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“Vino e Eros” una divulgazione scientifica

Bacco e Venere. Eros e Vino nella vita dell’uomo e della donna
Un bicchiere di vino rosso può far bene alla sessualità

La Società Italiana di Andrologia dà una spiegazione scientifica alla convinzione popolare che vede il vino come un afrodisiaco in grado di stimolare la sessualità
Attenzione però alle quantità consumate: il vino a causa dell’alcol resta un alimento pericoloso che può creare dipendenza
Una ricerca italiana realizzata dall’Università di Firenze svela che aumenta il desiderio sessuale nelle donne

Da sempre il cibo accompagna leggende, fiabe e momenti chiave della storia umana: affascinanti miti della classicità e della cristianità e miti e riti della modernità: il nettare degli dei, il pomo di Paride, il latte di Zeus, gli spinaci di Braccio di Ferro, la mela di Biancaneve e quella di Newton, l’alloro di Cesare.
Storie, vere o concepite con la fantasia, complementari al cammino dell’uomo e tramandate da migliaia di anni, che regalano al cibo un significato rituale e fatato, imprigionandolo nelle pagine della storia o della mitologia.
Così abbiamo imparato che “una mela al giorno leva il medico di torno”, a Natale si mangia il Panettone e a Pasqua l’agnello e “il vino fa buon sangue”.
E’ davvero così?

Vino: dalla leggenda alla realtà scientifica

Anello di congiunzione tra il sacro e il profano, il vino racchiude in sé tutta l'ambiguità del sacrificio con un duplice valore di medicina e maledizione: necessario e salvifico, ma allo stesso tempo proibito e cruento, il "sangue della terra" è parte integrante dell'Eucaristia per una comunione integrale con la divinità. E ancor prima, nella mitologia degli antichi greci, è il pericoloso e affascinante Dioniso, il signore della vite e della vita, colui che nasce due volte, a portare tra gli uomini il nettare degli dei.

“La Bibbia ci racconta che Noè fu l’inventore del vino, e numerose sono le citazioni sulla bevanda di Dioniso in altrettante opere letterarie, dalle sbornie dell’Odissea alle considerazioni di Hermann Hesse nel Siddharta. Il vino è considerato da sempre un integratore dell’alimentazione, il terzo elemento della triade della longevità, olio, grano e vino, gli ingredienti alla base della Dieta Mediterranea, in grado di esercitare effetti positivi sulla salute – ha spiegato il Prof. Vincenzo Gentile, Presidente della Società Italiana di Andrologia in occasione dell’incontro “Bacco e Venere. Eros e Vino nella vita dell’uomo e della donna” – Diversi studi in passato hanno permesso di evidenziarne i benefici sull’apparato cardiovascolare e molteplici sono state le ricerche condotte per svelarne gli effetti antiossidanti e antinvecchiamento. Oggi, grazie agli ultimi studi, abbiamo rilevato che il vino può influenzare anche la qualità della vita sessuale, sia nell’uomo sia nella donna”.

Drink provokes the desire, but it takes away the performance
Macbeth, William Shakespeare

Il consumo di vino è un argomento sociale particolarmente controverso e spesso si delineano i suoi effetti deleteri sulle prestazioni sessuali. Eppure, è altrettanto comune credere che possa in qualche modo migliorare la funzione erettile e aumentare la libido, rappresentando da secoli la principale fonte di massa per stimolare l’erotismo.
A questo proposito tra l’1 a.C. e l’1 d.C. Ovidio nell’Ars Amatoria suggeriva di ricorrere al vino come alibi per compiere i primi approcci o preparare all’amore. E se oggi i file mp3, le chat e gli sms sono i nuovi strumenti utilizzati per “rompere il ghiaccio”, il più classico calice di vino rosso ha successo soprattutto tra gli over 30 (in generale consumano vino 7 italiani su 10).

Il fascino legato a questa “leggenda” e la ricerca di un consenso sull’argomento hanno stimolato l’interesse di numerosi ricercatori che nel corso degli anni hanno realizzato studi volti a capire se e come l’alcol influisca sulla sessualità.

