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“Verità di frontiera, verità di scaffale”: Convegno Coldiretti ad Alessandria

La tutela del consumatore

Che la globalizzazione abbia sovvertito le regole commerciali ed economiche dei mercati internazionali e dunque anche italiani è un dato incontrovertibile, ma lo è pure la controffensiva messa in atto dalla Coldiretti sia in ambito nazionale, sia dalle varie delegazioni regionali sul territorio.
E’ datato 3 dicembre 2000 il patto che Coldiretti sottoscrisse con il consumatore attraverso la “carta dei diritti e doveri”, vincolandosi nella battaglia a difesa del consumatore e del nostro agroalimentare. Come anche la mobilitazione del luglio 2009 che sempre la Coldiretti organizzò alle frontiere per sapere “cosa arriva e dove va a finire” tutto quanto trasportato da camion e container dall’estero per l’Italia.
Un’ìniziativa che rivelò come vengono portati nel nostro Paese una miriade di prodotti taroccati, come pomodori cinesi firmati “made in Italy”, milioni di litri di latte, semilavorati e polveri di caseina che trasformati industrialmente, diventano magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, naturalmente all’insaputa dei consumatori facendo così perdere anche il sapore delle semplici e vere cose buone, prosciutti crudi stranieri spacciati per “prosciutto di Parma” o di “San Daniele” e così via; una serie di frodi che danneggiano gravemente sia la nostra agricoltura, sia il consumatore e che ha portato la Coldiretti a richiedere un decreto che obblighi di indicare l’origine in etichetta.
Una platea numerosa ha presenziato all’incontro dal tema “Verità di frontiera, verità di scaffale” tenutosi ad Alessandria giovedì 8 aprile a tutela del consumatore.
Il giornalista Edoardo Raspelli, ha condotto l’incontro, presentando sia i relatori istituzionali Renato Baldi, Pier Angelo Taverna, Roberto Moncalvo, Gianluca Bisio, Franco Parola e Simone Moroni, sia i relatori “tecnici” quali il Comandante dei Carabinieri del Nas del Basso Piemonte, Capitano Renato Giraudo, il dottor Giancarlo Nervi, medico veterinario dell’ex Asl di Tortona, e Cinzia Scaffidi Direttore Centro Studi Slow Food Italia.
Ne è risultato un incontro che ha dimostrato come le attività di difesa vengano attuate su vari fronti. I 25 ispettori sanitari del Nas del Basso Piemonte effettuano circa 250 ispezioni mensili, delle quali il 30% dà esito positivo con situazioni di scarse attenzioni circa l’igiene o casi di vere e proprie frodi ai danni del consumatore (ad esempio colombe acquistate dai supermercati a 1,00 euro e vendute in Pasticceria come prodotto artigianale a 25,00 euro).
Il medico veterinario Giancarlo Nervi in tema di utilizzo di carne bovina ribadisce il concetto che “gli animali che producono alimenti sono alimenti anche quando sono vivi” e che anche per questo servirsi della “filiera corta” si hanno più garanzie di verifiche, controlli e più conoscenze circa la sicurezza per il consumatore.
Applausi ha riscosso la dottoressa Cinzia Scaffidi, affermando che occorre sovvertire alcune regole commerciali attuali, come quella che fa si che “pochi producano per molti”, imponendo al consumatore all’acquisto di prodotti con poche informazioni e pochi controlli, Occorre invece ricostruire le competenze del consumatore, con più informazioni, accorciando le filiere e facendo sì che i prodotti locali siano di qualità, per garantire salute e sicurezza alimentare.
Edoardo Raspelli ha concluso con esempi in difesa dei prodotti garantiti, avendo cura che siano veramente preparati con materie prime “made in Italy”.
Coldiretti ha ancora una volta dimostrato quanto tenga a questa battaglia in difesa del nostro patrimonio agroalimentare e del consumatore.
Adesso tocca ai cittadini dimostrare che sono disposti ad affiancarsi in questa lotta con questa grande Organizzazione difendendo il vero “made in Italy”, cambiando i comportamenti e informandosi adeguatamente prima di acquistare qualsiasi prodotto alimentare, ad iniziare dal leggere sempre attentamente le etichette che lo accompagnano.

Danila Orsi Tibaldeschi