ricette

Branzino all’acqua pazza

Ingredienti: 500 g di branzino (ma anche orata), 1 spicchio d’aglio, 350 g di pomodorini ciliegini. 100 ml di vino bianco da cucina, prezzemolo, sale e olio extravergine di oliva q.b.

Procedimento: una volta pulito il pesce, passa ai pomodorini. Lavali con l’acqua fredda e puliscili bene. Poi tagliali in due semisfere e ancora, fino ad ottenere dei quarti. Prendi una padella di medie dimensioni e versa al suo interno un filo d’olio, aggiungi l’aglio e poi i pomodorini. Lasciali andare per qualche minuto, poi aggiungi le erbe aromatiche e il sale.

Metti il pesce nella padella e sfuma con il vino bianco, tenendo sempre la fiamma viva. Una volta che lalcool sarà evaporato e quando il tutto avrà ripreso a bollire, abbassa la fiamma. Copri la pentola con un coperchio e lascia cuocere lentamente per una ventina di minuti.

Gira il branzino più volte e, se necessario, aggiungi dell’acqua calda. Il pesce sarà pronto quando l’occhietto risulterà bianco. Attenzione a non cuocerlo troppo! Diventerebbe secco e poco gradevole.

Una volta pronto, togli dal fuoco e aggiungi il prezzemolo tritato finemente a crudo.

Curiosità:

Visto che allora il sale aveva un alto costo, un costo “pazzo”, i pescatori non facevano altro che sostituirlo con l’acqua del mare, naturalmente salata. Poi prendevano qualche pomodorino, aglio e portavano con loro un ciuffetto di prezzemolo. Infine, ovviamente, sfruttavano il pesce pescato durante la loro uscita in mare. Impossibile pensare a qualcosa di più fresco, mediterraneo e spontaneo! L’acqua pazza è simbolo della qualità nella semplicità della cucina italiana.

Nonostante spesso si attribuisca l’origine di questo piatto alla cultura culinaria partenopea, in realtà pare che si sia trattato di un fenomeno mediterraneo e che abbia coinvolto tante regioni costiere italiane.

Secondo altre testimonianze la ricetta del pesce all’acqua pazza divenne famosa solo negli anni ’60 grazie a Totò. Infatti il divo, adorando questa preparazione, ne faceva richiesta nei migliori ristoranti di Capri e fu così che il piatto divenne sempre più richiesto fino a diventare una vera e propria moda.