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Batterio killer: un problema europeo

(Strasburgo) “La situazione è molto seria da un punto di vista sanitario”. Occorre “muoversi assieme”, rapidamente e con prudenza. John Dalli, commissario Ue alla salute, riferisce al Parlamento europeo sulla epidemia causata dal batterio E.coli. Esprime il cordoglio per le 23 vittime ufficiali sinora registrate e vicinanza alle oltre 2.200 persone infette, per lo più concentrate nell’area della città tedesca di Amburgo. “E poi ci sono ingenti danni economici nel settore dell’agricoltura che non possiamo sottovalutare”, aggiunge. Dalli riferisce agli eurodeputati del Consiglio dei ministri della salute dei 27 Stati Ue riunitisi ieri e spiega che oggi si ritroverà invece per una riunione straordinaria il Consiglio agricoltura. “Bisogna porre fine il più presto possibile all’epidemia – scandisce –, che è attualmente limitata geograficamente. Nonostante ciò va intesa come un problema europeo”, visto che coinvolge l’opinione pubblica continentale. Lo stesso commissario maltese ricorda che la Commissione ha istituito un sito web speciale per diffondere tutte le informazioni del caso e mette in guardia le autorità nazionali e locali: “È inutile creare il panico quando non si hanno informazioni certe. Per questo un gruppo di scienziati è giunto in Germania domenica dove sta lavorando a stretto contatto con le autorità locali”.
Gli scienziati che stanno lavorando attorno alla diffusione della epidemia legata al batterio E.coli hanno dapprima escluso che la fonte del contagio fossero i cetrioli di provenienza spagnola, come affermato in un primo tempo dalle autorità tedesche e ora “stanno ultimando le verifiche sull’altra possibile fonte, i germogli di soia”. “È necessario ricordare alle autorità nazionali che non devono diffondere notizie che non siano verificate, per evitare di creare il panico tra la popolazione, con conseguenti gravi danni economici per gli agricoltori”, sottolinea Dalli. Durante il dibattito in aula sono state sostenute posizioni differenti. Alcuni eurodeputati ritengono che ogni fonte sospetta debba essere resa nota all’opinione pubblica, altri sostengono il contrario proprio per evitare allarmismi ingiustificati. Altre voci hanno invece sostenuto che “né la Germania né l’Europa sono in grado di far fronte ad emergenze di questo tipo, perché le autorità in materia sono troppe” e perché non è chiaro quando debbano intervenire gli scienziati e quando i politici. Il deputato spagnolo Francisco Sosa, brandendo un cetriolo proveniente dal suo paese, ha chiesto come gesto riparatore per il settore agricolo che “sia organizzata uno mostra agroalimentare incentrata sul cetriolo nella sede dell’Europarlamento”.