dell’alta qualità del miele: bassi valori caratteristici di HMF, sinonimi di freschezza e di un metodo di produzione artigianale; tenore di umidità poco elevata, indice di maturità e che si spiega con il fatto che i favi sono mantenuti opercolati poiché non sono lavorati in modo intensivo; valori elevati di attività diastasica, dovuti alla freschezza del miele; valori di conduttività elettrica e proprietà organolettiche caratteristiche del tipo di polline ottenuto con le piante autoctone.

Lo studio dei diversi spettri pollinici ha consentito di identificare i marcatori geografici che caratterizzano il «Miel Villuercas-Ibores» Dop, vale a dire quelli del polline di tutta la sua flora, contenente profili di polline omogenei propri della zona di produzione con l’assenza di più dell’1 % dei pollini di piante coltivate o non autoctone.

Il miele di melata è un’altra caratteristica di questa zona geografica, sito unico, recentemente nominata dall’Unesco Geoparque Mundial Villuercas Ibores Jara. Esso si ottiene dalle sostanze di cui si nutrono le api nei mesi di settembre e di ottobre, quando la fioritura sta volgendo al termine o è completamente terminata e le api non dispongono di nettare per la produzione di miele. Esse si alimentano quindi delle secrezioni provenienti dalle parti vive delle piante della famiglia delle Fagaceae o che si trovano sopra di esse grazie all’azione di alcuni insetti. In tal modo è garantita la sopravvivenza delle api nei mesi in cui non c’è nettare poiché non si realizza la transumanza in altre zone in fioritura. Ciò conferisce al miele di melata altre caratteristiche che lo distinguono da altre melate provenienti da altre zone in quanto è meno dolce come indicato dal tenore in glucosio + fruttosio (> 45 g/100 g).