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Premio Marietta Honorem a Don Pasta e Giulio Babbi

La consegna domenica 21 giugno 2015 a Forlimpopoli in occasione della XIX° edizione della Festa Artusiana

Il ricordo dell’ex vincitore Michele Serra: “Fu un'esperienza ‘calda’, non una cerimonia surgelata ma un incontro con altri esseri viventi”

Forlimpopoli (Forlì Cesena) – “La cucina è una bricconcella; spesso e volentieri fa disperare, ma dà anche piacere, perché quelle volte che riuscite o che avete superata una difficoltà, provate compiacimento e cantate vittoria”. Pellegrino Artusi decantava il piacere dei fornelli e la convivialità della tavola. Quel piacere per il “buono” che accomuna i due vincitori di questa edizione del Premio Marietta ad Honorem: l’eclettico Don Pasta e il padre dei dolci “waferini” che hanno conquistato il mondo, Giulio Babbi.

Personaggi alquanto diversi per anagrafe, storia ed esperienze, uniti da una comune doppia passione: quella per il padre della cucina italiana, Pellegrino Artusi; la stessa matrice internazionale che li contraddistingue. Nel caso di Don Pasta il tributo gli è arrivato niente poco di meno che dal New York Times che l’ha definito uno dei “più inventivi attivisti del cibo”; per Giulio Babbi è la sua storia a parlare, giovanissimo al lavoro nell’azienda di famiglia, oggi tra i marchi più celebri al mondo in fatto di prelibatezze dolciarie.

A Don Pasta il Premio gli viene assegnato, si legge nella motivazione, per “l’assiduo e appassionato lavoro di valorizzazione della cucina popolare e domestica italiana. In omaggio al padre della cucina italiana, accogliendone metodo di ricerca e stile narrativo, l’opera realizzata, sia cartacea sia sul web, rappresenta lo stato della cucina familiare al tempo presente, così come Artusi la rappresentò, con l’aiuto dei lettori, più di un secolo fa. Da un blog all’altro, Artusi Remix”.

A Giulio Babbi il Marietta ad Honorem va perché, “seguendo passione e intraprendenza, ha trasformato una impresa familiare in un'azienda leader nella produzione di specialità dolciarie uniche e irripetibili. Sapori autentici e artigianali, materie prime di assoluta genuinità e visione per l'innovazione costituiscono la garanzia per una produzione di qualità fatta in Romagna e apprezzata in Italia e nel mondo”.

Tutto questo nello spirito che contraddistingue questo Premio, promosso dalla cittadina natale di Artusi, al fianco del prestigioso Premio Artusi. Il Marietta ad Honorem viene attribuito a personalità che, con modalità differenti, contribuiscono alla diffusione della conoscenza della cultura del cibo. Il Premio Marietta è un omaggio a Marietta Sabatini, la fedele governante dell’Artusi, insieme alla quale hanno provato centinaia e centinaia di ricette dando vita al celebre Manuale artusiano.

La premiazione avverrà a Casa Artusi a Forlimpopoli (Forlì Cesena) domenica 21 giugno 2015 in occasione della XIX° edizione della Festa Artusiana. Nella stessa giornata di domenica ci sarà la consegna del Premio Marietta il concorso nazionale per cuochi dilettanti dedicato alla fedele governante dell’Artusi, Marietta Sabatini, le cui iscrizioni si chiudono il 3 giugno prossimo.

Nelle ultime edizioni il Marietta ad Honorem è stato assegnato a Tullio Gregory e Alba e Desolina Milandri (2009); Benedetta Parodi e Gabriella Devetak (2010); Paola Gho e Michele Serra (2011); Stefano Bicocchi (Vito) e Simonetta Agnello Hornby (2012); Miro Mancini e Margarita Fores (2013); Paolo Poli, Andy Luotto e Loris Mambelli (2014).

Michele Serra racconta il suo Marietta ad Honorem. Abbiamo chiesto al celebre giornalista, nel 2011 a Forlimpopoli per ritirare il Premio, di raccontarci la sua esperienza nella città artusiana.

Cosa ricorda di quel giorno? “E' stata un'esperienza ‘calda’, non una cerimonia surgelata ma un incontro con altri esseri viventi”.

Che ricordo ha di Forlimpopoli e della Festa Artusiana? “Non conoscevo Forlimpopoli, mi ha colpito la sua bellezza raccolta, così italiana e così poco ‘reclamizzata’. Ho pensato: ecco uno dei cento posti italiani dei quali si sa molto poco anche se possono dare molto”.

E' cambiato qualcosa nel suo rapporto col cibo dopo quel giorno? “Non è cambiato niente, il mio rapporto col cibo era già molto forte e ‘acculturato’ grazie alla mia lunga amicizia con Carlo Petrini, Gianni Mura e altri gastronomi che mi hanno introdotto, negli anni, in quel territorio di meraviglie e di sapienze raffinate che è il mangiare”.

Forlimpopoli, 7 maggio 2015
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Filippo Fabbri – Alice Magnani