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Chiusa l’8° Edizione 2011 del “Bontà” di Cremona

Il BonTà si conferma prezioso strumento
per lo sviluppo del business delle piccole e medie imprese
dell’enogastronomia italiana.

Una quattro-giorni molto produttiva per migliaia di operatori della ristorazione e della distribuzione alla ricerca di nuove specialità

48.759 buongustai si sono dati appuntamento per scoprire le eccellenze nazionali

La valorizzazione dei prodotti tradizionali e dei territori di provenienza attraverso 24 eventi tra seminari, convegni e concorsi internazionali e interregionali come il Cheese of the Year e il “Cotechino nella cucina italiana”

La promozione della cultura alimentare attraverso 10 ore di degustazioni al giorno

Cremona,novembre 2011 – In un momento così delicato per l’economia nazionale, ci sono ancora settori che continuano a dare soddisfazioni, soprattutto sui mercati esteri. Uno di questi è senza dubbio l’enogastronomia, che registra sempre segni positivi nelle esportazioni. Merito di un’eccellenza produttiva senza pari, che proprio per questo deve essere valorizzata e sostenuta, soprattutto per quanto riguarda la distribuzione e la commercializzazione.
Il BonTà, il salone delle eccellenze enogastronomiche artigianali che si è appena concluso alla Fiera di Cremona, è nato esattamente con questo scopo, e quest’ultima edizione ha dimostrato ancora una volta che la strada intrapresa è quella giusta. Sono stati infatti quattro giorni di intensi scambi commerciali e contatti professionali altamente qualificati tra i 171 produttori provenienti da tutta Italia e migliaia di operatori della ristorazione e della distribuzione, accorsi a Cremona per scoprire il meglio dell’agroalimentare nazionale.
Oltre 2.000 prodotti in mostra: una scelta vastissima, soprattutto in considerazione del fatto che CremonaFiere ha operato una rigida selezione per proporre solo il meglio del mercato.
“La risposta che abbiamo avuto dagli operatori – ha sottolineato Antonio Piva, presidente di CremonaFiere – è stata molto positiva proprio grazie alle scelte strategiche che abbiamo fatto. Il BonTà è molto più di un eccellente marketplace agroalimentare: è uno strumento di lavoro per aiutare i produttori a trovare canali commerciali che permettano loro di sviluppare nuovo business. In questo senso abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi, considerando le migliaia di operatori professionali che hanno animato la manifestazione.”
Non dimentichiamo tuttavia che Il BonTà non è un evento dedicato solo agli addetti ai lavori della ristorazione e della distribuzione tradizionale, ma è aperto anche ai buongustai che arrivano da tutto il Nord Italia per scoprire le eccellenze in mostra direttamente dai produttori. Ed è proprio in questa sua doppia valenza che va ricercato il successo che da 8 edizioni accompagna la manifestazione. Quest’anno sono stati 48.759 i gourmet alla ricerca dei migliori salami, formaggi, vini, oli, dolci, paste, confetture e moltissime altre tipologie di prodotti per tutti i palati.
“Ci tengo a sottolineare anche il ricco programma di eventi che abbiamo affiancato all’esposizione – ha concluso Piva. Si tratta di una componente importante de Il BonTà perché propone temi attuali e di grande interesse sia per gli operatori che per i buongustai. Inoltre, i numerosi concorsi che abbiamo organizzato, primo fra tutti la sesta edizione del Cheese of the Year (quest’anno, tra i 52 in gara provenienti da 6 Paesi, il formaggio campione del mondo è stato una burrata pugliese), sono un ottimo strumento di valorizzazione dei prodotti e dei loro territori di provenienza anche dal punto di vista mediatico.”
E oggi Il BonTà ha chiuso in bellezza, con la finalissima del concorso per il migliore cotechino organizzato da Strapiace, che ha visto impegnati chef provenienti da Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli ed Emilia Romagna: la palma l’innovazione se la sono aggiudicata il ristorante La Resca (CR) e Del Misma (BG), mentre il premio per il miglior cotechino tradizionale è andato all’Emporio Divino (PV) e Ca’ Barbieri (CR).
Infine, sempre in tema di strumenti di lavoro altamente professionali, Il BonTà ha proposto anche un’ampia area espositiva dedicata alle attrezzature per la ristorazione: dalle cucine industriali ai robot, passando per gli allestimenti delle sale da pranzo e l’abbigliamento professionale; uno spazio ideale per i ristoratori che vogliono trovare nuovi spunti per il proprio locale.
Una quattro-giorni in cui Cremona si è confermata come una delle più importanti capitali italiane dell’agroalimentare, e Il BonTà come il più efficace punto di riferimento fieristico dell’enogastronomia nazionale dedicato alle produzioni artigianali.

Paolo Bodini