I risultati sono molto interessanti e possono risollevare lo spirito dei molti, uomini e donne, bevitori moderati (1-1,5 bicchieri al giorno). Ci sono, infatti, incontestabili prove a sostegno del fatto che bere eccessivamente danneggia la salute e ostacola le prestazioni sessuali ma, su periodi più lunghi, il bere moderato non sembra inficiare la prestazione sessuale.

“Attenzione – ha allertato Gentile – I risultati presentati dalla SIA non suggeriscono agli astemi di iniziare a bere con l’idea di migliorare la propria sessualità. È invece importante non colpevolizzare i pazienti con problemi sessuali che hanno consumato e consumano alcol moderatamente e cercare la causa della disfunzione anche in altri fattori di rischio. La verità nel rapporto che corre tra vino ed eros risiede nel buon senso – ha rilevato Gentile – Ogni eccesso deve essere frenato; il vino ha effetti positivi o negativi sulla vita sessuale, agendo indirettamente tramite i centri nervosi, o direttamente sull’apparato genitale.”
“Non è possibile indicare quantità di alcol che non possano essere considerate a rischio – ha commentato Emanuele Scafato, Presidente della Società Italiana di Alcologia e Direttore dell’Osservatorio nazionale alcol e del Centro di collaborazione Oms per la ricerca sull’alcol. – La Società Italiana di Alcologia supporta da trenta anni l’evidenza scientifica internazionale indipendente che è unanime nel considerare l’esposizione al consumo di alcol come uno dei principali fattori di rischio, malattia, disabilità e mortalità prematura e il numero monotematico dedicato da Lancet degli scorsi mesi all’argomento sfata ogni dubbio in merito. Già a livello di un bicchiere di qualsiasi bevanda alcolica si assiste ad un notevole incremento del rischio di una dozzina di tumori maligni e di oltre sessanta patologie elencate dall’OMS; probabilmente sapere che un bicchiere possa “fare bene” alla sessualità o alla capacità erettile è una magra consolazione rispetto alla constatazione che a quel livello si rischia ben altro in termini di malattia. Gran parte degli studi che mostrano effetti “benefici” del bere moderato sono oggi estremamente criticati e messi in discussione e tutti i ricercatori, gli stessi che hanno pubblicato le evidenze dell’effetto “protettivo” del bere moderato , concludono le loro pubblicazioni con un invito all’estrema cautela e alla non generalizzabilità dei risultati o applicazione alla popolazione generale in funzione di una estrema variabilità individuale. Per l’OMS l’alcol non può essere oggetto di prescrizione da parte di chi esercita l’importante missione di prevenire le malattie e tutelare la salute; è considerato peraltro non etico suggerire all’individuo un consumo pur moderato di alcol alla luce dell’evidenza ormai condivisa che l’alcol è una sostanza di per sé dannosa e tossica, capace di indurre dipendenza e potenzialmente cancerogena. Non esistono bevande alcoliche prive di componenti dannose o rischiose e il vino non fa eccezione; il citato resveratrol, assimilabile peraltro dai cavoli, dalle bucce dell’uva , dall’olio è un argomento la cui plausibilità biologica è fortemente controversa non esistendo allo stato attuale alcuna osservazione scientifica che abbia appurato quali quantità siano necessarie per verificare l’effetto di “protezione” , né per quanto tempo sia necessari assumerlo. L’uso degli antiossidanti nella pratica clinica è ben noto e prevede quantità di principio attivo che, a parità di capacità antiossidante, sono state stimate da numerosi ricercatori e nutrizionisti pari a un centinaio di litri di vino al giorno. Tutti gli effetti del bere sono in funzione delle quantità ingerite e, a livello comportamentale, è possibile rilevare che, se a dosi moderate è esperienza comune registrare disinibizione, maggiore capacità di socializzazione, probabilmente favorenti la passione o il desiderio sessuale, superati tali limiti e in funzione di caratteristiche individuali che possono variare da persona, a persona si verificano effetti sul comportamento e sulla salute tutt’altro che trascurabili. Le evidenze scientifiche, riprese dalle "Linee guida per una sana alimentazione italiana" dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e condivise dal Ministero della Salute, suggeriscono di non superare mai il consumo di 2-3 bicchieri di bevanda alcolica per i maschi e di 1-1,5 bicchieri per le donne. Al di sopra di tali limiti il rischio per problemi e patologie alcol-correlate aumenta; al di sotto di tali limiti non vi sono evidenze incontrovertibili che il rischio sia nullo. Ad una Società scientifica compete un contributo volto al miglioramento delle linee guida che possano mettere la popolazione in condizioni di un più elevato livello di protezione della salute e di qualità della vita; fornire l’informazioni valide e oggettive significa mettere la persona in grado di scegliere sulla base di elementi di giudizio completi e legittimati da un autorevolezza che è il cruciale per chi esercita la professione medica. Informazioni non confondenti e che non dovrebbero entrare in contraddizione rispetto all’attenzione lanciata sull’alcol dalla Società Italiana di Andrologia attraverso un apprezzato e condiviso decalogo per la prevenzione della disfunzione erettile e rispetto ai quali la Società Italiana di Alcologia si rende disponibile per qualunque confronto scientifico al fine di salvaguardare il diritto della persona ad adottare scelte adeguatamente informate per la sua salute”.

