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E’ boom di domande di carciofi della Sardegna da portare in tavola

“La domanda di carciofi è alle stelle – commenta un produttore della provincia di Oristano – mentre la disponibilità continua ancora a diminuire, a causa del clima sfavorevole degli ultimi due mesi. Al momento, i prezzi sono molti alti, perché, oltre alla scarsità di prodotto, si registra anche il lieve e classico rincaro delle festività natalizie. Il Romanesco, nel mercato di Roma, oscilla tra 1,50 e 1,70, con punte anche di 2 euro al pezzo. Situazione simile per il violetto nella zona adriatica e per lo spinoso in Lombardia e Liguria, mentre per la varietà Tema le quotazioni si aggirano intono a 1/1,20 euro/pezzo”.

“Le piogge in Sardegna sono state davvero considerevoli, nelle ultime settimane. Molte produzioni sono ormai compromesse e colpite dall’asfissia radicale. In questi giorni, si sono verificate anche delle lievi gelate in alcune zone dell’isola, le quali, trovando la pianta già stressata, hanno ulteriormente compromesso la situazione agronomica. Ci sono carciofaie che sono al 20% del loro potenziale produttivo”.

“Ogni giorno stiamo lavorando dai 10 ai 12mila capolini (al massimo 15mila), rispetto i 70-80mila pezzi dello stesso periodo del 2020. La maggior parte dei carciofi che arrivano nel nostro magazzino viene commercializzata in Sardegna. Molte destinazione non le stiamo servendo, perché, purtroppo, non siamo in grado di garantire quantità e continuità. Anche le promozioni delle Gdo sono saltate o sono posticipate. In altre regioni, molte aziende stanno importando carciofi esteri, proprio per poter continuare al meglio la campagna cinaricola e superare il boom di ordinativi tipico delle festività”.

“La situazione produttiva di certo non migliorerà per Natale. “Probabilmente, la disponibilità sarà tale e quale a quella di questi giorni, con molti più ordinativi e poco prodotto sui bancali della distribuzione organizzata. Un andamento che pare verificarsi anche con altre orticole, come ad esempio il finocchio. Saranno delle feste alternative”.