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Addio alle cassette di legno di frutta e verdura

Torino – Via dai mercati le cassette di legno, arrivano quelle riutilizzabili
Bandire dai mercati rionali le cassette di legno, così come si è fatto nel 2010 per i sacchetti di plastica delle spesa, che a Torino sono solo biodegradabili. Così, secondo l'assessore al Commercio, Domenico Mangone, si ottiene un doppio risultato: dare una mano all'ambiente, riducendo la quantità di rifiuti che ogni giorno Amiat deve portare via dai 41 mercati rionali, e tagliare i costi dello smaltimento. E un beneficio lo avranno anche le tasche degli ambulanti che pagheranno meno di tassa rifiuti. "Stiamo studiando l'intervento con il Caat, il centro agroalimentare di Torino – spiega Mangone – si tratta di un cambio culturale di tutta la filiera agroalimentare, un cambio però possibile, visto che è già stato fatto nella grande distribuzione". Si tratta infatti di sostituire le classiche cassette in legno, plastica o cartone con quelle in plastica riciclabile: cassette lavabili, riutilizzabili e pieghevoli.

In media dai 41 mercati rionali sono 5 mila le tonnellate di imballaggi, di cui la metà in legno, che vengono portati via dagli operatori dell'Amiat ogni anno. "Utilizzando le nuove cassette che non si buttano ma che rientrano nella filiera della fornitura – spiega Mangone – avremmo un taglio netto della quantità di rifiuti". D'accordo anche Ottavio Guala, nella doppia veste di vicepresidente del Caat e numero uno dei grossisti, anche se non mancano le complicazioni: "Parlando come vicepresidente del Caat dico che siamo pronti a qualsiasi tipo di innovazione e a confrontarci con il Comune per innovare. Come rappresentante dei grossisti, penso che ci sia un problema da superare per generare economie di scala: gli ambulanti dovrebbero organizzarsi in gruppi e fare ordini comuni per migliorare la logistica, così da ottimizzare le consegne".

Mangone vuole portare avanti l'iniziativa, così come la sperimentazione dello spazzamento affidato agli ambulanti, al tavolo per ridefinire la tassa rifiuti. Proposte che saranno avanzate anche nel vertice con gli assessori competenti e il sindaco Fassino, chiamato in causa da Confesercenti dopo le tensioni nell'ultima riunione con le associazioni di categoria che hanno messo nel mirino Amiat e i costi del servizio che nel 2014 aumenteranno di 3 milioni e 700 mila euro più Iva. "Senza polemica – ribatte l'ad di Amiat, Roberto Paterlini – noi miglioramenti
li abbiamo fatti: il personale nell'ultimo anno e mezzo è diminuito di 400 persone. Il costo di 160 milioni all'anno per il servizio dipende dalla gara che ha bandito il Comune, così come l'incremento di oltre tre milioni. Cifre già contenute all'epoca"