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Prosegue la campagna in difesa degli “Orsi della Luna”

Ad Alessandria, per tutta la conferenza stampa tenutasi giovedì 20 marzo a Palazzo Ghilini della Provincia, la responsabile di Animal Asia per l'Italia, Irene De Vitti, ha parlato con toni pacati ma con convinzioni chiare.
I cambiamenti si ottengono mediando e modificarli quando esistono storicamente da millenni è comunque molto delicato e difficile. In Cina, infatti si è convinti che la bile degli “orsi della luna” sia un toccasana per guarire alcune malattie. Si continua ad ignorare peraltro che oggi gli stessi principi attivi contenuti nella bile si possono ripetere chimicamente in laboratorio senza procurare dolore e sofferenza a quei poveri animali che messi in gabbia da piccoli, vi rimangono dieci, venti, trent'anni sino a quando non vi è più nulla da spremere da quei poveri corpi martoriati.
La globalizzazione ha fatto sì che questo malcostume fosse portato a conoscenza nel mondo intero e che persone sensibili si adoperino per cambiare queste pessime abitudini. Oggi infatti si sta tentando di proporre in Cina modelli sostenibili per apportare i necessari cambiamenti.
Tutto iniziò circa vent'anni fa allorché un pilota residente in Gran Bretagna venne trasferito ad Hong Kong. La moglie Jill Robinson (Fondatrice e CEO di Animals Asia Foundation) seguendolo, venne a conoscere questa triste realtà. Ne fu così impressionata che decise di combattere la sua battaglia. In quei Paesi l'animale domestico è considerato un lusso e li si può detenere in famiglia solo con un'apposita concessione governativa. Si trattava dunque di combattere una battaglia contro l'ignoranza, ed a costo di essere derisi.
Questa donna affrontando il problema, iniziò ad usare gli orsi portandoli negli ospedali, nelle scuole ed in centri per disabili. In effetti quando sono piccoli questi orsi vengono utilizzati negli spettacoli circensi, per poi essere avviati nelle cosiddette “fattorie della bile” dove vengono rinchiusi in gabbie strettissime. Viene loro asportata la cistifellea ed in molti casi amputato le falangi per renderli inoffensivi. Quotidianamente viene aspirata la bile, preziosa per l'utilizzo diffuso in Cina, Vietnam, Laos ecc.
Si calcola siano oltre ventimila gli orsi sottoposti a questo crudele trattamento per la durata di tutta la loro vita.
A distanza di vent'anni, anche con l'azione di Paesi dell'Ue si sono ottenuti risultati importanti quali la dismissione progressiva delle fattorie della bile e la loro riconversione in riserve naturali dove gli orsi possono finire i loro giorni amati e rispettati. Questi centri di recupero sono stati non a torto, definiti “santuari”. Sinora ve ne sono due, ed un terzo è in progetto di esecuzione.
In tutti questi Paesi ed in questi vent'anni vi è finalmente stato un forte cambiamento di coscienza fra le popolazioni. I giovani sono contrari a questa brutalità ed in Vietnam oggi è proibito creare “fattorie della bile”; vi è addirittura un numero verde perché si denuncino illeciti riferiti a questi trattamenti agli orsi. Altrettanto importante è l'essere riusciti a raggruppare oltre mille medici cinesi che hanno aderito a far sì che dalle loro cure venga escluso l'utilizzo della bile di questi poveri orsi.
Come dire il progresso si raggiunge spesso a piccoli passi…

Danila ORSI