Vino e desiderio

La capacità dell’alcol di suscitare desiderio, di rendere ben disposti al corteggiamento, di allontanare lo spettro di eventuali rischi o di far apparire più attraente il partner, potrebbero essere legate all’azione farmacologica dell’etanolo sul sistema nervoso centrale.
L’assunzione di alcol, infatti, innescando un complesso meccanismo neurochimico cerebrale, influenza il rilascio di dopamina e di endorfine, i neurotrasmettitori che rappresentano il substrato biologico del desiderio. Ma il desiderio, a differenza dell’erezione e dell’eiaculazione, è un’esperienza interna e soggettiva che, seppure imprescindibile da basi neurotrasmettitoriali, si dipana nei meandri della psiche.

“La componente culturale e cognitiva del desiderio è quella più difficile da comprendere e raccontare, sicuramente la più sorprendente, quella su cui impatta maggiormente l’alcol – ha spiegato il Dott. Ferdinando Fusco del Centro Interdipartimentale di Ri¬cerca Preclinica e Clinica in Medicina Sessuale dell'Università Federico II di Napoli – A volte può semplicemente trattarsi di effetto placebo connesso alle aspettative legate all’alcol più che all’alcol stesso. , . A volte la semplice atmosfera enoica è in grado di comunicare direttamente con il subconscio e accendere il desiderio.”

I ricercatori hanno scoperto che le donne, sotto l’effetto dell’alcol, diventano più sincere nel confessare il loro desiderio sessuale, allineandosi ai comportamenti maschili. , ,

“Si chiama effetto disinibente – ha continuato Fusco – L’alcol amplifica la disponibilità a lasciarsi attrarre da potenziali partner, induce a valutare come seducenti comportamenti che altrimenti sarebbero giudicati neutrali. A questo si aggiunge l’effetto miopia, vale a dire una riduzione della percezione dei potenziali rischi connessi al comportamento, quel senso di spensieratezza che si sperimenta dopo aver bevuto alcolici.”

L’effetto miopia è considerato uno dei principali meccanismi attraverso cui l’alcol favorisce comportamenti sessuali rischiosi tra i giovani in età scolare e post-scolare. ,

Gli studi recenti

Secondo uno studio realizzato dai ricercatori della University of Western Australia su 1.580 uomini tra i 20 e gli 80 anni, pubblicato sulla rivista dell’International Society of Sexual Medicine, la disfunzione erettile non è legata al modo di bere.
Considerando tutte le differenze tra i soggetti coinvolti nello studio legate a fumo, età e malattie cardiache, è stato riscontrato tra i bevitori abituali un tasso di DE inferiore del 25-30% rispetto agli astemi. Questo studio ha permesso di sottolineare l’elevato rischio DE legato all’associazione tra malattie cardiovascolari e fumo di sigaretta.

