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Di Gavi in Gavi: un weekend di…vino

Lo chef Carlo Cracco è la star della kermesse enogastronomica piemontese.

Si celebra il Docg che nasce in un’area di 1.500 ettari distribuita tra 11 comuni, a meno di 50 chilometri dal mare. Una vicinanza che si assapora anche nella cucina locale. Da scoprire tra archeoricette, degustazioni e showcooking

Calici alzati e sguardo sulle colline. Spegne cinque candeline e torna puntuale anche quest’anno Di Gavi in Gavi, la manifestazione dedicata al “grande bianco piemontese”, che domenica 27 agosto animerà il borgo, le corti e le cantine della patria del Gavi docg, tra degustazioni, show cooking, incontri e assaggi. Fra le novità di questa edizione, la presenza di Carlo Cracco, testimonial d’eccezione che aprirà le danze delle kermesse sotto il cielo d’estate, alla scoperta delle corti private (aperte per l’occasione al pubblico) e dei sapori locali. Ma per tutto il weekend il territorio del Gavi è in festa e l’appuntamento con Bacco diventa l’occasione per scoprirlo al meglio.

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ANTEPRIMA TRA CIBO, VINO, CINEMA E ARCHEOLOGIA

Goloso il programma, con un ricco calendario di eventi che anticipano la manifestazione. È dedicato ai cinefili dal palato curioso l’appuntamento Archeo&Movie, di scena venerdì 25 nell’area archeologica di Libarna, a Serravalle Scrivia. Il sito, illuminato dalle luci delle candele, sarà il suggestivo palcoscenico delle narrazioni a cura di Generoso Urciuoli e Marica Venturino, che parleranno delle “archeoricette” della zona: un percorso attraverso l’archeologia del cibo, per conoscere preparazioni locali di duemila anni fa e alcuni prodotti che affondano le proprie radici nell’antichità, dalla torta di Catone (una sorta di cheese-cake ante litteram) al bacio di Libarna, dalle focacce alle erbe alla composta di rose, dalla farinata di ceci a formaggi tipici quali robiole e Montebore. A seguire, dalle ore 21, spazio al cinema con Steve Della Casa ed Efisio Mulas del programma Hollywood Party di Rai Radio3, che commenteranno i kolossal italiani sull’antica Roma in “Ercole alla conquista degli schermi”.
I golosi, poi, la sera di sabato 26 non possono perdere Ravioli sotto le stelle, appuntamento per assaggiare, sulle tavole allestite per le vie del borgo, la celebre ricetta del raviolo gaviese. Custodita dall’Ordine Orbetengo dei Cavalieri del Raviolo e del Gavi, si caratterizza per la sfoglia sottile, il condimento “a culo nudo” (con solo formaggio), il ripieno a base di borragine, carne e pasta di salame.
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DEGUSTAZIONI E SHOW COOKING CON GLI CHEF STELLATI

Animazioni e parate nelle vie e nelle corti del borgo di Gavi, domenica 27, faranno da cornice alla kermesse. Per i mattinieri, alle 9.30 c’è Gavilonga: una passeggiata per le vigne e le cantine tra i colli di Monterotondo. Nel pomeriggio, invece, l’arrivo di Carlo Cracco catalizzerà l’attenzione sui sei cortili privati, eccezionalmente accessibili per la kermesse, dove i sommelier guideranno alla degustazione delle etichette di Gavi in abbinamento alle tipicità degli undici comuni della denominazione alessandrina: si va dalla testa in cassetta (un salume tutelato come Presìdio Slow Food) agli amaretti, dalla torta di riso di Bosio alle torte di verdure, dalla focaccia di Parodi ai canestrelli, passando per il cioccolato di Novi, i formaggi, il miele e i ravioli.
Sarà il celebre chef a eleggere il miglior matrimonio vino-specialità, con tanto di premiazione sul palco della chiesa di S. Giacomo. Sempre nel pomeriggio di domenica, doppio appuntamento (alle 16 e alle 18.30) con Il Gavi e le Stelle, gli show cooking condotti da Lisa Casali che vedranno alternarsi ai fornelli quattro giovani talenti stellati piemontesi, intenti a interpretare il grande bianco e dop regionali quali la robiola di Roccaverano, il riso di Baraggia Biellese e Vercellese, il prosciutto crudo di Cuneo, il formaggio Murazzano e la tinca gobba dorata del Pianalto di Poirino, un tipico pesce d’acqua dolce locale. Ecco allora Christian Milone della Trattoria Zappatori di Pinerolo, Francesco Oberto del ristorante Da Francesco di Cherasco, Jumpei Kuroda de I Due Buoi di Alessandria e Flavio Costa del 21.9 di Piobesi d’Alba.

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UN TERRITORIO DA SCOPRIRE, TRA PRODUTTORI E SAPORI

Fresco, delicato, elegante. Il Gavi docg è 100% figlio di uva Cortese, i cui frutti risentono notevolmente dell’influenza della zona in cui crescono, a ridosso dell’Appennino Ligure: un’area di 1.500 ettari distribuita tra 11 comuni, a meno di 50 chilometri dal mare. Il Consorzio di tutela preserva e valorizza le caratteristiche di questo vino storico, la cui presenza sul territorio è attestata da documenti risalenti al 972. È proprio il fascino dell’antichità ad aver stregato l’azienda biodinamica Castello di Tassarolo, che in località Alborina sperimenta il lavoro nei filari con i cavalli da tiro: un ritorno alle origini dell’agricoltura, che permette di sviluppare un humus senza compattare il terreno con macchine pesanti. Qui si possono seguire corsi ad hoc sulla biodinamica, degustare (e acquistare) vini senza solfiti, immersi nella natura.
Per lo shopping nel segno di Bacco, altro indirizzo da non perdere è l’azienda agricola Il Rocchin in località Vallemme, che ha da poco inaugurato un’area boutique dove fare incetta di bottiglie. Di recente apertura anche la Locanda La Raia, il wine resort – con tanto di spa e piscina all’aperto – dell’omonima azienda vitivinicola (tra le poche a produrre Gavi biodinamico) che con le sue 12 camere dallo stile sobrio ed elegante ammalia con una vista mozzafiato su boschi e colline.
Per assaporare piatti tipici, invece, si va all’Osteria Piemontemare, in un’antica casatorre medievale nel centro di Gavi. Qui si assaggiano specialità che recuperano l’antica tradizione ligure-piemontese: dalla battuta di fassone e bufalo al brandacujun ai tre climi con baccalà, patate, pinoli, aglio, salsa con erba cipollina, basilico e prezzemolo; dai corzetti novesi (una pasta fatta a mano) con pesto di maggiorana ai mandilli de saea genovesi (una lasagnetta) con pesto al mortaio.

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Mariarosaria Bruno