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L’Accademia Italiana della Cucina compie 60 anni

Per celebrare questa ricorrenza, la prestigiosa associazione fondata da Orio Vergani nel 1953 ha organizzato un convegno a Montecatini Terme dedicato alla scienza in cucina oggi. Nell’occasione verrà illustrata un’inedita indagine sulle abitudini culinarie degli italiani svolta in collaborazione con la Doxa.

7600 associati, 212 Delegazioni in Italia e 79 Delegazioni all’estero. Compie 60 anni l’Accademia Italiana della Cucina, Istituzione Culturale della Repubblica Italiana fondata dal giornalista Orio Vergani nel 1953. Associazione no profit unica nel suo genere l’AIC è da sempre impegnata a salvaguardare l’inestimabile patrimonio rappresentato dal cibo e dal costume gastronomico nazionale, simbolo d’identità, ma anche importante testimone dell’evoluzione delle nuove tendenze degli Italiani.
Ecco infatti che in occasione del suo sessantesimo compleanno, ha commissionato alla Doxa un’indagine che svela le abitudini culinarie degli italiani in famiglia (vedi comunicato allegato) ed in particolare le fonti attraverso le quali oggi si impara a cucinare. Ma non solo. Grazie al lavoro del suo Centro Studi pubblica “La cucina italiana oggi. Identità, disincanto e amore”: ultimo volume della collana di cultura gastronomica che fa il punto sullo stato dell’arte della cucina italiana oggi. Infine sabato 25 maggio, a Montecatini Terme, l’AIC organizza il XXIII convegno internazionale sulla civiltà della tavola dal tema “La scienza in Cucina e l’arte di mangiar bene nel nuovo Millennio.”

GIOVANNI BALLARINI, PRESIDENTE DELL’ACCADEMIA ITALIANA DELLA CUCINA
“La profonda trasformazione che negli ultimi sessanta anni ha interessato la società italiana si è riflessa negli stili di vita, alimentari e di cucina, che sono stati oggetto di studio e analisi da parte dell’Accademia Italiana della Cucina. In questi anni abbiamo svolto un indispensabile lavoro di comunicazione sulla evoluzione dei costumi alimentari e sul loro ruolo sociale, culturale, economico e sanitario. In particolare abbiamo potuto constatare che, accanto ad un continuo miglioramento della sicurezza alimentare, e per molti aspetti anche della qualità degli alimenti, vi è stato un progressivo peggioramento sul loro uso che, in ambito di una dilagante “malacucina”, ha provocato sempre più diffusi danni sanitari e sociali, come ad esempio l’obesità. Altrettanto significativi sono stati gli interventi svolti dall’Accademia in difesa delle tradizioni alimentari italiane, intese come un patrimonio culturale identitario in evoluzione, indispensabile per affrontare il confronto e lo scambio – sempre più intenso – con altre cucine.”

A MONTECATINI TERME PER PARLARE DEL PRESENTE E DEL FUTURO DELLA CUCINA ITALIANA
Nella prestigiosa cornice del Teatro Imperiale, sabato 25 maggio, verrà discusso il momento attuale che vive la gastronomia italiana dentro e fuori le mura domestiche. Gli autorevoli relatori del convegno – dal Presidente dell’Accademia Italiana della Cucina Giovanni Ballarini al Prof. Simone Orlandini, dal Prof. Davide Cassi all’architetto Santos Bregana, – approfondiranno l’evoluzione della cucina italiana, non solo per il piacere del gusto e del sapore, ma anche tenendo conto dei cambiamenti e dei progressi nel campo della tecnologia e della tecnica culinaria, senza tralasciare gli aspetti etici ed ambientali.
“Dove va la cucina italiana?: questo il tema della relazione del Prof. Giovanni Ballarini, che descriverà come l’industrializzazione alimentare oggi sia un fenomeno connesso anche all’evoluzione del gusto.
Il prof. Davide Cassi, Professore e Direttore del Laboratorio di Fisica Gastronomica della Facoltà di Agraria- Università di Parma, con la relazione “La buona scienza”, racconterà come negli ultimi venti anni il mondo dell’alta cucina sia stato il teatro della più grande rivoluzione della sua storia.
L’arch. Santos Bregaña , Art Director dell’ Atelier Laia, designer e professore della Facoltà di Belle Arti dell’Università dei Paesi Baschi, con il tema “La forma del gusto”, evidenzierà come l’aspetto del cibo sia fondamentale per determinare il suo giudizio gastronomico e culturale.
Infine il prof. Simone Orlandini, Professore Ordinario di Agronomia presso il Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente- Università di Firenze, con la relazione “Buono per l’ambiente, buono da mangiare”, tratterà il concetto dei valori etici ed ambientali che devono necessariamente affiancare il significato gastronomico famigliare ed individuale attribuito al cibo ai tempi dell’Artusi.

Ufficio stampa Accademia Italiana della Cucina
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