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Il Veneto vuole una politica comunitaria ad hoc

Padova, febbraio 2011

“E ora subito al lavoro. Riuniamo il Tavolo Verde con le organizzazioni professionali agricole, individuiamo degli esperti e progettiamo al più presto gli strumenti normativi
e attuativi per tradurre in pratica le conclusioni concordate oggi sul futuro del nostro sistema primario”. E’ stato pressante l’invito rivolto oggi al mondo agricolo dall’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato, al termine della giornata
conclusiva della Conferenza regionale dello sviluppo rurale. “Si è concluso un articolato lavoro durato cinque mesi. Non riposiamoci, andiamo avanti – ha detto Manzato – le scadenze sono prossime e l’entusiasmo che oggi abbiamo riscontrato in un settore essenziale, anche se sotto considerato, ci deve spingere a realizzare in tempi brevissimi i contenuti che oggi abbiamo espresso”.
“Un’agricoltura cosi strutturata, dinamica, dai grandi numeri, che fa rete, che mantiene il territorio, che tutela l’ambiente, presidia gli ambiti marginali e produce tipicità
ad alto livello, merita una gestione della programmazione meno rigida da parte dell’Unione Europea e una maggiore libertà di indirizzo nello stanziamento dei fondi, sempre più ridotti, che si renderanno disponibili”.
Quella veneta è un’agricoltura di grande valore, grazie alle produzioni di qualità sempre più alta, legate al territorio: zootecniche, vitivinicole e ortofrutticole.
E’ un settore che esporta e offre materia prima eccellente per un agroalimentare anch’esso in crescita. Di fatto, circa il 15 per cento dell’export italiano di prodotti agricoli parte dal Veneto, che ha un primato assoluto nel comparto vitivinicolo. “La politica. la mano
pubblica, la società veneta devono essere anch’essi all’altezza di questi primati – ha affermato Manzato – e noi per primi come Regione dobbiamo abbattere la burocrazia,
riorganizzare le nostre strutture, puntare ad un coordinamento di tutte le strutture di ricerca e di innovazione, che forniscono gli strumenti per accrescere qualità e valore aggiunto delle nostre produzioni, che dobbiamo promuovere, valorizzare e vendere al meglio. E’ l’intero tessuto sociale del Veneto che è chiamato a confrontarsi con il
suo sistema produttivo e agroalimentare – ha concluso Manzato – dimostrando con i fatti l’alto livello che ha saputo raggiungere, nelle produzioni e nelle attività di tipo pubblico che le nostre imprese svolgono nel territorio: imprese che creano ricchezza, lavoro, sicurezza alimentare e che richiamano giovani imprenditori pur con le difficili
prospettive che si aprono all’orizzonte”.