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Aquafarm a Pordenone: due giorni dedicati all’acquacoltura

Il 25 e il 26 maggio, con un calendario ricco di appuntamenti, il CREA sarà protagonista ad Aquafarm 2022, la quinta edizione della mostra-convegno internazionale dedicata alle tecnologie, ai prodotti e alle buone pratiche della produzione sostenibile in acquacoltura, che si terrà presso il quartiere fieristico di Pordenone.

Si tratta di un appuntamento annuale dedicato a tutti gli operatori dell’area euro-mediterranea del settore, dall’allevamento, alla lavorazione e trasformazione fino alla distribuzione e al consumo.

Il CREA sarà presente con uno stand, in cui i ricercatori dei centri di ricerca di Politiche e Bioeconomia e di Zootecnia e Acquacoltura saranno a disposizione dei visitatori per illustrare le attività e i progetti dedicati alla crescita sostenibile, all’innovazione e alla competitività dell’acquacoltura e delle aziende italiane.

Il 25 mattina, nella sessione Next-gen aquaculture, Domitilla Pulcini – ricercatrice CREA Zootecnia e Acquacoltura – presenterà “I numeri dell’acquacoltura italiana: le tendenze dell’ultimo settennio”, scattando una fotografia del settore negli ultimi anni e illustrando l’importanza di un costante e integrato monitoraggio dei dati, per individuare le adeguate strategie per il suo sviluppo futuro. Il 25 pomeriggio è previsto un workshop organizzato da Lucia Tudini – ricercatrice CREA Politiche e Bioeconomia – su “L’analisi dei costi di produzione dei mitili a supporto delle scelte imprenditoriali: la metodologia contabile CREA-Politiche Bioeconomia”, con interventi di ricercatori, di rappresentanti delle associazioni di categoria e di produttori di mitili.

Il 26 mattina è in programma il workshop “La ricerca del Centro di Zootecnia e Acquacoltura (CREA): innovazione, trasferimento tecnologico e supporto all’Amministrazione”, dove Fabrizio Capoccioni – ricercatore CREA Zootecnia e Acquacoltura – modererà una serie di interventi che offriranno una panoramica dei progetti in corso, che spaziano dall’acquacoltura di precisione, alla valutazione degli impatti, alla ricerca di sistemi produttivi sempre più sostenibili, e al supporto all’Amministrazione per la definizione delle strategie per lo sviluppo del settore. Sono previsti approfondimenti di giovani ricercatori del CREA e di enti e università con cui l’ente collabora. Il 26 pomeriggio nella sessione Progetto Smart Bay Santa Teresa (La Spezia) – La contabilità del Blue Carbon Sink, Arianna Martini – ricercatrice CREA Zootecnia e Acquacoltura – interverrà su “Servizi ecosistemici della mitilicoltura: quando il potenziale sequestro di carbonio è possibile”, rimarcando tutte le possibilità di un approccio sostenibile alla mitilicoltura. Infine, il pomeriggio del 26 vedrà la consegna dei premi dell’AQUAFARM Contest R&D Award, concorso dedicato alle nuove idee e innovazioni nell’ambito dell’Acquacoltura che presentano soluzioni di prototipi funzionalmente completi e pronti ad andare sul mercato. Una ricerca presentata dal Centro “Zootecnia e Acquacoltura”, che ha impiegato algoritmi di intelligenza artificiale e computer vision per misurare automaticamente la taglia di orate di allevamento (AI FISH – An affordable and easy-to-use tool for automatic fish length and weight estimation in a mariculture cage), verrà premiata fra le tutte proposte presentate da gruppi di ricerca o start-up.

L’Acquacoltura in Europa e in Italia. Secondo i dati EUROSTAT (2020), nel 2019 l’Italia, con 132.277,85 t, ha rappresentato l’11,3% del volume delle produzioni di acquacoltura dell’UE, quanta dopo Spagna, Francia e Grecia, e l’11,5% del valore della produzione, stimato attorno a 446 mln €.

L’Italia, come la Spagna e la Francia, concentra la sua produzione soprattutto sulla molluschicoltura: è, infatti, il principale paese produttore dell’UE di vongola verace (Ruditapes philippinarum), con il 94,2% in volume (25.906,7 t) e il 90,9% in valore, e l’unico produttore di Ruditapes decussatus (vongola verace autoctona, con 48,5 t). L’Italia copre, inoltre, i due terzi della produzione europea di mitilo mediterraneo (Mytilus galloprovincialis), con 52.546.8 t prodotte e rappresenta il 49% della produzione di storioni (Acipenseridae) con 1.301 t e il 22% della produzione di salmonidi (38.947,9 t nel 2019), rappresentati prevalentemente da trota iridea (Oncorhynchus mykiss) con 37.339,7 t.

In Italia operano più di 450 aziende a terra e in mare, che nel 2020 hanno prodotto oltre 122 mila tonnellate di prodotti, prevalentemente molluschi (circa 75 mila tonnellate) e pesci marini e d’acqua dolce (circa 50 mila tonnellate), per un valore complessivo di oltre 390 milioni di euro. Si tratta di aziende di piccole dimensioni, spesso a carattere familiare, che privilegiano l’elevata qualità dei prodotti e la forte sostenibilità ambientale degli allevamenti.

La ricerca del CREA, in linea con le strategie europee del settore, si pone come obiettivo quello di contribuire all’incremento delle produzioni, in modo da limitare le importazioni di prodotti ittici, che attualmente rappresentano oltre il 60% dei prodotti ittici consumati nel nostro Paese, investendo sempre di più nella ricerca di materiali e materie prime innovativi, nell’affinamento delle tecnologie produttive e nella diversificazione delle specie allevate e dei prodotti trasformati.