“Una Bottiglia per Luigi Einaudi e il suo Territorio”

I Poderi Einaudi, la città di Carrù e i suoi Ristoratori presentano venerdì 23 settembre alle ore 17,30 presso la Sala del Consiglio Comunale "Una Bottiglia per Luigi Einaudi e il suo Territorio".Un'edizione speciale di Dolcetto come atto concreto di continuità dei legami storici del Presidente Luigi Einaudi, e per ricordarne i valori di serio impegno, laboriosità, costanza e dinamismo che lo hanno portato a ricoprire la più alta carica dello Stato.
Il carattere del vino riflette, infatti, lo spirito di Luigi Einaudi nella cura, passione e operosità con cui è stato realizzato, col risultato di un prodotto elegante ed equilibrato di grande personalità.
La scelta del Dolcetto non è casuale: con Dogliani, che si fregia della DOC, si chiude il cerchio degli anni formativi di Luigi Einaudi, prima che i suoi impegni lo allontanassero da casa e dalle sue colline.
Continuità ma anche attualità, o come dice il motto dei Poderi, “Innovazione nella tradizione” seguendo proprio le tracce del fondatore, il quale già a suo tempo cambiò radicalmente le tecniche di coltura della vigna, modernizzandole.
La presentazione della Bottiglia per Luigi Einaudi è un momento prezioso in cui riflettere su un illustre personaggio e sulla sua filosofia di vita.
Carrù, città natale del Primo Presidente della Repubblica Italiana, è anche stato il luogo formativo dell’illustre cittadino, un uomo profondamente legato alla sua città d’origine e alla cultura contadina piemontese. Infatti, non vi era impegno al Quirinale che gli impedisse di partecipare ogni anno alla vendemmia.
Quest’anno il suo Spirito e la sua Passione rivivono nell’essenza del dialogo tra uomo e territorio e nell’alchimia tra sole, cielo e terra, cioè nel vino.

Intervengono alla presentazione:

Il Sindaco, Dott.ssa Maria Paola Marabotta
L’Assessore alla Cultura, Dott. Alessandro Abrate
per la famiglia Einaudi, Dott. Matteo Sardagna.
Moderatore il giornalista eno-gastronomico Mauro Pedron

Luigi Einaudi, si apprende dalle numerose testimonianze, era un uomo profondamente legato alla sua terra ed ha sempre conservato uno stretto rapporto con le sue origini anche quando per motivi di studio prima, professionali e politici poi, non ha più abitato in questi luoghi.
A Carrù Luigi Einaudi ha trascorso la prima parte della sua vita e, a 13 anni, in seguito alla scomparsa del padre, si trasferì con la famiglia nella città materna di Dogliani. Il “Professore”, come veniva rispettosamente chiamato dai suoi concittadini – è stato un instancabile studioso e uomo di semplici ma nobili virtù, profondamente legato alla cultura contadina piemontese. Diceva, infatti, di amare la terra “resa feconda dal sudore degli uomini che la lavorano”, e non mancò mai all’appuntamento con la vendemmia, anche quando ricoprì la carica di Presidente della Repubblica.
Il suo spirito rigoroso e la sua passione vivono ancor oggi nella forte personalità dei vini prodotti dalle cantine degli omonimi Poderi.
Attraverso questa speciale etichetta si vuole dunque trasmettere l’attualità del suo pensiero e riproporlo attraverso la valorizzazione della cucina povera piemontese che nasce proprio dalla cultura contadina dell’operosità, dell’invenzione e della parsimonia.
Un secondo, importante appuntamento in cui queste tematiche verranno ulteriormente ampliate avrà luogo durante la Fiera del Bue Grasso con l’iniziativa, sostenuta anche dall’Unione Italiana Ristoratori, “Piatti Poveri – Nobili Sapori” in cui la “Bottiglia per Luigi Einaudi e il suo Territorio” accompagnerà i piatti tipici della cucina povera piemontese.