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Dalll’Ibm, nuovo sistema per aumentare la sicurezza alimentare

IBM ha annunciato un sistema primo nel suo genere, progettato per aiutare i rivenditori e distributori di prodotti alimentari e i funzionari della salute pubblica a prevedere quali fonti alimentari hanno maggiore probabilita' di essere contaminate e accelerare l'indagine sui focolai di malattia di origine alimentare. Grazie a nuovi algoritmi, alla visualizzazione e a tecniche statistiche, lo strumento puo' utilizzare le informazioni sulla data e ubicazione di miliardi di articoli alimentari venduti nei supermercati ogni settimana, per individuare rapidamente e con elevata probabilita' i prodotti potenzialmente "incriminati" all'interno di appena 10 casi di focolai. Questa ricerca e' stata recentemente pubblicata sulla rivista PLOS Computational Biology, insieme ai colleghi della Johns Hopkins University, della Purdue University e dell'Istituto federale tedesco per la valutazione del rischio (BfR). I focolai di malattie di origine alimentare degli ultimi anni dimostrano che, a causa delle catene logistiche sempre piu' interconnesse, le situazioni di crisi possono interessare migliaia di persone, comportando costi sanitari significativi, perdita di ricavi per le aziende alimentari e a nei casi peggiori a avere esito fatale. Gli scienziati IBM hanno ideato un sistema in grado di individuare automaticamente, contestualizzare e visualizzare i dati provenienti da diverse fonti, per ridurre di giorni o addirittura settimane il tempo di identificazione delle cause.
Il sistema integra i dati di vendita pre-calcolati con i dati di salute pubblica geocodificati, per consentire ai ricercatori di vedere la distribuzione dei cibi sospetti e, selezionando un'area della mappa, visualizzare i casi clinici e i referti di laboratorio derivati dalle interazioni cliniche. L'algoritmo apprende efficacemente da ogni nuovo rapporto e referto e ri-calcola la probabilita' per ciascun alimento di essere responsabile della malattia. (AGI) .