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I “bombi” a rischio

Secondo uno studio, pubblicato sulla rivista Nature, i pesticidi mettono a rischio le colonie di bombi (un genere di insetti imenotteri della famiglia Apidae. Come le api, raccolgono il nettare ed il polline per nutrire i loro piccoli. Sono tra gli insetti impollinatori più importanti ed utili per l'uomo), mettendo a rischio l’impollinazione.

I pesticidi utilizzati in agricoltura stanno uccidendo bombi e danneggiando la loro capacità di raccogliere cibo, ciò significa che le colonie, vitali per la l’impollinazione delle piante, sono a rischio, secondo uno studio pubblicato su Nature il 21 ottobre.
Le Nazioni Unite hanno estimato che un terzo di tutti gli alimenti a base vegetale consumati dagli esseri umani dipende dall’impollinazione delle api e gli scienziati sono rimasti perplessi dalla riduzione del numero di api, avvenuta in Nord America e in Europa negli ultimi anni.
Gli scienziati britannici hanno detto di aver esposto, per quattro settimane e a livelli simili a quelli nei campi, 40 colonie di bombi, insetti molto più grandi rispetto delle api normali, a neonicotinoidi e piretro idi.
I Neonicotinoidi sono usati per proteggere le colture da carrubi, afidi e altri parassiti, ma sono estremamente tossici per le api.
“L’esposizione cronica … indebolisce il loro naturale comportamento alimentare e aumenta la mortalità dei bombi lavoratori, con una conseguente riduzione significativa delle colonie”, gli scienziati hanno dichiarato nel loro rapporto pubblicato sulla rivista Nature il 21 ottobre.
L’esposizione a una combinazione dei due pesticidi “aumenta la propensione delle colonie a fallire”, secondo i ricercatori del Royal Holloway, Università di Londra.
Nel 2011 un rapporto delle Nazioni Unite ha stimato il lavoro delle api e di altri impollinatori come farfalle, coleotteri e uccelli a 153 miliardi euro l’anno e ha sottolineato che il numero delle api è in declino in molte nazioni.
I risultati di ricerca hanno evidenziato la necessità di condurre test più approfonditi sui pesticidi per assicurarsi che non danneggino le api, si legge nel rapporto.
La Francia, lo scorso giugno, ha vietato i neonicotinoidi prodotti dalla Syngenta, il gruppo svizzero di agro-chimica, citando prove di una minaccia alle api del paese. Un rapporto del mese scorso, tuttavia, sosteneva che la ricerca iniziale avesse delle imperfezioni.
“La mia ipotesi è che il declino delle api sia come un puzzle – con tanti i pezzi da mettere al posto giusto. Questo è probabilmente un pezzo molto importante del puzzle”, ha detto Richard Gill, uno degli autori del rapporto.
In altro pezzo pubblicato sempre su Nature, Juliet Osborne dell’Università di Exeter in Inghilterra ha detto che lo studio ha sottolineato la necessita di comprendere tutti i fattori che potrebbero danneggiare le api e portare la “sindrome dello spopolamento degli alveari” (è un fenomeno ancora poco conosciuto per il quale le famiglie di api periscono bruscamente).
“Per esempio, al momento non abbiamo una dimostrazione convincente degli effetti dei pesticidi sulle colonie di api rispetto agli effetti dei parasiti, dei patogeni e delle risorse alimentari”, ha scritto.
Gill ha approvato le raccomandazioni dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare, Efsa, che chiede sperimentazioni più a lungo termine sulle api adulte e sulle larve, nuovi metodi di stimare l’esposizione alle tossine e una stima separata per diversi specie di api.
Gill ha spiegato che gli studi precedenti hanno principalmente esaminato l’impatto dei pesticidi sulle api singole, piuttosto che sulle colonie. I Bombi formano colonie di una dozzina di membri, mentre le colonie di api posso arrivare ad avere decine di migliaia di membri.
“L’effetto a livello individuale può avere un effetto domino a livello di colonia. Questa è la novità dello studio”, ha detto Gill.
Il numero medio di api perse durante l’esperimento – sia per morte sia quelle che non sono riuscite a tornare all’alveare – era di circa due terzi del totale delle api esposte a una combinazione dei due pesticidi.
I Bombi esposti a una combinazione di pesticidi sono riusciti a raccogliere polline, utilizzato come alimento, solo la metà di quelli del gruppo di controllo, non esposti ai pesticidi. Avevano poi più ‘membri’ dedicati alla raccolta di cibi, quindi meno insetti erano messi a far crescere le larve.
Uno studio pubblicato a marzo sulla rivista Sciense ha dimostrato per la prima volta che i pesticidi danneggiano seriamente le api perchè rovinano la loro capacità di navigare ve