2 maggio, Giornata Mondiale del tonno
Oggi 2 maggio ricorre la Giornata Mondiale del tonno, voluta 6 anni fa dalle Nazioni Unite per sensibilizzare sull’importanza di scegliere tonno proveniente da una pesca che non metta in pericolo la sopravvivenza di questa importante risorsa.
La filiera del tonno rosso made in Italy vale 150 milioni di euro. E non solo riapre la passione dei giapponesi per il re del Mediterraneo, ma si aprono nuovi mercati per il fresco anche in Europa, con richieste complessive in aumento del 40%. Soddisfatti i produttori, che potrebbero contare su prezzi di vendita raddoppiati, superiori a quelli pre-pandemia, ma a pesare c’è la crisi energetica legata alla guerra in Ucraina che fa lievitare i costi della campagna di pesca fino al 70%.
E’ il quadro tracciato da Fedagripesca-Confcooperative all’ANSA, in occasione della Giornata mondiale del tonno del 2 maggio.
Tutto è pronto per gli imprenditori tonnieri, che il 26 maggio potranno iniziare a pescare con il sistema a circuizione fino al primo luglio, potendo contare sulle stesse quote di cattura concesse lo scorso anno. I contratti, infatti, si stanno definendo in questi giorni e tutto lascia ben sperare su una forte ripresa dei mercati, ma i conti dovranno quadrare con i costi del gasolio innanzitutto. Importante, come sottolinea la Giornata voluta dall’Onu, è sensibilizzare sull’importanza di scegliere tonno proveniente da una pesca sostenibile. Un principio sposato dall’organizzazione non profit MSC Marine Stewardship Council*, responsabile del più importante programma di certificazione per prodotti ittici sostenibili a livello mondiale.
E’ il quadro tracciato da Fedagripesca-Confcooperative in occasione della Giornata mondiale del tonno.
Tutto è pronto per gli imprenditori tonnieri, che il 26 maggio potranno iniziare a pescare con il sistema a circuizione fino al primo luglio, potendo contare sulle stesse quote di cattura concesse lo scorso anno. I contratti, infatti, si stanno definendo in questi giorni e tutto lascia ben sperare su una forte ripresa dei mercati, ma i conti dovranno quadrare con i costi del gasolio innanzitutto. Importante, come sottolinea la Giornata voluta dall’Onu, è sensibilizzare sull’importanza di scegliere tonno proveniente da una pesca sostenibile. Un principio sposato dall’organizzazione non profit MSC Marine Stewardship Council, responsabile del più importante programma di certificazione per prodotti ittici sostenibili a livello mondiale.
Grande spazio poi al tonno sostenibile. Parliamo di tonno pescato secondo la definizione dell’organizzazione non profit MSC Marine Stewardship Council (responsabile del più importante programma di certificazione per prodotti ittici sostenibili a livello mondiale) lasciando in mare abbastanza esemplari affinché la popolazione possa riprodursi e minimizzando l’impatto della pesca sull’ecosistema marino.
Scegliere tonno sostenibile MSC vuol dire fare una scelta per l’oceano, ma anche per la salute del proprio corpo. Il tonno, infatti, è un alimento ricco di benefici nutrizionali: in primo luogo, contiene acidi grassi omega 3 in abbondanza, che aiutano a prevenire le malattie cardiovascolari e a tenere sotto controllo trigliceridi e pressione sanguigna, oltre ad avere effetti benefici sulla memoria e sull’umore. Il tonno contiene poi un’elevate quantità di fosforo, che promuove il corretto sviluppo di ossa e denti, di selenio, che protegge il cuore e il sistema immunitario e favorisce la fertilità maschile e femminile, e di potassio, che aiuta a prevenire l’ipertensione.
*MSC (Marine Stewardship Counc) è una organizzazione no profit indipendente con un programma di certificazione ecolabel e di pesca, la cui finalità è verificare il rispetto di pratiche di pesca ecosostenibili assegnando un marchio blu MSC ecolabel a chi rispetta i criteri di valutazione.
A partire dalla fine del 2010, oltre 1.300 attività[da aggiornare], tra tipologie di pesca e società, hanno ottenuto una certificazione del Marine Stewardship Council.
Lo standard ambientale MSC per la pesca sostenibile è stato sviluppato in circa due anni attraverso un processo di validazione. I tre principi della norma MSC prendono in considerazione:
La condizione degli stock ittici soggetti a pesca
L’impatto della pesca sull’ecosistema marino
Il sistema di gestione della pesca
Lo standard MSC è coerente con le “Guidelines for the Eco-labelling of Fish and Fishery Products from Marine Wild Capture Fisheries” adottate dalla FAO nel 2005. Qualsiasi attività di pesca che vuole essere certificata MSC e vuole utilizzare il marchio di qualità ecologica è valutata secondo i protocolli MSC da un organismo di certificazione indipendente che è stato accreditato per effettuare valutazioni MSC (Accreditamento Services International -ASI).
L’organizzazione MSC è stata fondata nel 1997 dal World Wide Fund for Nature e Unilever, ed è divenuta completamente indipendente nel 1999. La sede centrale si trova a Londra, ma esistono sedi distaccate in tutto il mondo: Seattle, Washington, Sydney, Nuovo Galles del Sud, Edimburgo, Berlino, L’Aia, Parigi, Città del Capo e Tokyo.
Attualmente (Giugno 2013) ci sono circa 13.000 prodotti della pesca registrati con il marchio MSC.
Fonte: Italianfoodtoday