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Esiste un rischio “metanolio?”

Siglata intesa tra Unaprol – Consorzio olivicolo italiano e Agroqualità per isolare i prestigiatori del finto olio extra vergine di oliva made in Italy. I mercati tradizionali comunitari sono in sostanziale ripresa: sono quelli dove nell’ultimo triennio Unaprol ha realizzato con il Mipaaf e l’Ue un articolato programma di promozione e informazione del consumo consapevole.
Un accordo per isolare i prestigiatori del finto olio extra vergine di oliva Made in Italy e per tutelare l’acquisto consapevole del vero prodotto I.O.O.% di alta qualità italiana da parte dei consumatori di tutto il mondo. E’ l’intesa siglata tra Unaprol – Consorzio Olivicolo Italiano e Agroqualità, società di Unioncamere e del Rina SpA specializzata nel presidiare i temi della qualità e della certificazione agroalimentare. “Un accordo strategico tra due grandi realtà dell’economia italiana”. Ha riferito il presidente di Unaprol Massimo Gargano che aggiunge, “rafforziamo con la credibilità del sistema Unioncamere le nostre difese immunitarie contro i giochi di prestigio ai danni del vero olio extra vergine di oliva di qualità italiana e aggiungiamo un ulteriore tassello a quel mosaico di opportunità che è la filiera agricola tutta italiana”. Il business dell’olio italiano non conosce sosta. L’export cresce del 25% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno per quantità e valore degli oli di qualità, che per il 35 % sono rappresentati dalla categoria degli oli extravergine di oliva. I due terzi del fatturato delle imprese di confezionamento è rappresentato proprio dalle esportazioni. In Canada l’Italia detiene il 74 % di quota di mercato corrispondente a 113 milioni di dollari canadesi e si conferma il primo paese fornitore di olio di oliva con un incremento in valore del 6,4 % rispetto al 2009. I mercati tradizionali comunitari sono in sostanziale ripresa: Germania + 5,4%, Francia +17,7%, Regno Unito +11,5%; sono i mercati dove nell’ultimo triennio Unaprol ha realizzato con il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e l’Ue un articolato programma di promozione e informazione del consumo consapevole. “La sfida competitiva per l’Italia si gioca sulla capacità delle imprese di muoversi velocemente verso segmenti di mercato che, più degli altri, apprezzano la qualità e l’originalità del nostro Made in Italy così da trovarsi pronti al ripartire dei consumi”. E’quanto ha affermato il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello che aggiunge: “E’ questo il motivo per cui le Camere di commercio stanno investendo sulla qualificazione delle nostre produzioni nella convinzione che valorizzare l’origine e la qualità delle filiere del Made in Italy sia la risposta giusta alle necessità di riposizionamento competitivo delle imprese”. La convenzione siglata riguarda l’audit finalizzato ad accertare il funzionamento e la continuità del sistema di rintracciabilità, i bilanci di massa, il campionamento di prodotto. La valutazione dei disciplinari di rintracciabilità di filiera compreso quello dell’extra vergine di oliva italiano di alta qualità; verifiche ispettive di certificazione presso le aziende agricole produttrici di olive, i frantoi, i confezionatori e certificazione Iso 22005/07. “Un strumento valido per dare garanzie rispetto al tema dell’origine è l’applicazione di un sistema di rintracciabilità volontario”. Ha detto Roberto Cavanna amministratore delegato di Agroqualità. “Se poi la rintracciabilità è anche oggetto di certificazione da parte di un ente terzo ed indipendente, è anche possibile darne comunicazione al mercato così da creare un rapporto di fiducia consolidato con i propri clienti ed acquisire un vantaggio competitivo rispetto ai competitors”. Il programma di tracciabilità di filiera di Unaprol ha già attivato sul territorio nazionale 532 filiere e coinvolge circa 7mila aziende agricole. Una realtà importante che sta assumendo un ruolo determinante sul mercato per differenziare gli oli extravergini, anche alla luce della nuova normativa sull’indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine delle olive. L’olio extra vergine italiano molto copiato mai duplicato?. “Per questo metteremo in campo tutta la nostra competenza per garantire che solo le filiere effettivamente meritevoli possano fregiarsi del marchio “I.O.O.% Alta qualità italiana”. Ha sottolineato al termine il presidente di Agroqualità Paolo Rovellotti. “Sarà il nostro contributo – ha concluso – per sostenere il disegno portato avanti da Unaprol di promozione e valorizzazione della produzione olivicola nazionale e dell’olio extravergine di oliva di alta qualità di esclusiva origine italiana”.