“Secondo i ricercatori il ruolo attivo nei confronti della disfunzione erettile è svolto da alcuni antiossidanti presenti nel vino rosso – ha spiegato Nicola Mondaini, Dirigente medico Ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze – Un consumo regolare e moderato, quantificato in 2-3 bicchieri per l’uomo, è collegato a una riduzione del rischio di malattia coronarica e della mortalità globale e lo stesso effetto protettivo sul sistema cardiovascolare può essere esteso alla disfunzione erettile ritenuta come la punta dell’iceberg di un disturbo vascolare sistemico.”

La scienza moderna non è ancora in grado di spiegare se sia l’alcol stesso, oppure i numerosi composti polifenolici contenuti nel vino rosso a essere responsabili di questo risvolto per la salute. Di certo c’è l’azione protettiva esercitata sull’endotelio, un vero e proprio organo che riveste internamente i vasi sanguigni e che, sotto lo stimolo di determinate sostanze, agisce sui vasi stessi dando risposte positive che possono tradursi in effetti vasodilatatori (positivi) e vasocostrittori (negativi).
L’azione vasodilatatoria prende le mosse dall’attivazione dell’ossido nitrico (NO) e la repressione della sintesi di endotelina-1, un peptide con un significativo effetto vasocostrittore. ,

“Questa proprietà è la pietra di volta per comprendere il legame tra vino rosso ed eros – ha sottolineato Mondaini – Il pene funziona come un sistema idraulico controllato dal cervello che elabora lo stimolo e avvia l’erezione rilasciando ossido nitrico a livello delle cellule muscolari peniene che rivestono l’endotelio, rilassandole. Il sangue entra nei corpi cavernosi determinando l’erezione. Se pensiamo al vino rosso, appare evidente che l’azione vasodilatatoria determinata dall’NO può essere a sua volta promossa dalle componenti del vino stesso.”

Lo stesso beneficio, secondo gli esperti della Società Italiana di Andrologia, non può essere esteso all'alcool in generale, un alimento anomalo, con un buon potere calorico, ma anche agente tossico in grado di creare conseguenze morbose quando sfocia nell'abuso e nella dipendenza. L'abuso di bevande alcoliche, infatti, ogni anno provoca direttamente o indirettamente molte malattie come tumori e cirrosi epatiche ma anche incidenti, omicidi e malattie croniche.

“Al contrario di altre bevande e cocktail spesso consumate nei locali, nel vino l’alcol è molto meno concentrato, in media 12 gradi. Gli effetti, positivi e negativi, dipendono dalle quantità consumate – ha spiegato Gianluca Taliani, Medico e Sommelier – Si dimostra la bevanda alcolica più apprezzata dagli italiani e come tale non possiamo essere indifferenti alle credenze popolari e ai messaggi trasmessi. La moderazione è la parola d'ordine sopratutto in virtù della evidenza che il passaggio dal consumo moderato all'alcolismo è spesso insidioso e risente di numerosi fattori sociali, familiari, lavorativi di complessa valutazione e spesso sconosciuti dall'alcolista.”

Passando alle donne, diventa più difficile riuscire a individuare un sistema causa-effetto che possa spiegare la relazione esistente tra vino e sessualità. Il motivo va ricercato nella complessità della sessualità femminile rispetta a quella maschile, ancora oggi non del tutto chiara nei suoi meccanismi fisiologici.
Anche per le donne l’ossido nitrico svolge un ruolo fondamentale nel rilassamento delle fasce muscolari dei genitali per cui è ipotizzabile anche su di esse un ruolo diretto del vino rosso.
Da uno studio epidemiologico italiano realizzato dall’Università di Firenze e pubblicato sul Journal of Sexual Medicine, il vino rosso, se consumato con moderazione (1-1,5 bicchieri al giorno), oltre ad aumentare l’afflusso di sangue nei genitali, consentendo una più facile eccitazione, aumenta nelle donne il desiderio sessuale.

Lo studio ha coinvolto circa 800 donne sane di età compresa tra i 18 e i 50 anni, residenti nel Chianti. Le partecipanti, suddivise in 3 gruppi a secondo della quantità di alcol consumato (1-2 bicchieri di vino rosso al giorno, meno di un bicchiere di vino o alcolico al giorno, nessuna assunzione di alcol) hanno compilato un questionario sulla funzione sessuale (Female Sexual Function Index) costituito da 19 domande con punteggio da 0 a 36, dove un numero più alto significa una migliore funzione sessuale, su 6 aspetti della sessualità (desiderio, interesse, lubrificazione, orgasmo, soddisfazione, dolore).

