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Vino, agroalimentare e Made in Italy svalutati dall’UE

Colli del Tronto – Per i mercati del vino e per l'agroalimentare in generale, più della crisi danneggiano le nuove norme approvate a Bruxelles. Così ha aperto il 64/mo Congresso nazionale di Assoenologi, in corso a Colli del Tronto, il presidente della Coldiretti, Sergio Marini. Apertura d'obbligo, dal momento che dal 1° agosto 2009 sarà permesso:

1) vendere vino rosé ottenuto miscelando vini bianco e rosso, invece della tradizionale vinificazione in bianco di uve rosse, senza alcuna indicazione in etichetta.

2) invecchiare artificialmente il vino attraverso l'utilizzazione di trucioli di legno, al posto della tradizionale maturazione in botti di legno (Reg. CE n.1507/2006).

3) etichettare come vino anche bevande da cui è stato eliminato industrialmente parte dell'alcool naturale (Reg. CE 479/08).

5) vendere kit per la preparazione domestica rapida (28 giorni), di vini come il Chianti, il Barolo o il Valpolicella, in danno ai più prestigiosi vini italiani.
L’espansione senza ostacoli di questo fenomeno preoccupa anche la Coldiretti, che già conta una moltiplicazione delle "ditte produttrici" e la crescente la presenza in commercio e sul web di “wine kit”, a base di zucchero ed estratti, che utilizzano impropriamente le denominazioni dei più prestigiosi vini italiani.

Così lo sviluppo del settore viti-vinicolo italiano è messo ancora in pericolo da nuove norme che consentono la concorrenza sleale (etichettatura e denominazione), la svalutazione di nomi (vino), e brand storici (Chianti, Barolo ecc.), che sono simboli di eccellenza e la cui qualità è sostenuta con ingenti costi, e va tutelata.

La svalutazione dell'agroalimentare Made in Italy
Ma la mancata tutela dei prodotti dell'agroalimentare Made in Italy ha già portato, negli ultimi sei mesi a:

– incorporare fino al 10% di caseina e caseinati nel formaggio, al posto del latte (regolamento CE n. 760/2008, da gennaio 2009);

– 'contaminare' con Ogm prodotti biologici, in percentuale dello 0,9 per cento, senza indicazioni sull'etichetta (Reg. CE N. 834/2007, da gennaio 2009);

– etichetttare come vino bevande ottenute dalla fermentazione di frutti diversi dall'uva, come lamponi e ribes (da aprile 2009).

Inoltre, dal primo luglio 2009 entra in vigore l'abolizione degli standard minimi di commercializzazione per la frutta e verdura, a beneficio dei prodotti di bassa qualità (Regolamento CE n.1221/2008).