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Hamburger di tigre e zebra, ma…di carne sintetica

Nella foto Sushi con carne di zebra coltivata
Una startup inglese produce cibi dalle cellule di animali non addomesticati: “Potrebbe portare l’umanità a una nuova evoluzione per il nostro cervello e il nostro microbioma intestinale”.

Un misto tra abitudini primitive e innovazione tecnologica. Si può riassumere così l’iniziativa di una start-up inglese, che sta per lanciare una serie di prodotti basati sull’agricoltura cellulare, per ricreare in modo sintetico la carne di grandi animali non addomesticati, come zebre, leoni, tigri ed elefanti. Un modo per sfruttare l’ampio spettro di possibilità offerto dal mercato delle carni “sintetiche”, ma ampliando l’orizzonte a bestie che, almeno nei Paesi occidentali, non sono comunemente mangiate.

Creata dallo studio londinese Ace Ventures, Primeval Foods opera nella cosiddetta agricoltura cellulare, dove le innovazioni tecnologiche permettono di creare prodotti da colture di cellule che simulano piante o animali interi. I sostenitori di questo ramo sono convinti che, rispetto all’agricoltura animale convenzionale, la produzione di tessuti animali nei bioreattori si dimostrerà una fonte sicura e più sostenibile di proteine. Sarebbe anche uno strumento efficace per soddisfare l’appetito della crescente popolazione globale. Le aspettative sono di raggiungere i 9 miliardi di persone entro il 2050.

Un numero che potrebbe compromettere ulteriormente le risorse naturali, aumentando i livelli di emissioni di carbonio. La carne sintetica finora prodotta riproduce manzo, pollo e maiale. La startup inglese sta concentrando i suoi sforzi su carni più “esotiche” dal punto di vista occidentale. “Al momento stiamo lavorando su: leone, tigre siberiana, leopardo, pantera nera, tigre del Bengala, leone bianco e zebra. Abbiamo ottenuto le cellule dei grandi felini da animali in cattività, e per la zebra, le abbiamo ottenute da un mercato di carne esotica”, ha dichiarato a FoodNavigator Yilmaz Bora, managing partner di Ace Ventures”.

Primeval è consapevole che si tratta di una nicchia, non esistendo l’abitudine al consumo di queste carni, ma l’obiettivo è quello di intercettare i gusti dei consumatori più propensi ad assaggiare cibi nuovi. D’altronde, grazie all’agricoltura cellulare, la ditta prova a mettere in discussione i dettami dietetici imposti nel tempo dalla difficoltà di addomesticare determinati animali, in particolare i grandi carnivori. Secondo l’azienda, c’è a disposizione un mercato da un trilione di dollari, dove ampio è lo spazio per chi ha idee innovative. “Oggi consumiamo specie tradizionali come il manzo e il pollo non perché siano le più gustose, più sane o più nutrienti. È perché sono quelle più facili da addomesticare”, afferma Bora. Nei nuovi menù mondiali, in base ai dati demografici e alle preferenze di gusto, potremmo veder arrivare nuovi cibi e piatti, a base ad esempio di carne di giraffa o di tigre del Bengala.

Quale impatto in termini di salute?
Al momento non risultano studi disponibili, ma secondo la start-up gli animali selvatici potrebbero fornire benefici per la salute non associati al consumo di carni tradizionali. “Il consumo di carne esotica coltivata potrebbe portare l’umanità a una nuova evoluzione per il nostro cervello e il nostro microbioma intestinale a causa del profilo proteico e amminoacido unico, senza i lati negativi come il colesterolo e i grassi saturi”. Tra i vantaggi predetti dall’azienda c’è il miglioramento del sonno o dell’umore, consumando carne di giaguaro, o un migliore sviluppo osseo e muscolare, aprezzata magari dai genitori per favorire la crescita della prole. In attesa delle necessarie licenze, i piatti di leone, tigre e zebra saranno offerti in primo luogo ai ristoranti stellati Michelin, con degustazioni previste a Londra e a New York.

Si punta sugli chef, chiamati a creare piatti per convincere che questa carne sia gustosa e salutare, al fine di conquistare l’accettazione dei consumatori. La meta è quella di giungere ad una produzione su scala più ampia, capace di approdare sugli scaffali dei supermercati a livello globale. “La gente cerca costantemente di scoprire nuovi cibi, nuovi ristoranti, nuove esperienze culinarie, ma le specie tradizionali hanno raggiunto il loro limite nel soddisfare questa domanda”, ha detto Bora, riferendosi anche quei ristoranti che offrono nel menù le carni di veri animali selvatici, che spesso rientrano in specie protette e in via d’estinzione. Variare un’alimentazione basata su manzo, pollo e maiale, dovrebbe avvenire senza spese per la natura, sostiene la start-up.

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