Notizie

“Cibo, la sfida globale”, di Paolo De Castro. In Libreria

Presso la sede di Nomisma a Bologna, recentemente, Paolo De Castro, Coordinatore S&D della Commissione agricoltura e sviluppo rurale al Parlamento europeo, ha presentato la sua ultima fatica letteraria, “Cibo, la sfida globale” edito da Donzelli Editore, da poche settimane in vendita nelle librerie.
Ospite d’eccezione alla presentazione, l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi, che di Nomisma, peraltro, è stato uno dei fondatori. “Riusciremo ad affrontare la sfida globale sul cibo?” E’ stata questa la domanda introduttiva con cui ha iniziato il suo intervento De Castro, sottolineando che si tratta di una sfida enorme, generata non tanto dal cambiamento dei numeri legati all’incremento demografico mondiale, quanto al mutamento delle diete alimentari determinato dalle migliori condizioni di vita di popolazioni fino all’altro ieri povere che oggi, anziché proteine di origine vegetale, chiedono invece sempre più proteine di origine animale. Ricchezza, consumi, spreco. “Oggi, a livello mondiale, un quarto del cibo va buttato – ha incalzato Prodi – così ci ritroviamo con Paesi come gli Stati Uniti dove la ricchezza alimentare è enorme, e altri come la Cina che al suo interno non troverà mai le risorse per sfamare la sua popolazione. I numeri lo confermano: a fronte del 6-7% di terra arata si contrappone il 20% della popolazione mondiale. Ecco spiegato allora il motivo per il quale la Cina, ma anche la Corea del Sud, si stanno spostando verso l’Africa per accaparrarsi terra da coltivare”. “Il tasso di crescita della domanda alimentare, oggi, a differenza del passato è superiore all’offerta – ha spiegato De Castro – ed è un problema che, se non nell’immediato, riguarderà anche noi: sono quindi le politiche che vanno cambiate. La nuova Pac non è esattamente al pari dei problemi che dovremo affrontare – ha concluso – perché ha un’impronta più vicino al concetto di abbondanza e perché quel 7% di superficie agricola europea incolta è una percentuale troppo alta”. La prefazione del libro è firmata dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi.