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A Vegetalia si discute sul futuro del pomodoro italiano

La nuova agricoltura italiana definisce con sempre maggiore precisione le sue strategie assumendosi, anche in termini culturali, le molte e diverse problematiche che il "primario" sta proponendosi all'avvio del terzo millennio.
Il convegno internazionale sul pomodoro, messo in cartello a Vegetalia, ne fornisce l'ennesima prova.
Il tema è di grande rilevanza per tante ragioni. Intanto si tratta di un prodotto che mobilita una folla di interessi (agricoli ma anche industriali e commerciali). Esso trova posto, infatti, nelle cucine di tutto il mondo. Non c'è, si può dire, angolo della terra dove non se ne faccia uso.
I maggiori produttori oggi sono, in ordine, gli Stati Uniti, la Turchia e l'Italia.
Questa la gerarchia in rapporto alle quantità prodotte.
Il nostro Paese si segnala però per la qualità e la varietà.
Non c'è regione, si può dire, che non vanti, in relazione alla forma, al gusto, al colore un suo primato.
Le pianure sono, comunque, le più adatte alla coltivazione del pomodoro dove primeggiano Emilia-Romagna, Campania e Lombardia. Ma anche le zone collinari e montagnose si stanno ora affacciando al mercato con prodotti dalle caratteristiche particolari (fra cui, appunto, i famosi pomodorini di collina e di montagna che il consumatore trova sui banchi dei negozi e dei supermercati quasi ovunque).
Il pomodoro, insomma, una produzione che si è imposta in relazione alla crescente domanda del mercato proponendo, come accade per tutte le principali colture, problemi infiniti sotto l'aspetto agronomico, commerciale, della trasformazione.
La concorrenza, tenuto conto dei numerosi soggetti presenti, si è fatta sempre più serrata e, in alcuni casi, addirittura feroce mettendo in sofferenza i produttori che, a volte, si vedono minacciati da realtà in espansione grazie anche alla mancanza di precise regole produttive, industriali e commerciali. Di cui il contenzioso con la Cina ne è un esempio.
Il problema è già stato sollevato nel corso dei convegni che si sono svolti nelle due precedenti edizioni di Vegetalia, suscitando largo interesse fra gli operatori da una parte e allarme dall'altra fra i consumatori i quali si domandano come sia loro possibile orientarsi all'interno di una proposta sempre più ampia.
Il convegno dovrebbe fornire una risposta chiara e, forse, anche definitiva tenuto conto del valore relativo che in un tempo di rivolgimenti veloci e profondi assumono oggi le parole. Comunque sia, il simposio, a cui parteciperanno studiosi di larga fama, provenienti da diverse parti del mondo, rappresenterà l'occasione per fare il punto sulla situazione sia sotto il profilo produttivo, della trasformazione e della commercializzazione del pomodoro. Di qui il largo interesse che l'appuntamento sta suscitando fra gli operatori ma anche fra i consumatori finali.