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Cibo e business: un binomio vincente!

La ricetta cibo e innovazione piace agli investitori. Lo scorso anno le startup del food hanno rastrellato quasi un miliardo e mezzo di dollari a livello globale, mentre nei primi 4 mesi del 2014, l’e-commerce dei prodotti alimentari a domicilio ha raccolto 177 milioni di dollari di investimenti. Un settore che continua a crescere – dunque – attirando i grandi player internazionali e che può rappresentare una leva strategica per l’agroalimentare italiano, tra le eccellenze della nostra economia. A fotografare lo stato dell’arte e le possibili prospettive una recente analisi firmata da Ernst&Young e dal fondo di investimento P101.

Internet e le nuove tecnologie digitali stanno rivoluzionando il settore agroalimentare. Nuove piattaforme e modelli di business sono gli strumenti tramite cui sta cambiando il modo di produrre, distruire e vendere il cibo. L'interesse dei venture capitalist sta crescendo, così come il numero di startup impegnate in questo ambito. In soli due anni a livello mondiale, dal 2012 al 2014, la crescita degli investimenti è stata in media del +37,4%. Solo l'anno scorso, 197 startup impegnate nel food hanno avuto successo e sono diventate delle vere e proprie aziende.

Anche in Italia le cose si stanno muovendo: sempre più noti sono i nomi delle nuove realtà imprenditoriali attive nel settore, come quelle che si dedicano all'e-commerce – da Cortilia a Vizi di Gola, a Tannico –, alla ristorazione – Misiedo, Sgnam, MyTable, RestOpolis – e al “social food” – Gammo, Bring the Food, Bon Appetour e Gourmant. Alcune di queste si sono incontrate a Milano, dove è stata presentata la ricerca di Ernest&Young “The State of Foodtech”.
“Questo settore ha una sua tradizione fortissima, sia dal punto di vista del consumatore, sia dal punto di vista degli operatori della filiera – dice Andrea Di Camillo di P101, venture capital specializzato in investimenti early-stage nel settore digitale –. Cambiare le tradizioni su beni di consumo così rilevanti è difficile”.

“La difficoltà principale nello sviluppo di iniziative come la nostra è quella di accompagnare l'agricoltore nella digitalizzazione dei suoi contenuti – dice Marco Porcaro, fondatore di Cortilia, il primo mercato agricolo online –. La fotografia di una zucchina è disponibile online, non lo è la storia della sua cascina. Il nostro sforzo è quello di accompagnare questi imprenditori tradizionali nel nuovo mondo”.

Se le sfide non mancano, le opportunità di crescita sono molte: internet offre infatti la possibilità di raggiungere nuovi clienti, anche fuori dai confini nazionali, e di sviluppare nuove tipologie di business. “Abbiamo l'opportunità di raggiungere anche mercati internazionali con una forte credibilità con una forte storia – aggiunge Porcaro –. Un prodotto agroalimentare venduto da un italiano è più credibile piuttosto che in un altro paese dove non c'è la stessa cultura, la storia e la passione che abbiamo noi relativamente al mercato agroalimentare”.

Tutti questi cambiamenti potranno influire positivamente in molti campi e dare una spinta al nostro sistema paese, anche in vista di Expo. “Sarà anche un'opportunità per il nostro paese, da cui partire per ricostruire un'economia che oggi è rimasta un po' piegata su se stessa e che dai suoi pilastri può raccogliere nuove sfide e vincerle” conclude Di Camillo. “Un'opportunità che potrà essere potenziata dall'opportunità di Expo, ma che da lì poi andrà continuato. Non bisogna addormentarci dopo l'Expo”.

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