Dai risultati è emerso che le bevitrici di vino rosso avevano un indice di funzione sessuale pari a 27,3 punti, rispetto ai 25,9 delle bevitrici di bevande alcoliche e al 24,4 delle non bevitrici; desiderio e lubrificazione sono risultati gli aspetti più rilevanti.

“L’effetto del rosso dipenderebbe non dal potere dell’alcol ma da specifici composti chimici che aumenterebbero l’afflusso del sangue in alcuni settori “chiave” del corpo – ha sottolineato Nicola Mondaini, autore dello studio – I dati emersi dallo studio necessitano di ulteriori riscontri, ma evidenziano come l’endotelio risulti determinante anche nella sessualità femminile. Modiche quantità di vino rosso, dunque, oltre a proteggere il sistema cardiovascolare, svolgono un ruolo protettivo anche per la sessualità maschile e femminile.”

Dallo studio dell’Università di Firenze nasce l’idea del libro “Vino e Eros” edito da Giunti Demetra, promosso dalla Società Italiana di Andrologia e depositato all’Aifa – Agenzia Italiana del Farmaco, in cui specialisti di andrologia, psicologia, urologia, ginecologia e farmacologia provano a fare chiarezza nel rapporto tra consumo di vino e soddisfazione dei sensi a vari livelli di approfondimento, rivolgendosi a un pubblico di esperti e non, da un punto di vista inconsueto e di grande interesse.

“Con questo libro abbiamo voluto far conoscere alcuni aspetti scientifici e specialistici sul tema vino, spesso banalizzato e condizionato dai comportamenti sbagliati dei ragazzi il sabato sera – ha illustrato Riccardo Bartoletti, Professore Associato di Urologia presso l’Università di Firenze e autore del libro – Vorremmo invitare tutti ad una riflessione su un alimento apprezzato e ampiamente diffuso, per farne riscoprire il piacere del bere legato al gusto e non agli affetti, come accade soprattutto tra i giovani.”

Expectancies, alcohol, and sexual arousal in male social drinkers – Journal of Abnormal Psychology 1976 Dec; vol 85(6):587-59 – Wilson GT, Terence G, Lawson PA, David M
Automatic effects of alcohol cues on sexual attraction – Addiction 2005;100:672-81 – Friedman RS, McCarthy DM, Forster J, Denzler M
Alcohol’s effects on sexual perception – J Stud Alcohol 2000 Sep;61(5):688-97 – Abbey A, Zawacki T, McAuslan P
Alcohol’s effects on perception f a potential date rape – J Stud Alcohol 2003 Sep;64(5):669-77 – Abbey A, Buck PO, Zawacki T, Saenz C
Alcohol’s direct and indirect effects on men’s self-reported sexual aggression likelihood – J Stud Alcohol 2002 Nov;63(6):688-95 – Norris J, Davis KC, George WH, Martell J, Heiman JR
Alcohol Myopia: its prized and dangerous effects – American Psychologists 1990;45:921-33 – Steele CM & Joseph RA
The effects of acute alcohol consumption, cognitive reserve, partner risk, and gender on sexual decision making – J Stud Alcohol 2006 Jan;67(1):113-21 – Abbey A, Saenz C, Buck PO, Parkhill MR, Hayman LW
Alcohol Consumption and Male Erectile Dysfunction: An Unfounded Reputation for Risk? – Journal of Sexual Medicine
Volume 6, Issue 5, Date: May 2009, Pages: 1386-1394 – Chew K, Bremner A, Stuckey B, Earle C, Jamrozik K
Effect of acute intake of red wine on flow-mediated vasodilatation of the brachial artery – Am J Cardiol 2001;88:1475-60 – Hashimoto M, Kim S, Eto M, et al.
Endothelin-1 synthesis reduced by red wine – Nature 2001;414:863-4 – Corder R, Douthwaite JA, Lees DM, et al.
Regular Moderate Intake of Red Wine Is Linked to a Better Women’s Sexual Health – Journal of Sexual Medicine 2009 Oct;vol 6(10):2772-2777 – Mondaini N, Cai T, Gontero P, Gavazzi A, Lombardi G, Boddi V, Bartoletti R

