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“Reach” e le sostanze nocive

Al via in Italia l'operazione salute contro il rischio chimico e contro l'inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo.
L'ambizione e' quella di controllare e gestire gestione circa 30 mila sostanze nocive. Tra queste i diffusi coloranti ma anche alcuni precursori di farmaci. L' obiettivo e' quello di passare da sostanze molto preoccupanti a quelle meno pericolose. L'elenco e' lungo e comprende sostanze cancerogene, mutagene, persistenti, accumulabili e tossiche. Domani parte ufficialmente, infatti, il cammino italiano del Reach (Registration, Evaluation and Authorisation of Chemicals), il regolamento europeo per la chimica entrato in vigore lo scorso primo giugno, con la 1/a Conferenza nazionale sull' attuazione del regolamento. Prevista la presenza di tutti i soggetti che concorrono a svolgere i compiti nazionali previsti dal regolamento: ministeri dell'Ambiente, della Salute e dello Sviluppo Economico, Agenzia per la protezione dell'Ambiente (Apat), Istituto superiore di sanita' (Iss) e Commissione Ue. ''Il nuovo regolamento Reach – ha dichiarato il ministro dell' Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, presente domani alla Conferenza – rappresenta una svolta importantissima per rafforzare la protezione dell'ambiente. Permettera' di tutelare in maniera piu' forte sia la salute dei lavoratori esposti alle sostanze chimiche che la salute dei cittadini''. ''Un accurato sistema di controllo sulla circolazione delle sostanze chimiche a livello comunitario – ha spiegato il ministro – consentira' infatti una riduzione dei rilasci chimici e la conseguente minor esposizione ad essi''. In particolare, il regolamento prevede la registrazione di tutte le sostanze prodotte o importate nell'Ue in quantita' annua superiore a una tonnellata. Praticamente 30 mila sostanze. Importante la parte che riguarda le importazioni. Per esempio per i coloranti, in Ue sono vietati ma possono essere presenti in oggetti che entrano all'interno delle frontiere comunitarie. Il regolamento richiede la valutazione dei rischi ambientali e sanitari per le sostanze considerate prioritarie per quantita' e caratteristiche tossicologiche ed ecotossicologiche, mentre per le sostanze piu' problematiche, come quelle cancerogene e tossiche per la riproduzione, per quelle persistenti e bioaccumulabili e' richiesta l'autorizzazione (rilasciabile solo per usi specifici e controllati) in attesa della prevista sostituzione con le alternative. All'Iss in particolare si sta costituendo il centro nazionale delle sostanze chimiche.

Ansanews