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I vitigni autoctoni di tradizione italiana “Figli di un Bacco minore?”

A Bagnacavallo di Ravenna si ripropone per la quarta volta l'evento "figli di un Bacco minore", che si svolgerà il 2, 3 e 4 giugno nel suggestivo chiostro di San Francesco.
E una manifestazione nazionale che tratta dei vitigni autoctoni, di tradizione italiani e di antica coltivazione.
Parteciperanno oltre 400 cantine, in rappresentanza di tutte le regioni italiane, dalla Sicilia all’Alto-Adige, e di duecentocinquanta vitigni molti di piccola e piccolissima produzione.
I visitatori potranno degustare oltre seicento vini presentati e selezionati accuratamente dal personale Slow Food e dai sommeliers dell’A.I.E.S.
L’evento, organizzato e ideato da Slow Food Italia e dal Coordinamento Slow Food Emilia-Romagna, si propone come la principale vetrina del Bere Italiano, nella quale viene valorizzata la biodiversità dei piccoli e piccolissimi vitigni, delle piccole produzioni ma anche dei vini che hanno sfondato e sono famosi in Italia e nel mondo e che rappresentano una valida alternativa al gusto internazionale egemone.
Le degustazioni saranno accompagnate da note di musica jazz, in perfetto stile “slow”, e naturalmente sarà offerta ai presenti la possibilità d’assaggiare alcuni squisiti prodotti d’eccellenza della gastronomia emiliano-romagnola, quali il Parmigiano Reggiano di diverse stagionature, la Mortadella Classica di Bologna Presidio Slow Food, la Culaccia di Fontanellato, la frutta di stagione e di territorio e il gelato di vino e con alcuni dei prodotti dei presidi.
Le giornate della manifestazione saranno l’occasione per momenti di confronto e d’approfondimento su temi importanti ed attuali quali:
“Perché non esiste una regolamentazione nell'uso dei lieviti?
Possiamo contrastare l'omologazione ottenuta magari attraverso l'uso, assolutamente non necessario né giustificato del transgenico?
La biodiversità è un valore culturale ma anche economico!”.
Tutti i vitigni sottoposti a Presidio Slow Food, in Italia ed in Europa, saranno presenti a “Figli di un Bacco Minore?” e sarà possibile assaggiarli dando così un contributo ed un sostegno economico alla Fondazione Slow Food per la Biodiversità.
Il Moscato di Saracena, il Moscato passito di Strevi; lo Sciacchetrà delle Cinque Terre, il Vino Santo Trentino, il Rancio Secco del Roussillon, la Malvasia di Sitges e il Mavrotragano di Santorini.
Importanti ed irrepetibili saranno le verticali quest’anno dedicate al Pignolo, al Barbaresco,al Trebbiano ed al Montepulciano d’Abruzzo.
Non solo assaggiare ma anche acquistare direttamente il vino dai produttori e portarlo immediatamente a casa. Questo è il mercato che si ripropone nella sua seconda edizione.
Le aziende venderanno i loro vini, ovviamente tra quelli selezionati e presenti sul catalogo della rassegna, direttamente al pubblico.
Si tratta di una novità per il mondo del vino, pensata per lanciare un nuovo canale di possibile vendita, ma anche per cercare d’accorciare ulteriormente il rapporto tra consumatore e produttore e con esso calmierare anche prezzi, che a volte risultano eccessivi.
La vendita, effettuata con i prezzi normalmente fatti ai privati che acquistano in cantina, è quindi un'occasione da non perdere per "costruire" una cantina con etichette meno scontate e con un ottimo rapporto qualità-prezzo.
Nel costo del biglietto, dodici euro per i soci e quindici euro per tutti gli altri, sono incluse le degustazioni libere dei vini in catalogo, oltre all’assaggio di alcuni prodotti alimentari di eccellenza emiliano-romagnoli quali il Parmigiano-Reggiano, la Mortadella Classica di Bologna, la Culaccia di Fontanellato, la frutta di stagione prodotta in Romagna, il caffè di pura arabica Meseta.