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“Leguminaria” per sapere tutto sui legumi

Alla riscoperta dei piatti poveri della cucina marchigiana dagli indiscutibili benefici nutritivi: ceci, cicerchia, fagioli, il tutto innaffiato dal prelibato Rosso Piceno dell’Azienda Villa Forano e servito nelle tradizionali stoviglie di terracotta, tipiche dell’artigianato artistico dei Maestri Vasai.
In una parola Leguminaria, la manifestazione organizzata dal Comune di Appignano (Mc) e dalla Pro Loco, in collaborazione con la Provincia di Macerata e la Regione Marche, che si terrà ad Appignano, Bandiera Verde per l'agricoltura, il 22 e 23 ottobre.
La terza edizione della manifestazione contiene una novità: i legumi diventano una vera e propria “opportunità da cogliere”, produzioni di qualità da reintrodurre nel mercato e nella gastronomia locale. La rassegna comprende, infatti, un percorso di ricerca e di sperimentazione applicata, della durata di quattro anni, per l’individuazione, il recupero ed il mantenimento in purezza degli ecotipi di fagiolo, cece e cicerchia originari di Appignano, che sarà al centro di un convegno in programma il 21 ottobre, in occasione dell’apertura di “Leguminaria”. In particolare, le specie oggetto dello studio sono il fagiolo “Cannellino”, il cece denominato “Quercia” e la cicerchia, da sempre apprezzate perché ritenute uniche ed insostituibili per la preparazione di piatti tipici ma da qualche tempo a forte rischio di erosione genetica.
I motivi per cui queste specie sono oggi a rischio sono diversi: l’avvento di nuove e più competitive varietà, lo spopolamento delle zone rurali, la conservazione di queste specie affidata a pochi anziani agricoltori del posto con mezzi inadeguati a mantenere indenni le matrici genetiche della biodiversità.
La ricerca, condotta dall’Istituto sperimentale per l’Orticoltura di Monsampolo del Tronto (Ap), fa parte di un più ampio progetto di recupero e valorizzazione delle tipicità che si estende anche alla “fava” di Fratterosa (Pu), alla “cipolla” di Suasa (Pu), al “carciofo” di Montelupone (Mc), al “rafano” di Barchi (Pu), alle “patate” del Montefeltro, ed è sostenuta finanziariamente, oltre che dalla Regione Marche – assessorato all’Agricoltura – dai progetti Leader del territorio, dalle Province e dai Comuni interessati.
“Non si tratta di una polverizzazione delle nicchie produttive – spiega Paolo Petrini, assessore regionale all’Agricoltura – ma al contrario è giusto, di volta in volta, far emergere dal sistema le situazioni virtuose che possono rappresentare un elemento trainante del salto di qualità che il futuro sviluppo rurale ormai richiede”. Del resto è un ritornello sempre più insistente e convincente, quello del valore e della necessità di tutela della tradizione e della tipicità, tesori inestimabili per molti centri della penisola, con ampie ricadute nei settori economico e turistico.
Dopo il convegno, alle ore 19, si potranno assaggiare i piatti tipici a base di legumi, serviti nelle storiche ciotole francescane di terracotta realizzate dai Maestri Vasai appignanesi; il tutto accompagnato dal prelibato Rosso piceno. Dopo la degustazione a tutti i commensali sarà regalata la ciotola francescana in ricordo dell'evento.
Gli stand apriranno sabato 22 alle ore 18 mentre la domenica saranno aperti dalle 11 di mattina. Per allietare la manifestazione saranno presenti musicanti e cantastorie e per chi fosse interessato ai funghi si terrà inoltre una mostra micologica, curata dall’Associazione Micologica Naturalistica Monti Sibillini Macerata.

Weblink: www.leguminaria.it