Scheda Libro

Titolo: Vino e eros
Curato da: Bartoletti R., Mondaini N., Montorsi F.
Editore: Giunti Demetra
Data di Pubblicazione: 6 dicembre 2009
ISBN: 8844037203
ISBN-13: 9788844037208
Pagine: 253
Prezzo: € 12.50

Partendo dal presupposto che la sessualità è un aspetto fondamentale della vita dell’essere umano, la SIA Società Italiana di Andrologia, nell’ambito del suo impegno nella diffusione della cultura andrologica e nel fornire risposte concrete ai problemi di coppia legati alla sfera sessuale, promuove il libro “Vino e Eros”.
Parlare di Vino vuol dire parlare di Cultura, Arte e Storia dei popoli ma vuol dire anche parlare di cibo e Dieta Mediterranea, il modello alimentare ritenuto oggi, in tutto il mondo, uno dei più efficaci per la protezione della salute, compresa quella sessuale.

Ideale complemento di ogni avventura amorosa, il "nettare di Bacco" interagisce con i delicati meccanismi che regolano l'attività sessuale: un consumo equilibrato di vino procura beneficio a uomini e donne. Ma così com'è ancora poco diffusa una conoscenza elementare della fisiologia della sessualità maschile e femminile, altrettanto vaghe, spesso erronee, sono le convinzioni correnti sul rapporto fra consumo di vino e soddisfazione dei sensi. In questo libro specialisti di andrologia, psicologia, urologia, ginecologia e farmacologia affrontano il tema a vari livelli di approfondimento, rivolgendosi a un pubblico di tecnici e non, da un punto di vista inconsueto e di grande interesse.
Descrizione del libro
Da sempre l’alcol, che per i popoli mediterranei si identifica con il vino, interagisce con i meccanismi che regolano l'attività sessuale di uomini e donne, venendo così associato nell’immaginario comune alla disinibizione, alla seduzione ed alla spregiudicatezza della libertà.
Numerose opere letterarie antiche e moderne sono ricche di riferimenti e leggende affascinanti sul legame vino e sessualità.
Eppure si tratta di affermazioni prive di fondamento scientifico.
È dunque insolito che la scienza medica affronti il tema di questo rapporto; il libro “Vino e Eros” (curato da Riccardo Bartoletti, Nicola Mondaini, Francesco Montorsi) lo fa con un linguaggio accessibile anche ai non addetti ai lavori.
L'idea del libro nasce da una ricerca sugli effetti positivi del vino rosso sulla sessualità delle donne realizzata dall'Ospedale S. Maria Annunziata di Firenze, noto per la sua localizzazione come Ospedale del Chianti.
Il volume è ricco di illustrazioni e gode del contributo dei migliori specialisti in andrologia, psicologia e urologia che indagano la sessualità maschile e femminile considerando gli effetti del vino sui meccanismi fisiologici e comportamentali che regolano il desiderio, il piacere, l'orgasmo, timori e insicurezze che riguardano le diverse età della vita.
Il libro si apre con la storia del vino dalle origini cui segue il contributo di Carlo Pedretti (uno dei massimi specialisti di Leonardo da Vinci) sui temi dell'erotismo e del vino presenti nei codici leonardeschi, seguito da un'antologia di citazioni letterarie dalla classicità greco-romana fino a noi (Saffo, Ovidio, Galilei, Shakespeare, Baudelaire, Hesse, Neruda, Pavese, Gianna Nannini ed altri).
Seguono capitoli dedicati all'effetto disinibente dell'alcol, al consumo alcolico fra adolescenti, tema oggi molto attuale, agli aspetti fisiologici della sessualità (dall'erezione ai meccanismi della sessualità femminile), alle difficoltà sessuali, agli intrecci tra vino e salute.

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La Società Italiana di Andrologia INFORMA CHE il XXVI Congresso Nazionale si svolgerà a Roma dal 25 al 27 novembre 2010.