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Cala il sipario sul Salone del Gusto e Terra Madre

L’edizione più bella di sempre
Al Congresso Internazionale di Slow Food fissati gli ambiziosi obiettivi per i prossimi quattro anni

Un solo giorno non è sufficiente per visitare gli stand, incontrare i produttori e scoprire tutte le realtà presenti al Salone del Gusto e Terra Madre, su cui stasera si spengono i riflettori, sono i commenti più sentiti in questi giorni. «220.000 visitatori italiani e stranieri, 16.000 partecipanti alle 56 conferenze, 8000 studenti e 3700 bambini che hanno preso parte alle attività educative, affrontando temi molto attuali, quali acqua, salute e ambiente». Questi i primi dati comunicati da Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia, raccontando l’evento che ha colorato i padiglioni di Lingotto Fiere e Oval in questi cinque entusiasmanti giorni.

«La fusione tra Salone del Gusto e Terra Madre ha reso questa edizione la più bella di sempre, permettendo uno scambio continuo tra i Paesi, mescolando profumi e nazionalità, in cui è stata notevole la partecipazione dei giovani, produttori, delegati e semplici visitatori», continua Burdese. «Nonostante il difficile periodo che stiamo attraversando, molti prodotti erano esauriti nel Mercato già domenica sera, denotando una sempre maggiore attenzione del pubblico ai cibi di alta qualità. È infatti tempo che lo stato di salute del comparto agroalimentare diventi la cartina di tornasole per comprendere la condizione del Paese».

«Un grazie di cuore a Slow Food per un Salone del Gusto e Terra Madre dai numeri straordinari. Devo riconoscere che in questi ultimi tempi Torino sta sorprendendo per capacità di adesione e partecipazione, e ora la città inizierà da subito a lavorare all’edizione 2014. Ma non dimentichiamoci che l’Expo 2015 si avvicina a grandi passi, e se Torino deve diventare il simbolo dell’enogastronomia, è fondamentale una solida collaborazione e una convergenza di tematiche con gli organizzatori della manifestazione milanese. Dobbiamo riuscire a coinvolgere maggiormente la città e la popolazione nei prossimi anni, includendo le tante imprese e attività presenti nel territorio. Per il resto, semplicemente grazie a chi ha reso possibile un evento di tale portata, con entusiasmo ed energia», ha aggiunto Maurizio Braccialarghe, assessore alla Cultura e Turismo della Città di Torino.

Quindi, per venire alle informazioni salienti, segnaliamo un incremento del 10% nel numero complessivo di visitatori, il tutto esaurito a Master of Food, Laboratori e Teatri del Gusto con moltissimi stranieri, 15.000 download dell’applicazione dell’evento e una notevole affluenza all’Enoteca, in cui sono stati i grandi vini i veri protagonisti, accompagnati dai piatti delle vicine Cucine di Strada.

Con il suo orto di 400mq situato proprio al centro dell’Oval, l’Africa è sicuramente stata la protagonista dell’evento, con i suoi prodotti, le storie delle comunità e soprattutto le testimonianze dei tantissimi giovani che intendono riprendere in mano il futuro del continente, ritornando nei loro villaggi con gli occhi pieni di testimonianze, idee e progetti. Africa, dunque, ma non solo. Si è parlato molto anche di legalità, di lotta alle mafie e alla criminalità organizzata, di rinascita e cooperazione tra le realtà colpite da disastri naturali, dalla Liguria all’Emilia, dall’Abruzzo al Giappone. Mani che si stringono, contatti che si scambiano, idee che si confrontano. In mille lingue diverse. Questi i simboli del Salone del Gusto e Terra Madre 2012.

Parallelamente all’evento, i 650 delegati provenienti da 95 Paesi hanno partecipato al VI Congresso Internazionale di Slow Food, discutendo di clima, sicurezza alimentare e biodiversità. «Con 90 interventi da 51 Paesi, Slow Food ha parlato al mondo e il mondo ha parlato a Slow Food». Così Carlo Petrini, rieletto presidente dell’associazione all’unanimità, delineando gli obiettivi per i prossimi quattro anni: «Il nostro impegno non deve fermarsi, e gli obiettivi sono ambiziosi: nei prossimi quattro anni dobbiamo continuare il nostro lavoro in Africa con sempre maggiore convinzione, e dobbiamo alimentare l’Arca del Gusto con nuovi prodotti tradizionali e varietà autoctone a rischio di scomparsa». Con queste parole Petrini ha esortato i delegati a lavorare nel proprio Paese per un rafforzamento complessivo delle comunità del cibo e dell’associazione. La novità principale è la costituzione di un ristretto comitato esecutivo formato da sei esponenti, con il compito di trasformare le scelte strategico politiche in attività concrete.

«Torino si conferma la capitale dell’enogastronomia», conclude Burdese, «e vorrei ringraziare gli oltre dieci enti che ci hanno assistito in tutte le fasi organizzative e tutti i produttori, montatori, tecnici che non ci hanno mai negato una mano. Quindi non mi resta che darvi appuntamento al 2014, promettendovi un Salone del Gusto e Terra Madre memorabile!».