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A Fubine, successo dell’Azienda aperta Longo Mauro

15 anni di produzione del Marano parlando di Expo 2015 e mangiando in allegria
Domenica 16 marzo, era tutto pronto e addobbato in stile campagnolo presso l’az. agr. Longo Mauro di Fubine per festeggiare i 15 anni di produzione del mais Marano. Il mulino con la macina a pietra era aperto alle visite e il padiglione era un tripudio di stand enogastronomici, bandierine e tavoli con tovaglie a scacchi, pronti per accogliere i golosi per mangiare “La polenta di una volta fatta” dell’azienda.
La giornata è però iniziata e con la tavola rotonda condotta da Genny Notarianni. Dopo una breve ringraziamento ed introduzione di Longo, il dibattito si è subito portato sulle problematiche che vive oggi l’agricoltura in relazione alla crisi con le parole di Gian Piero Ameglio, presidente provinciale della CIA. A seguire un omaggio musicale dei Sunadur dal Ravi ha introdotto gli ospiti più illustri, a partire da Cesare Vaciago, direttore generale del Padiglione Italia per Expo 2015, il quale ha spiegato il significato di questo evento che sarà un appuntamento importante per tutta l’Europa e non solo per l’Italia, come banco di prova per fare sistema, per mettere in moto il turismo e per presentare le eccellenze territoriali illustrandole nei loro aspetti più concreti a coloro che visiteranno l’Expo. La parola è poi passata a Paolo Massobrio, giornalista enogastronomico e presidente del Club di Papillon, che ha insistito sul fare sistema e soprattutto sul comunicare al meglio quelle che sono le nostre eccellenze e le loro caratteristiche. Si è discusso inoltre dei 4 focus al Padiglione Italia: la dieta mediterranea, il vino e l’olio, l’agroalimentare e l’area dedicata alle Regioni. L’intervento successivo è stato quello di Massimo Fiorio, vice presidente della Commissione Agricoltura della Camera, che ha sottolineato come Expo sarà un momento di discussione e rilancio del settore agrolimentare, un’opportunità per tutto il Paese a livello turistico, ma anche un’occasione in cui la politica dovrà mettersi in gioco per sfruttare ciò che è stato costruito, ovvero come sfruttare i siti per il dopo-Expo. In seguito Paolo Coscia, presidente della Camera di Commercio di Alessandria, ha anticipato quali saranno le strategie territoriali per affrontare l’esposizione. Per prima cosa una sinergia con la Provincia di Alessandria, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e i comuni della Provincia, poi un portale direttamente collegato alla piattaforma comunicativa di Expo e infine la valorizzazione del paesaggio e delle eccellenze del territorio attraverso la comunicazione. Dino Scanavino, neoeletto presidente nazionale della CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), ha poi preso la parola parlando dell’importanza del settore agricolo che dovrà essere rappresentato al meglio a Expo, anche con la collaborazione delle associazioni di categoria. Le conclusioni e i ringraziamenti sono poi toccati ad Ameglio, a Longo e al dott. Pino Di Menza, presidente de l’associazione onlus L’Abbraccio, alla quale è stato devoluto il 15% dell’incasso totale della giornata.
La tavola rotonda, che ha visto la partecipazione tra il pubblico anche dei Senatori Daniele Borioli e Federico Fornaro e dell’Assessore provinciale all’agricoltura Lino Rava, si è chiusa con l’arrivo di Sergio Chiamparino, che ha pranzato presso il ristorante della festa insieme alle altre autorità intervenute, compreso il sindaco del Comune di Fubine, la signora Dina Fiori.
Tantissime sono state le persone (oltre 700) che hanno gustato, presso il ristorante self service, i piatti di polenta nei vari abbinamenti (dal formaggio al cinghiale fino alla salsiccia e al lardo quando fritta) e interessante è stato l’angolo pomeridiano dedicato ai bambini con un piccolo laboratorio del cioccolato. La festa è volta al termine con una merenda sinoira sotto un caldo sole di primavera e con la possibilità di acquistare le numerose prelibatezze degli espositori.
Per Longo è stata un’occasione per far conoscere ancora una volta il suo già apprezzato prodotto e allo stesso tempo per far riscoprire il Monferrato a coloro che già lo vivono e a quelli che lo conoscono solo per nomea, in vista di Expo 2015.