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Quando ci consideravano “le formiche d’Europa”

Ventotto anni fa, le nostre famiglie avevano una propensione al risparmio superiore a quella riscontrabile in altri Paesi d’Europa.

Stefania Cuicchio, dirigente Istat, dichiara in un video: “Alla fine del Novecento, gli italiani erano considerati le formiche d’Europa. Nel corso degli anni Ottanta, il tasso di risparmio si aggirava intorno al 25% e, negli anni Novanta, era di poco inferiore al 20%. Nel 2000, questo tasso di risparmio si è progressivamente ridotto e si è stabilizzato, fino al 2019, intorno all’8%. Con la pandemia, per via del crollo dei consumi, c’è stato un forte rimbalzo. Poi progressivamente, la propensione al risparmio delle famiglie italiane è andata calando. Nel 2023, ha toccato il valore più basso dal 1995, ovvero il 6,3%”.

“Questo indicatore – puntualizza Cuicchio – esprime la quota del reddito disponibile delle famiglie, che viene spesa nell’acquisto di beni e servizi, e sintetizza i diversi comportamenti di consumo e le diverse possibilità di spesa”.

“Nel 2023, il potere di acquisto delle famiglie si è ridotto per l’aumento dell’inflazione, i consumi sono aumentati oltre il rispettivo reddito e, di conseguenza, è diminuito il risparmio. Ciò anche in risposta al desiderio di recuperare lo stile di vita pre-pandemia”.

Ma quanto pesa l’ortofrutta nel bilancio familiare?

Incide per il 3,7%, secondo un’analisi del CSO Italy. Ciò significa che eventuali tagli negli acquisti di frutta e verdura hanno comunque un’incidenza marginale, in una strategia di risparmio.

“L’andamento dei consumi domestici di ortofrutta è risultato in lieve diminuzione fino al 2021, mentre ha fatto segnare un calo significativo nel 2022, con un -9%, proseguito nel 2023”, ha dichiarato Elisa Macchi, direttrice di CSO Italy, durante uno degli ultimi eventi promossi dall’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta (cfr. FreshPlaza del 3/04/2024). “È un calo che non guarda alla stagionalità”.

“Nello specifico dei consumi domestici di frutta, nel confronto tra 2023 e 2022, in termini di volume, pochi prodotti fanno eccezione al calo. Tra questi: mele, banane, pesche e nettarine, avocado e piccoli frutti. Per gli ortaggi, le eccezioni sono zucchine e cetrioli”.

Fonte: freshplaza.it