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Calano in Italia i consumi di pane e pasta

Calano i consumi di pane e pasta: una brutta notizia per i fornai, un fatto positivo per la salute degli italiani. Ne e’ convinto il professor Carlo Cannella, presidente dell’Istituto nazionale di ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (Inran), nel commentare con l’Agi gli ultimi dati diffusi dalla Coldiretti che parlano di un crollo del consumo di pane (-7%) e di pasta (-3,9%). “La gente si muove di meno – spiega Cannella – e non fa sport: non mi allarmerei tanto se calano pane e pasta, anzi. Evidentemente dopo che i consumatori sono stati bombardati e tartassati con messaggi come ‘guadagnare salute’, ‘via i ciccioni’, ‘occhio al grasso’, la gente comincia a capire che si puo’ contenere il proprio peso solo facendo un uso moderato di farinacei”. Piuttosto che non fare sport, sostiene insomma il nutrizionista, “si mangia meno pane e pasta, cioe’ il giusto, viste le quantita’ industriali di cui ci cibavamo in passato. Il contadino, dopo otto ore di zappa, si faceva la sua brava pagnotta, che poi era uno sfilatino intero: ma oggi la gente e’ sedentaria, sarebbe folle vedere un aumento nei consumi di farinacei”. Semmai, precisa il presidente dell’Inran, “sarebbe preoccupante se calassero i consumi di carne o di pesce, oppure se a un calo di pane e pasta non corrispondesse un aumento nel consumo di frutta e ortaggi”. Quanto al caro prezzi, secondo Cannella non c’e’ alcun collegamento con il calo dei consumi: “E’ una sciocchezza. E’ vero che i prezzi sono leggermente aumentati, ma pane e pasta rimangono gli alimenti piu’ economici. Cosa costa meno di loro? La questione – ribadisce – e’ che hanno bombardato gli italiani di messaggi tipo ’stai attento al peso’, e gli italiani hanno fatto di necessita’ virtu’, scegliendo di mangiare un po’ meno piuttosto di fare semplicemente un po’ di moto”. Fonte: (AGI)