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Anche il limone d’Amalfi teme il trattato “CETA”

A rischio per la trattativa in corso con il Canada

E’ iniziata la lotta del Consorzio di Tutela Limone Costa d’Amalfi IGP (a fianco di Coldiretti) per la difesa dell’agroalimentare campano e, in particolare, del nostro oro giallo.

Il Presidente del Consorzio di Tutela Limone Costa d’Amalfi Angelo Amato, insieme a tutti i soci, stanno infatti cercando con tutte le forze di difendere il proprio prodotto agroalimentare

Attualmente il CETA riconosce espressamente solo la tutela della mozzarella di bufala campana, unico marchio DOP inserito nell’ elenco delle 41 DOP e IGP italiane che fanno parte del trattato (tutte le altre inserite sono del Nord Italia), mentre rischiano di finire nel gioco commerciale delle imitazioni e dei falsi prodotti identitari le 14 DOP e 9 IGP campane, tra cui appunto il nostro limone.

Sull’onda di ciò, si metteranno a rischio filiere produttive che rappresentano il sostegno all’economia delle aree rurali. Svendere l’identità significa infatti distruggere tutti gli sforzi fatti per un’agricoltura di qualità, unico settore trainante in ascesa del Sud Italia e della Campania.

Inoltre, nel CETA, manca il riferimento alla portata vincolante del principio di precauzione che, in Europa, impone una condotta cautelativa nelle decisioni che riguardano questioni scientificamente controverse circa i possibili impatti dei prodotti fitosanitari adoperati sul prodotto fresco, spesso dannosi per la salute e l’ambiente.

L’accordo prevede, al contrario, l’applicazione del principio di equivalenza delle misure sanitarie e fitosanitarie tra le parti, consentendo di ottenere il mutuo riconoscimento di un prodotto allo scopo di evitare nuovi controlli nel paese in cui verrà venduto, dimostrandone l’equivalenza con quelli commercializzati dagli altri paesi.

E’ buona prassi che nei trattati internazionali sull’agroalimentare sia tutelato ogni singola specificità che è elemento di distinzione del prodotto, fermando in questo modo una escalation che mette a rischio la tutela della salute, la protezione dell’ambiente e la libertà di scelta dei consumatori.

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